20 - 17 novembre

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"Divenuta la moglie di Ade, Persefone ottenne il ruolo di regina dei morti e degli Inferi

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"Divenuta la moglie di Ade, Persefone ottenne il ruolo di regina dei morti e degli Inferi. I due sono comunemente descritti come innamorati e fedeli l'uno all'altra, una rarità per gli dèi greci."



— You make it look like it's magic
'Cause I see nobody, nobody but
you,
you,
y o u.





Sono le cinque del mattino e io sto uscendo dalla mia stanza, con un completo sportivo e uno zainetto in spalla. Dentro di me si affollano una serie di pensieri che vanno dal: "perché ho accettato?" a "fanculo i Lively e le loro stranezze" e terminano con una serie di immagini che ho visto su internet ieri notte, quando ho fatto qualche ricerca su Atene e la Grecia in generale.

Mi chiudo la porta alle spalle, stando attenta a non far rumore. Resto immobile qualche secondo e sospiro. «Vaffanculo a Hades e a tutta la sua famiglia di svitati.»

«Buongiorno, raggio di sole,» saluta una voce maschile alla mia destra. Hades se ne sta poggiato contro il muro, a braccia conserte. «Sei di buon umore oggi?»

Scatto all'indietro e lo zaino mi scivola per terra, mentre mi porto una mano al petto e inspiro con forza. «Sei fuori di testa? Mi hai spaventata a morte!»
Inarca un sopracciglio. «A me sembri ancora viva.»

«Divertente.» Ho ancora le gambe molli per l'essermelo trovata qui, all'improvviso, ma i battiti del mio cuore stanno riprendendo un ritmo regolare. «Vaffanculo,» borbotto.

«L'unica parola che sai dire oggi è "vaffanculo"?» mi rimbecca.

Hades mi viene incontro e, prima che possa accorgermi delle sue intenzioni, si china e raccoglie il mio zaino. Faccio per prenderglielo di mano, ma lui si sposta e indica la porta alle nostre spalle. «Andiamo.»

Ora sono confusa e per molteplici motivi. Perché non mi rende lo zaino? Perché dobbiamo uscire in giardino? «Mi avevi dato appuntamento giù, alle palestre.»

«Lo so. Cambio di programma. Ci andremo dopo la corsa.» Mi passa accanto, le nostre braccia si sfiorano.

Resto immobile qualche secondo, poi lo seguo con uno scatto e mi paro davanti a lui, bloccandogli il passaggio. «Corsa? Io non corro. Mai corso in vita mia.»

Ci sono poche cose che odio e si possono elencare in: corsa, corsa sul posto, corsa sul tapis-roulant e scendere le scale mentre qualcuno mi guarda.

Hades mi squadra; dai miei capelli legati in una coda alta, passando per la felpa nera, scendendo verso le gambe fasciate da un paio di leggings, fino alle scarpe. «Si vede, Haven,» commenta alla fine. «Andiamo. Non ho tutto il tempo del mondo.»

«Ah, no? Perché cosa fai? A parte sorreggere il muro dell'ala ovest mentre mangi una mela e acconciarti i capelli?»

Non abbocca alla mia provocazione. E ormai ha aperto la porta. L'aria gelida della mattina mi investe con prepotenza. Ho già i brividi. «Un'alga marina ha più muscoli di te, Haven. Per l'amor di Dio, fai come ti dico.»

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora