Bye.

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《Mi sembrava di esser stata chiara. Tu. Non. Ti. Devi. Far. Vedere.》
《Non riesco a starti lontana Lucre》
《Però riesci a dirmi che per te non sono nessuno vero Pietro?》quasi gli urlo in faccia, poi giro la sedia a rotelle e me ne vado.
La sua mano mi afferra il polso e senza che io riesca a liberarmi dalla sua presa mi appoggia al muro con le mani sopra la testa e inizia a baciarmi con foga.
Provo a divincolarmi ma invano.

Su quella cavolo di sedia non riesco a fare niente!!
Mi lecca il labbro inferiore ma rimango impassibile e rifuto anche il suo accesso.
A quel punto si tira indietro in modo brusco.
《Dimmi che non mi ami e ti lascio in pace》
《Pietro lo sai cosa provo per te ma si dà il caso che io qui non ci sia per colpa mia, che tutta questa situazione non sia per colpa mia》
《Sei te che non mi vuoi perdonare》
《Non rigirare la frittata Pietro che io non sono qua perché non ti ho perdonato!》
《Non dovevi andare per strada!》

Pietro ho una gamba ingessata e non ho paura di puntartela dritta in mezzo alle gambe.
《Pietro ma che cazzo dici! Ch... io..io non ho parole veramente. Torna da quella troia con cui ti sei baciato!》
《Di sicuro non è assillante come te》
《Ah è questo che pensi. Che sono assillante. Bene. Tra noi è finita. Non ti far più nemmeno sentire e non ti presentare più in ospedale. Per me da oggi tu non esisti.》

Giro la sedia e stavolta me ne vado senza essere interrotta.
Una, due, tre lacrimoni iniziano a scendermi sulle guance rosse per la rabbia e per aver urlato.
Torno nella mia stanza e mi butto sul letto piangendo disperata.

Infilo la testa sotto il cuscino e continuo a singhiozzare per almeno un'ora.

La mamma di Cloe spalanca la porta ma non mi muovo dalla mia posizione per nascondere il mostro che sono.
Purtroppo si siede accanto al mio lettino.
《Cosa succede?》
《Emh..no.. niente》dico asciugando le lacrime
《Eh lo vedo》ridacchia《Vorresti essere fuori vero?》
《È che l'ospedale fa schifo. È un posto bruttissimo. Sono giorni che non vedo la mia migliore amica e tutti i miei compagni di classe e non passerò nemmeno un'estate decente.》
《Cloe è qua da otto mesi. Pensa come siamo messi noi.》
《Otto mesi?! Mi dispiace》
《Già.. anche a me》

Esco dalla camera con il telefono in mano per leggere i messaggi che mi sono arrivati in questi 4 giorni. Bacheca invasa da messaggi di Ali e chiamate perse di mia mamma. Ignoro entrambi, vado alle macchinette a prendermi un tè caldo e poi faccio un giro nel reparto di pediatria.
Penso a quei bimbi che ora potrebbero già essere in vacanza invece sono costretti a stare in questa prigione per altro con il cibo che fa vomitare.
Mi fanno proprio tenerezza e mi viene quasi un nodo alla gola quindi decido di andare verso il reparto di ostetricia, affacciandomi alla stanza dove ci sono tutti i neonati.

Un'infermiera si affaccia al vetro a cui sono appoggiata e mi fa cenno di entrare.
《Questa è Serena.》mi dice porgendomi una bellissima bambina sorridente
《Nome perfetto. Buongiorno Serena, benvenuta nel mondo. Non è un gran che ma sei nata, e ora tante persone sono più contente.》le dico dolcemente sorridendo.

Saluto qualche bimbo ed esco per tornare in camera mia.
Dal corridoio vedo il ragazzo della porta accanto affacciato alla finestra con un'espressione malinconica. Mi faccio coraggio ed entro.

***

POV's Pietro

La seconda volta la lascio andare via da me ma non so nemmeno il perché.
Cazzo mi passa dalla testa?! Prima le ho detto che non è nessuno per dirmi cosa fare quando lei è tutto per me da 15 anni ormai, poi le dico che non riesco a starle lontana, che è la verità e ora difendo quella troia che mi stavo limonando.
Cervello bacato!

Prendo il motorino e torno a casa arrabbiato come non mai.
Mi chiudo a chiave in camera e accendo le casse facendo partire gli ac-dc al massimo del volume.

Mi devo far perdonare. Solo che stavolta l'ho combinata grossa.
Per fortuna che andremo al mare insieme come tutti gli anni quindi potrò starle accanto, nonché insieme in roulotte.

Amo il mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora