flying with my Icarus wings

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Ogni anno l'Accademia Sendagaya organizzava due uscite didattiche per ciascuna classe: una a settembre, al rientro della pausa estiva, e una a febbraio, prima della fine dell'anno scolastico e dell'inizio dei campionati studenteschi.

Di solito solo gli studenti dell'ultimo anno uscivano dal Giappone e restavano fuori più di tre notti, perciò la notiza che la classe di (Y/n) e quella di Atsushi e Akutagawa sarebbe andata a Yakushima per ben cinque giorni provocò molto scalpore.

L'invidia nei loro confronti provocò negli studenti una reazione tale che quasi tutti si seppellirono nello studio, nel disperato tentativo di alzare la media della propria classe entro la fine di marzo e fare bella figura durante la settimana dei campionati, con la speranza che questo avrebbe influito sulla decisione per la gita successiva a settembre.

(Y/n) era stranamente emozionata di andare a Yakushima. Non solo per la storia del tesoro di Miura Anjin e del ritrovamento della Principessa Nobuko quindici anni prima. Viveva a Miyama da tutta la vita e le uniche volte che aveva visitato un'isola tropicale era stato con la sua famiglia. Era contenta di poter finalmente andare al mare da sola.

Non sarebbe certo scappata come pensava invece qualcun altro.

"Ranpo puoi anche lasciarmi andare adesso" sospirò (Y/n) con un sorriso.

"Non se ne parla proprio!" disse Ranpo stringendo la mano della ragazza "Questa volta non puoi proprio perderlo l'aereo!"

"Ma abbiamo già fatto il check-in! Stiamo per salire!" protestò (Y/n).

"Come se non riusciresti a trovare comunque un modo per svignartela!" replicò Ranpo.

"Ma perchè dovrei?" ribattè (Y/n).

Ranpo scosse la testa "Non insistere (Y/n)-chan. Non si sa mai con te. Ti terrò la mano fino a Yakushima se necessario"

Chuuya, in fila dietro di loro, cercò di ignorare l'ultima frase del ragazzo, per reprimere l'istinto di separarli con una pinza meccanica e poi chiudere Ranpo nello scompartimento degli animali per tutto il viaggio.

"Che intendi con 'questa volta', Ranpo-san?" chiese invece Kunikida accanto a Chuuya.

(Y/n) e Ranpo si scambiarono un'occhiata complice, ma distolsero subito lo sguardo per evitare di scoppiare a ridere.

"Niente di importante, Kunikida-kun" disse (Y/n).

Chuuya li fissò con gli occhi socchiusi. Quei due nascondevano qualcosa, ne era certo.

Da quando era tornato, un meze e mezzo prima, non c'era stato un solo momento in cui Ranpo gli era andato a genio. Non riusciva proprio a farselo piacere.

"Cos'ha che ti da tanto fastidio?" gli aveva chiesto una volta un'esasperata Yosano.

"È arrogante, sfacciato e pieno di sè. Non hai sentito come ha risposto a Hirotsu l'altro giorno? Se la crede troppo e si comporta come se fosse migliore di chiunque. In più riesce sempre a dire le cose giuste per farmi arrabbiare" aveva risposto Chuuya "È come Dazai, ma meno subdolo. Non mi fido per niente di lui"

Un pomeriggio, tutto il comitato studentesco era andato ad assistere all'ultimo allenamento della squadra di baseball, le Pecore della Sendagaya, prima della partita del giorno dopo e ovviamente era venuto anche Ranpo.

Chuuya non ne capì davvero il motivo visto che per tutto il tempo non aveva fatto altro che lamentarsi di quanto fose annoiato, di quanto fosse affamato, di quanto fosse noioso il baseball, di quanto fosse gli mettesse fame il baseball, di quanto fosse brutto il taglio di capelli di uno dei giocatori, di quanto fosse scarso il lancio di un altro, di quanto le tattiche di gioco di Chuuya fossero banali e prevedibili e di quanto lui avrebbe saputo fare molto meglio pur non conoscendo le regole.

The game is on || Ranpo Edogawa x Fem. ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora