[05] Woojin

460 21 5
                                    

_Hee Woo POV_

Mi sveglio per colpa dell'eccessiva luce nella stanza.

Sanno dell'esistenza delle tende?

Mi stropiccio gli occhi e cerco di mettere a fuoco la stanza in cui sono.

Ah, è vero.

Sono a casa degli psicopatici.

Mi siedo sul letto con le gambe a penzoloni mentre cerco di svegliarmi per bene.

Mi infilo le scarpe e mi alzo.

Mi stiracchio finché sento che c'è qualcosa di strano.

HW: «Cazzo. Il coltello.»

Possibile che siano così bastardi?

Pensavo di essere brava, ma a quanto pare la mia bravura è paragonata ai poveracci del mio paesino, non a questi geni del male.

Cazzo e ora come faccio?

Continuo a cercarlo ovunque, ma niente.

Guardo sotto al letto, magari mi è caduto.

H: «Cerchi qualcosa?»

Ci mancava solo lui.

HW: «In realtà sì, ma ho trovato qualcosa di più interessante.»

Sorride staccandosi dallo stipite della porta e avvicinandosi a me.

H: «Devo dire che le cose le sai rubare bene. Questo coltellino è una forza.» e comincia a passarselo tra le mani guardandolo come se fosse la cosa più bella di questo mondo.

HW: «Non l'ho rubato.»

H: «Certo, non ci credi nemmeno tu.»

HW: «No, davvero. Credo sia tra le poche cose che non ho rubato.»

H: «Questo non cambia le cose, ormai è mio.»

HW: «Questo a casa mia si chiama rubare.»

H: «E immagino anche che a casa tua rubare non sia un reato.» dice sorridendo.

Aaaaah questo ragazzo mi farà impazzire.

H: «Ora devo andare. Verrà Bangchan a chiederti delle cose. Se hai fame ti ho portato qualcosa, è sul tavolo.» dice per poi lanciarmi un ultimo sorriso e uscire dalla stanza.

Mangerò qualcosa mentre aspetto quel Bang qualcosa.

HW: «Uuuuuh croissant. Questi ragazzi mangiano bene.»

Dopo aver finito di mangiare mi affaccio alla solita finestra.

È davvero una bella giornata, fantastica da passare con degli psicopatici che vogliono interrogarti sulla tua intera vita.

Mi giro attorno guardando la stanza.

È così triste, le pareti sono tutte bianche e stessa cosa il pavimento.

Che mortorio.

Mi sembra di essere in un ospedale psichiatrico e forse ci sono finita davvero.

Cerco qualcosa che mi possa essere utile, ma non c'è assolutamente niente in questa stanza.

Continuo a guardarmi in giro, finché il mio sguardo cade sul tavolo.

Una vite allentata.

Potrebbe servirmi.

La svito del tutto e la ispeziono per bene.

Meglio che niente.

Mi siedo per terra davanti a quella parete interamente bianca e comincio a disegnare qualsiasi cosa mi salti in mente.

Ddang (땡) [Stray Kids]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora