25 - Il vaso di Pandora

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"Spinta dalla curiosità, Pandora disobbedì a Epimeteo e aprì il vaso eseguendo inconsapevolmente l'astuto piano di Zeus

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"Spinta dalla curiosità, Pandora disobbedì a Epimeteo e aprì il vaso eseguendo inconsapevolmente l'astuto piano di Zeus. Da esso uscirono tutti i mali del mondo (la vecchiaia, la gelosia, la malattia, l'odio, la menzogna, l'avidità, l'accidia ecc.) che si abbatterono su tutta l'umanità.
Sul fondo del misterioso vaso rimase solo la speranza, che uscì per ultima per alleviare le lacrime e la sofferenza dei mali."




— It lingers when we're done
You'll believe God is a woman



‼️Questo capitolo presenta contenuti maturi‼️
(Allora.... Lo so.... Ma.... Ok basta non trovo scusanti)




È domenica e io non ho voglia di alzarmi dal letto. Osservo i raggi del sole filtrare attraverso la finestra, colpendo le lenzuola bianche di Jack, in disordine e abbandonate da chissà quanto tempo.

Ieri sera non ci siamo parlate. In fondo, cosa avrei dovuto dirle? Ehi, Jack, non è come sembra. Quanto delle mie tette hai visto? Cosa devo fare per farti dimenticare Hades che si avvicina per leccarmele?

Non appena formulo quest'ultima frase, lo stomaco mi va in subbuglio. Affondo il viso contro il cuscino, neanche volessi soffocarmi da sola e porre fine alla mia vita. Pensare a Hades è deleterio. E non me lo tolgo dalla testa da quando l'ho salutato ieri notte. Andarmene era l'ultima cosa al mondo che avrei voluto fare. Sarei voluta andare in camera sua e lasciargli ogni parte del mio corpo, senza vergogna, senza freni.

Non ho la minima idea di quali sentimenti mi leghino a lui. Mi irrita, mi fa arrabbiare, mette a dura prova la mia pazienza e sono più le volte in cui vorrei prenderlo a schiaffi che quelle in cui lo sopporto. Eppure, continuo a pensare a quanto le sue mani mi stessero bene addosso.
Dio. Niente di tutto questo va bene.

Mi concedo una lunga doccia calda; asciugo i capelli fino a quando non mi stanco, lasciandoli umidi sulle punte. Infilo un vestito a maglione e comincio a radunare quello che mi serve. Raccolgo i libri che mi servono, insieme agli appunti di Liam, e li metto nello zaino. L'unica cosa che posso fare è andare in biblioteca. Per evitare Newt, Liam, Percy e Jack. D'altronde, chi diamine va a studiare in biblioteca di domenica? Una che si è sfregata contro la mano di Hades Lively, poggiata contro un albero del giardino. Ecco.

Prima di andarmene, controllo che sullo zerbino non ci siano bigliettini con frasi minacciose. Tiro un sospiro di sollievo quando ne ho la conferma. Tutto tace e mi domando che senso abbia avuto scrivermene uno, intrappolarmi al Planetario e poi sparire nel nulla.

Yale è silenziosa. La domenica regnano sempre la pace e la tranquillità. Si sentono solo i miei passi sul pavimento mentre attraverso l'ingresso e salgo le scale principali per raggiungere la biblioteca. Anche questa è vuota.

La signora di turno dietro il bancone rimane stupita quando entro. «Buongiorno, studio di domenica?»

«Già. Sono una studentessa... diligente.» Perché "devo nascondermi dai miei amici per non fargli capire che voglio andare a letto con Hades Lively" era troppo lunga da spiegare.

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora