violets

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Il detective non gli fece molte domande. Ci misero meno tempo a parlare con lui che il cibo di Ranpo ad arrivare.

Fu (Y/n) a spiegargli come avevano capito che le registrazioni del parcheggio del minimarket avevano ripreso Fukuchi, saltando accuratamente la parte in cui si facevano aiutare da Katai per hackerarle illegalmente, gli consegnò la bustina con i pezzetti di stoffa e gli raccontò del piano che aveva implicato la finta morte di Mushitarou. Ranpo gettava in mezzo di tanto in tanto un lamento su quanto fosse lento il servizio di trasporto del cibo a Miyama.

Con le sue parole (Y/n) lasciò anche intendere che le prove dell'omicidio di Fumihiko Eiji fossero state messe tutte nella sala del comitato da Fukuchi e che il suo scopo era stata la minaccia al preside di distruggere l'immagine della Sendagaya.

Non disse nulla del coinvolgimento di Fyodor e Nikolai, visto che non aveva prove. Non disse nulla nemmeno della cassetta, quando il detective le chiese cosa intendeva dire Fukuchi prima di essere portato via.

Detestava l'idea di aver taciuto. Odiava aver coperto la verità.

Immaginò il discorso che avrebbero fatto i diretti interessati una volta saputo che il loro segreto era al sicuro ("Allora?" chiedeva il padre di Kunikida. "È tutto risolto, (Y/n) non parlerà" rispondeva suo padre. "E la cassetta?" domandava il padre di Yosano. "Andata" diceva suo padre), ma dovette smettere perchè la rabbia le arrovellava le viscere.

Era ancora peggio di non poter raccontare di Mori, che aveva effettivamente ucciso quattro liceali.

Però poi ci riflettè e si disse che in fondo erano stati ragazzi stupidi, erano ubriachi e avevano fatto un errore. Inoltre era stata per lo più colpa di Monoma e non era giusto che a quaranta anni di distanza pagassero anche le loro famiglie. In più non voleva sconvolgere la visione che avevano Yosano e Kunikida dei loro padri, soprattutto Kunikida che praticamente lo idolatrava.

Tuttavia si disse che non avrebbe mai distrutto la cassetta. L'idea di fare tutto ciò che avrebbe voluto suo padre come una brava figlia ubbidiente che non sa pensare con la sua testa le faceva venire da vomitare. Avrebbe solo accresciuto l'ego di suo padre e la sua convinzione di avere il controllo su tutto ciò che lo circondava.

In fondo era stato suo padre venti anni prima a ingaggiare Mori per uccidere quei ragazzi. Con la cassetta in suo possesso avrebbe sempre potuto minacciarlo la prossima volta che si fosse lamentato perchè secondo lui spendere soldi in manga era un vero spreco.

E poi non si poteva mai sapere. Sarebbe stato veramente stupido distruggere una cassetta che aveva causato così tanti problemi senza pensarci due volte.

Quando uscirono dall'ufficio dello sceriffo Ranpo si diresse verso Fukuzawa e (Y/n), ancora prima di poter vedere i suoi genitori, su assalita da Kunikida, Yosano e Dazai.

"(Y/n)-chaaan~!" piagnucolò Dazai con fin troppa dramamticità abbracciando la ragazza "Eravamo così preoccupati per te e Ranpo-san! Temevamo moriste di ipotermia!"

"Per fortuna è andato tutto secondo il piano" sospirò Kunikida "Sono state le dodici ore più stressanti della mia vita"

"Per fortuna siete rimasti chiusi all'Accademia" aggiunse Yosano "o non avreste mai avuto le prove di chi era il Fantasma della Sendagaya"

"Già..." concordò Kunikida con uno sguardo cupo "Chi avrebbe mai pensato che fosse il professor Fukuchi... Incredibile, un assassino che ci insegnava educazione civica"

"Ah, io lo avevo già capito secoli fa" si vantò Dazai per far innervosire Kunikida "Non ho detto niente perchè volevo che voi ci arrivaste da soli"

"Si certo" replicò Kunikida serrando la mascella "E come lo avresti capito, sentiamo?"

The game is on || Ranpo Edogawa x Fem. ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora