Delusion

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《Dobbiamo parlare. 》dice Pietro. 《Sei la mia migliore amica e non voglio che tu soffra. Lui non è il ragazzo giusto per te. Non è quello che sembra.》
《Perchè ti dovrei ascoltare?》
《Perchè sono il tuo migliore amico e》
《E cosa!?》lo interrompo bruscamente《Migliore amico non è di sicuro uno che appena si mette insieme ad una ti ignora e non ti parla nemmeno se siete vicini da banco.》alzo il tono di voce
《Virginia non ti sopporta e non vuole che ti parli. Ma non cambiamo discorso.》
《Ah quindi perchè la tua ragazza non sopporta la tua migliore amica allora devi smettere di parlare alla tua migliore amica?! Non credevo saresti caduto così in basso Pietro. In discoteca potevo anche accettarlo, eravate ubriachi ma non pensavo che Virginia significasse ancora qualcosa dopo quello che ti aveva fatto. Te lo ricordi o no che ti aveva fatto le corna con ben 2 ragazzi. E ti ricordi su chi ti sei sfogato? Su di me. Dopo che non mi avevi cagato per 3 mesi. E ora dovrei anche ascoltarti.》mi innervosisco. Mi sta rovinando una giornata stupenda.
《LUI TI STA USANDO LUCRE! Vedi quello che hai sul collo? É un modo per far vedere il potere che ha su di te, ma non indica che lui ti ami davvero, fidati!》 urla 《Perchè non lo capisci cazzo! Speravo lo capissi da sola e non volevo dirtelo ma devo. Ieri l'ho visto che baciava una ragazza vicino alla piscina. Davvero pensavi che il ragazzo più carino della scuola potesse impegnarsi in una relazione seria con una come te?》si calma
《PERCHÈ IO COME SONO?!?! COME ME COSA PIETRO? GRASSA, BASSA?! COME ME COSA?! E pensare che fino a ieri eri il mio migliore amico. Come ho fatto a fidarmi di te per 14 anni altro che Giacomo!!! Qua il problema sei tu non lui! Sei tu lo stronzo! Avanti dimmi come me cosa?!》sono veramente incazzata nera e delusa per come mi ha parlato, da lui non me lo sarei mai aspettato. Pensavo fossi sua amica.
《N..no c..c..come te nel senso c..che non è... conosciuta dalla scuola...》inventa una scusa.
《PIETRO TU MI HAI USATO PER 14 ANNI. ANZI NO. È QUELLA TROIA DI VIRGINIA CHE TI FA DIVENTARE COSÌ, PERCHÈ TU NON MI HAI MAI PARLATO IN QUESTO MODO NE MAI TI SARESTI PERMESSO!!!》urlo cercando di trattenere le lacrime, ma sono troppo pesanti《Vattene via e non farti mai più vedere! Questa volta sei caduto troppo in basso. Non mi rivolgere mai più la parola.》dico tra i singhiozzi.
《Quando ti farà male io però non ci sarò》ribatte.
《Non sarei di certo venuto da te a piangere stanne certo. Ora vattene e non ti far più vedere qua.》

Non avevamo mai litigato così. È già il terzo sabato di fila che va male non so se lunedì riuscirò ad andare a scuola e sedermi accanto a Pietro come se nulla fosse successo.
Intanto mi sdraio sul divano, mentre grossi lacrimoni mi scendono lungo le guance arrossate per le urla e mi addormento.

***

Lunedì non vado a scuola, sono ancora distrutta per quello che mi ha detto Pietro e per come mi ha trattato. Non ce l'avrei fatta a sedermi accanto a lui.
Dico a mia mamma che mi sento male e lei ci crede, esce di casa per andare al lavoro e per fortuna sarà via fino a tardi per una cena con i suoi colleghi.
Che bello. A casa da sola tutto il giorno per sfogarmi, piangere e urlare e fanculo i vicini di casa!

Ali mi manda un messaggio chiedendomi dove sono ma nel frattempo mi sono già riaddormentata. Quando mi sveglio sono già le 11 quindi decido di saltare la colazione. Accendo la tv per distrarmi un po' e stanno proiettando il film "Lol - pazza del mio migliore amico". Fantastico! Proprio quello che ci voleva. Rimango comunque un po' a guardarlo per la centesima volta ma mi ricorda troppo Pietro.
Talmente sono tristee arrabbiata che salto anche il pranzo.

Vado in camera mia. Una camera enorme, spaziosa e luminosa con un balcone. Il gatto sta dormendo sul mio letto a una piazza e mezzo ma lo sveglio quando parte a tutto volume la canzone "Love me like you do" di Ellie Goulding, la mia canzone preferita.
Inizio a ballare, saltare e fare piroette in tutta la camera senza accorgermi che le lacrime mi stanno di nuovo rigando il viso.

La canzone finisce e sento qualcuno che sta insistentemente suonando il campanello.
《Arrivo, arrivo!》

- SPAZIO AUTRICE
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Chi sarà alla porta?

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