Secret

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Mancano 5 giorni alla fine della scuola e sarò promossa con tutte le materie sufficienti sopra il 7, tranne il 6 di latino, ma come inizio superiori va più che bene.

Oggi usciamo con un'ora di anticipo dato che quella di matematica è assente.
Prima di uscire accompagno Ali al bar a comprare il pranzo perché rimane il pomeriggio con Olmo.
Compra due pezzi di focaccia con prosciutto e mozzarella e io distolgo lo sguardo perché potrei avventarmici sopra e divorarli come niente.

Usciamo da scuola, la saluto e mi dirigo verso la fermata dell'autobus, dove mi incontro con Pietro.

Alle mie spalle però sento due voci maschili diacutere e le riconoscerei tra mille: Giacomo e Pietro. Non sono migliori amici quei due?

Giro l'angolo e trovo Giacomo che spinge al muro Pietro.

《Brutto stronzo abbiamo fatto una scommessa e sai cosa mi devi》
《No Giacomo!! Ci sono uscito. Ho chiuso con quello schifo. Mi sono rotto》
《Vigliacco!!》urla Giacomo lasciando la presa.

Vedo Pietro andare verso la fermata del tram quindi cerco più velocemente possibile di scappare via, ma mi blocca da dietro.
《Dove corri?》mi chiede. Forse c'è una piccola speranza che non abbia dubbi.
《Perdo l'autobus》fingo.
《Hai ragione muoviamoci》dice. guardando l'ora sul suo iPhone.

Ci sediamo accanto in autobus ma non sapendo cosa dire, ci infiliamo tutti e due le cuffiette e nessuno apre bocca.
《Perchè stavate litigando tu e Giacomo prima?》chiedo all'improvviso.
《Come?》dice facendo finta di non avermi sentito. E so che sta fingendo perché appena ho detto il nome di Giacomo ha spalancato gli occhi.
《Hai sentito benissimo》
《Ehm.. no niente.. una cazzata》balbetta
《Dimmelo》gli ordino
《Ma niente davvero! Non ti preoccupare》
《Dimmelo》dico alzando il tono.
《E va bene... Gli devo 10 euro che ho speso per usare con il suo telefono》
《Okay...》dico 《Solo questo?》
《Certo!》mi risponde con un bacio sul collo, ma io lo respingo.

Scendo alla mia fermata e lo saluto a malapena.
Entro in casa, mia mamma non è ancora tornata meglio. Mi metto davanti alla tv a guardare qualche episodio di "The Vampire Diaries" e finisco per addormentarmi.

Mi sveglio verso le 5 e mi viene un'idea. Prendo il telefono e cerco il suo numero nella rubrica.
"Sei a casa?" gli scrivo
"Si perché?"
"10 minuti e sono lì. Dobbiamo parlare."

Mi infilo un paio di jeans, un maglione e le mie Vans azzurre ed esco di casa.
《Mamma massimo un'ora e torno. Vado a fare un po' di giri per scuola》mi invento.

Dieci minuti dopo sono sotto il portone di Giacomo.
Suono al citofono: "Chi è?" riconosco la voce di Giacomo.
"Sono io scendi"

《Dobbiamo parlare》gli dico appena esce dal portone.
《Ciao anche a te》
《Perchè litigavate te e Pietro prima a scuola?》
《Ah non te l'ha ancora detto il tuo amato "non le nascondo niente"》
《Giacomo parla e basta.》
《Va bene stai calma...》mi dice e so che sta per prendermi in giro 《Tipo un mese fa Pietro è venuto in discoteca e gli ho presentato dei miei amici che avevano da fumare ma siccome Pietro non aveva soldi gli ho pagato due canne. Poi però ci aveva preso gusto e quindi mi deve ridare i soldi per 7 canne che gli ho pagato io.》mi dice sottovoce.

Non so se essere più incazzata per il fatto che Pietro si cannava o che non mi ha mai detto niente.

Saluto Giacomo, lo ringrazio e siccome ho ancora mezz'ora abbondante secondo quello che ho detto a mamma vado nella casetta sull'albero che qualcuno ha costruito nel parco e le lacrime iniziano a gonfiarmi gli occhi fino a diventare troppo pesanti e cadere.
Cazzo pensavo mi dicesse tutto. Io non gli ho mai nascosto niente.

Sento il telefono vibrare. Mi sta chiamando. Attacco e faccio lo stesso per le successive 4 o 5. Leggo i messaggi che mi invia e li ignoro.

Devo tornare a casa quindi mi asciugo gli occhi e mi incammino lentamente.
Apro la porta di casa e cazzo, mai una cosa che mi vada bene!
Mia mamma mi sta aspettando davanti alla porta di casa con una busta in mano.
《L'ha portata Pietro un attimo fa. Ha detto di leggerla e ne riparlate lunedì a scuola.》
《Okay grazie》le rispondo abbozzando un sorriso come per fingere che vada tutto bene.

Leggo la lettera, una lettera del cazzo. Mi dice che oggi non era niente, gli deve solo dei soldi. Fino a quando vuole andare avanti?!

Ho preso una decisione. Fingerò che va tutto bene, per vedere se mi dirà la verità. Sarà bene per lui dirmela perché quando la bomba scoppia, il danno è fatto e stavolta non lo perdonerei.

Lo chiamo.
《Ehi amore》gli dico
《Piccola, non mi hai risposto tutto il pomeriggio》
《Lo so scusa mettevo giù perché non c'era campo》una bugia ciascuno no?
《Okay. Hai letto la lettera?》
《Sisi è tutto a posto, non serve riparlarne davvero》
《Bene perfetto. Io devo andare notte piccola. Ti amo》

Metto giù senza nemmeno salutarlo. Mi ha detto "ti amo" mentre mi sta mentendo.

Non riesco a dormire tutta notte e rimango pensierosa tutto il giorno dopo, ma niente in confronto a quello che sarebbe successo lunedì.

Amo il mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora