it's showtime!

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"Sapete, credo che dovremmo portare (Y/n) da un dottore" bisbigliò Dazai a Kunikida e Yosano in un sussurro perfettamente udibile.

"Il suo buon umore è durato ben 96 ore! Potrebbe avere qualcosa di molto se- Ahi!"

(Y/n) gli lanciò il contenitorie dello scotch dall'altra parte del tavolo. "Dazai chiudi la bocca, prima che te la chiuda io con una sparachiodi"

"Ora ti riconosco, (Y/n)-chan..." disse Dazai massaggiandosi il punto dov'era stato colpito.

Il suo buonumore poteva anche essere durato più del solito, ma la verità era che (Y/n) cominciava ad annoiarsi un'altra volta. L'emozione della sfida che le aveva lanciato Ranpo era scemata da un po' e ora non sapeva di nuovo che fare.

Il weekend dopo Halloween era tornata alla villa Sendagaya; sia per fare un altro giro della casa, sia per vedere se ci fossero allarmi che le erano sfuggiti e che avevano rivelato la loro presenza a quell'uomo quella notte.

Fu un buco nell'acqua.

A parte gli omicidi di Terasaka Yuu e Yukimura Ken, la vita dei fondatori della Sendagaya era in tutto e per tutto ordinaria.

E non c'erano allarmi o videocamere di sicurezza nella villa e nei dintorni, probabilmente perchè loro erano stati gli unici tanto fuori di testa da mettere piede lì dopo tantissimo tempo.

Non aveva nemmeno più parlato con Ranpo e questa forse era la cosa che le dava più fastidio.

Avrebbe voluto passare più tempo con lui. Voleva sapere di più sulla sua vita e su come funzionava il suo cervello.

Non avrebbe davvero saputo descriverlo, ma era come se avesse trovato qualcosa di cui non sapeva di avere sempre avuto bisogno. Banalmente l'avrebbe chiamata curiosità, ma sentiva che non era la definizione più giusta.

E questo era un altro motivo per cui voleva parlargli ancora: voleva capire cosa avesse di tanto speciale Ranpo. In fondo non era certo il primo genio che incontrava, ma allora perchè lui sembrava diverso?

Perchè quella sera, ogni volta che si erano fissati anche solo di sfuggita, le era sembrato davvero che lui potesse leggerle nella mente. Ovviamente tutto ciò non era possibile, ma voleva comunque trovare un nome a quella sensazione.

E poi, si era divertita più in un'ora a svelare un mistero con Ranpo che in tutta la sua vita.

Ma dovette passare un'altra settimana e mezza prima che qualcosa di interessante accadesse.

Era un giorno di metà novembre e l'aria sapeva di pioggia. La mattina di (Y/n) non era cominciata nel migliore dei modi. Oltre al non aver sentito la sveglia dopo una notte passata a guardare Attack on Titan e all'aver saltato la colazione (il che fin qui era più o meno nella norma), si era messo a piovere a dirotto a metà della strada per l'Accademia e Dazai aveva una nuova fidanzata, perciò si era dovuta subire tutti i suoi sproloqui su questa ragazza dei sogni che l'avrebbe lasciato non appena lui avesse accennato al suo tanto agognato suicidio di coppia.

Perciò in quel momento si trovava sdraiata a pancia in giù su uno dei divani della sala del comitato, con le calze su un termosifone e le chiacchiere di Dazai nelle orecchie.

"... Oh, (Y/n)-chan! Credo proprio di essere innamorato" stava dicendo Dazai "Sasaki è un vero angelo sceso dal cielo!..."

Nel frattempo le porte della sala si aprirono e Kunikida e Yosano tornarono dalla lezione delle prime ore.

"Vi prego, spegnetelo..." disse (Y/n) rivolta a loro due "È troppo presto per questo..."

"(Y/n)-san sono le 10:30" le fece notare Kunikida.

The game is on || Ranpo Edogawa x Fem. ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora