33 - Gli occhi non mentono mai

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(Ecco perché tutti si vogliono fare Haven)

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(Ecco perché tutti si vogliono fare Haven)


"Il regno degli Inferi era bagnato da cinque fiumi. Tra questi, lo Stige compieva sette giri intorno al regno. Era il fiume dei giuramenti solenni e infrangibili. Gli Dèi sono spesso rappresentati mentre fanno giuramenti dinanzi a queste acque."




— I don't wanna go to heaven
if you're going to hell,
I will   b u r n with you.





«Sono preoccupato per Jack,» dice Liam mentre mi accompagna ai dormitori, con i libri sottobraccio e dopo quattro ore di lezione. «Non so se te l'ho mai detto, Haven, ma io sono una persona molto empatica. E, da persona empatica, sento che Jack sta male dopo i giochi di Aphrodite.»

Sospiro e sistemo meglio la borsa a tracolla, spostandomi di lato per evitare due ragazzi distratti. «Hai proprio un grande potere, Liam, complimenti.»

«Dovremmo fare qualcosa per tirarla su di morale,» continua, senza badare all'ironia nella mia voce. «Sono sicuro di poterle essere davvero d'aiuto.»

Non mi piace la piega che sta prendendo questo discorso. E non mi piace che dopo tre mesi Liam stia ancora ad aspettarmi dopo le lezioni. Ogni giorno. Ormai conosco Yale.

Scesi gli ultimi gradini della scalinata, accelero il passo per arrivare più velocemente alla mia stanza. Ho un'ora libera prima di pranzo e non ho voglia di stare in giro, correndo il rischio di incontrare Hades intento a scoparsi contro una porta qualche altra ragazza.

«Come vorresti esserle d'aiuto?» chiedo per riempire il silenzio.
«Non ne ho la più pallida idea.»
«Ottimo.»

Procediamo in silenzio; Liam ha lo sguardo assorto e sembra essersi estraniato da tutto il resto, forse sta pensando a qualche idea per consolare Jack. Ogni tanto lo sento sussurrare qualcosa tra sé e sé, ma non capisco una singola parola. Decido di non fare domande e ignorare la tentazione di guardarmi attorno per scorgere l'ombra di Hades o di uno dei Lively.

Dopo che me ne sono andata, due notti fa, so che i giochi sono stati interrotti. Jack è rientrata in camera pochi minuti dopo di me. Ho provato a parlarle e chiederle come stesse, ma mi ha liquidata con un: «Bene, buonanotte». Stamattina è uscita per prima, e parecchio in anticipo. Il che, per una come Jack, è strano, visto che spesso salta le lezioni della mattina presto perché ha troppo sonno.

«Guarda un po' chi c'è,» esclama Liam.

Il mio cuore fa una capriola mortale e, per un secondo, mi pietrifico sul posto. C'è un ragazzo davanti alla porta della mia camera; quando faccio risalire lo sguardo verso il viso, i battiti ritornano a un ritmo normale. È Newt. Non Hades. È mio fratello.

Se ne sta in piedi, con le braccia conserte e le gambe in preda a un tic nervoso. Il labbro inferiore è pinzato tra i denti e ha l'aria di uno che vorrebbe bussare, se solo ne avesse il coraggio.

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora