... is on!

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In meno di mezz'ora la notizia del ritrovamento di un cadavere dietro l'Accademia da parte del comitato studentesco si sparse in tutta la scuola.

Nonostante la polizia delimitò l'area, non riuscì comunque a tenere lontana la folla di studenti con i loro intrepidi cellulari.

Kunikida, Yosano e Dazai furono costretti a saltare la prima ora visto che impiegarono quaranta minuti solo per tornare nella sala del comitato, braccati da sciami di alunni curiosi di cui riuscirono a liberarsi solo dopo avergli sbattuto la porta in faccia.

Kunikida era così teso per aver perso la lezione di matematica che sembrava sull'orlo di una crisi di nervi. Yosano aveva l'aria di volersi rinfilare nel suo letto e non uscire per dieci anni. Dazai invece, che in realtà non aveva fatto in tempo nemmeno a vedere il cadavere, si beava di tutta quell'attenzione e era stato più che contento di fornire macabri dettagli completamente inventati ai suoi compagni.

Quando si furono chiusi le porte della sala del comitato alle spalle, invece di voltarsi e tirare un sospiro di sollievo spalancarono gli occhi, stupiti dalla scena che si ritrovarono davanti: (Y/n) che faceva su e giù con le chiavi di un'auto e un foglio di carta in mano e Ranpo che mangiava patatine. A giudicare dall'ammontare di buste di plastica vuote sul tavolo, sembrava aver svaligiato un intero distributore automatico.

Poe e Mushitarou, che invece non avevano voluto perdersi la prima ora, erano andati in classe.

"Ah, Kunikida-kun!" esclamò (Y/n) quando si accorse dei suoi amici. Fermò la sua marcia pensierosa, passò sopra il tavolino in mezzo ai vecchi divani come se fosse parte del pavimento e si diresse verso di loro.

"Sai dirmi a quale tipo di auto potrebbero appartenere queste chiavi?" chiese (Y/n) con un sorriso emozionato sventolando le chiavi davanti al naso di Kunikida.

"M-ma... (Y/n)-san... queste sono..."

"Sì, le chiavi della vittima" concluse (Y/n) "Non c'è bisogno di ripeterlo, dimmi solo a quale tipo di auto appartengono"

"Ma... (Y/n)-san! Queste sono una prova in un indagine per omicidio!" esclamò Kunikida ancora troppo sbalordito pet essere davvero arrabbiato. "Devi andare a consegnarle alla polizia! Anzi, non avresti mai dovuto prenderle in primo luogo!"

(Y/n) fece un passo indietro e roteò gli occhi "Sì sì lo so: è illegale, contro i tuoi ideali, moralmente sbagliato e qualunque altro aggettivo l'umanità possa inventarsi per rovinarmi il divertimento... Ora, potresti dirmi a quale auto appartengono?"

Kunikida sembrava aver perso la capacità di parlare. Fissava (Y/n) come se non riuscisse a credere che la ragazza davanti a lui che gli chiedeva di identificare l'auto di un uomo assassinato fosse davvero la sua migliore amica.

"(Y/n)-chan che avete intenzione di fare?" domandò cautamente Yosano.

(Y/n) e Ranpo si scambiarono un'occhiata complementare.

"Trovare l'assasino, no?" rispose (Y/n) con una mezza risata.

Yosano e Kunikida si guardarono preoccupati.

"(Y/n)-san senza offesa, ma questa è una vera stupidaggine" disse Kunikida.

"Perchè mai? Non sarebbe neanche la prima volta" replicò (Y/n) "Per nessuno dei due"

Kunikida aprì la bocca per ribattere, ma si rese immediatamente conto che in realtà (Y/n) aveva ragione. Perciò disse "D'accordo, ma... è comunque irrealistico questa volta! Tanto per cominciare è estremamente pericoloso indagare per conto proprio con un assassino a piede libero. Inoltre non sappiamo nemmeno chi sia la vittima o-"

"Sì invece" si intromise Ranpo.

Kunikida inarcò le sopracciglia. "Come?"

"Sì che sappiamo chi è la vittima". Ranpo saltò in piedi rimettendosi il cappello con un sorriso enorme.

The game is on || Ranpo Edogawa x Fem. ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora