Ero sdraiato sul mio letto quando il mio telefono iniziò a vibrare ripetutamente. Lo presi, notando che era Jisung che mi riempiva di messaggi. - Sono le dieci di sera, ma che ha...? - mi chiesi mentre aprivo la chat. Era stato lui a chiedere di scambiarci i numeri "Nel caso qualcuno dovesse darmi fastidio" aveva detto. Sospirai e lessi i messaggi con calma... poi con tensione.Han Jisung
Hyung, mi daresti una mano?
Dei tizi della nostra scuola
mi stanno seguendo da
ormai dieci minuti!
[9.44 PM]Hyung, ma sei vivo?
[9.51 PM]Hyung! Continuano a
seguirmi, ci sei o no?
[10.09 PM]Hyung ㅠㅗㅠ
Ti prego
risorgi.... (ᗒᗣᗕ)
[10.17 PM]Alla fine mi alzai dal letto, in panico, e corsi fuori dalla mia stanza - Tesoro, cosa vuoi per ce-- non diedi il tempo a mia madre di finire perché corsi fuori di casa in ciabatte.
Tu
DOVE SEI
[10.23 PM]
- Cazzo Han Jisung perché ora non rispondi giuro ti faccio fuori appena ti trovo!! - imprecai mentre correvo senza destinazione. Non avevo idea di dove cercare, ma ricordai che quando siamo uscito da scuola avevamo fatto insieme un tratto di strada, perciò tornai all'incrocio dove ci eravamo separati e corsi nella direzione in cui era andato lui. Mi arrivò un messaggio, perciò presi di fretta il telefono. Mi aveva inviato una foto, quando la aprii vidi lui nascosto in mezzo a due cassonetti verdi, alle sue spalle c'era una rete alta, poi notai un'insegna. - Impresa di costruzioni Park... - lessi a bassa voce.
Sapevo dov'era, perciò presi un vicolo che faceva da scorciatoia e corsi da lui. - Jisung! Jisung! Han jisung! - iniziai a chiamarlo mentre correvo. - Han - mi fermai per riprendere fiato - JISUNG! - urlai ancora più forte e poi ripresi a correre. Riconobbi finalmente la rete che nella foto era alle sue spalle. - Jisung! Dio mio - l'avevo trovato, lui era di nuovo nascosto nelle sue ginocchie, stava tremando. Era in pantaloncini, senza scarpe e senza calze, e a maniche corte - Cosa è successo - mi inginocchiai di fronte a lui, realizzando che stava piangendo. - Andiamo, vieni - presi il suo braccio e con delicatezza lo spostai, lui mi guardò con le lacrime agli occhi e abbassò lo sguardo. Mi tolsi la felpa e la misi sulle sue spalle, poi lo presi in braccio a mo' di sposa - Andiamo, su - dissi, mentre mi stringeva forte e affondava il viso nel mio collo, cercando di trattenere i singhiozzi.
- Ti porto a casa. Dove vivi? - lui mi strinse di più e fece cenno di no con la testa - Perché? Non puoi restare di certo q...- mi bloccai. Nel silenzio c'erano solo i suoi singhiozzi. Come avevo fatto a non notarlo prima? - Ti porto da me - dissi alla fine, lui mi guardò sorpreso.Arrivai davanti casa, sentivo le braccia crollati per averlo trasportato fino a ora, ma di certo non potevo farlo camminare a piedi nudi. I suoi piedi erano infatti diventati viola a causa del freddo, dopotutto siamo a Novembre.
Aprii la porta - Si può sapere dove sei stato a quest'ora?! - mi urlò mia madre dalla cucina, poi comparve da dietro l'angolo e sussultò vedendo il ragazzo che tenevo ancora in braccio - Sta sera starà da noi - mi limitai a dire, poi andai verso la mia stanza. - Non c'è bisogno... - disse mentre lo facevo sedere sul mio letto.Mi inginocchiai a terra davanti a lui e, senza dire niente, gli tolsi la felpa. - Qualcuno lo sa? - mi limitai a chiedere - Te ne sei accorto... - sussurrò, le lacrime iniziarono a comparire ancora una volta, ma gliele asciugai poggiando l'altra mano sulla sua gamba. - Solo un mio vicino di casa - disse abbassando lo sguardo. Mi alzai per sedermi di fianco a lui.
Poco dopo qualcuno bussò alla porta, io misi una coperta sulle spalle di Jisung per coprirlo, poi mia madre entrò. Poggiò un vassoio con qualcosa da mangiare sopra e guardò entrambi prima di uscire - Minho, fai fare una doccia calda a questo ragazzo prima di mangiare. Deve avere freddo - disse, poi chiuse la porta e la sentii allontanarsi.- Andiamo - dissi alzandomi. Lui mi seguì fuori dalla stanza. Intanto mia madre era andata probabilmente a dormire, dato che aveva spento tutte le luci. Chiusi la porta del bagno a chiave e mi avvicinai a Jisung per aiutarlo, ma lui indietreggiò - Ecco... - arrossì. - Mi giro - dissi, allora mi voltai verso la vasca mentre lui si spogliata e iniziai a preparare l'acqua calda. Mi spogliai anch'io, infatti quando si voltò verso di me vedendomi dentro la vasca mi guardò sorpreso. - Non vieni? - chiesi, guardandolo. Con le mani si copriva le parti intime, lasciando scoperto però il petto pieno di lividi. Lividi ovunque macchiavano quella pelle bianca e perfetta. Entrò nella vasca timidamente, sedendosi davanti a me dandomi la schiena.
Sbarrai gli occhi, vedendo dei graffi sulla sua schiena - Che mi dici di questi? - chiesi, sfiorandolo con la mano. Lui sussultò, perciò spostai subito la mano perché avevo paura gli facesse male. Non mi rispose, perciò presi una spugna e iniziai a lavare la sua schiena, poi le sue braccia. - Quando ti sei trasferito nella nostra scuola? - chiesi - Una settimana fa circa - rispose in un sussurro. - Nessuno ha mai cercato di essere tuo amico in una settimana? - scosse la testa - Dicono che sono strano - alzai un sopracciglio - Cos'hai di strano? - chiesi, confuso. Lui si voltò a guardarmi, i nostri sguardi si incrociano ancora - È strano che mi piacciano i ragazzi? -
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✔︎𝑴𝒚 𝑺𝒖𝒏 ~ [𝘔𝘪𝘯𝘴𝘶𝘯𝘨]
FanfictionIl suo sorriso era luminoso come il Sole, rallegrava ogni mia giornata. Lo amavo più di chiunque altro al mondo. 𝙏𝙧𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙖𝙡 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙤 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 - Guardami - dissi, ma fece cenno di no con la testa - Perché? - chiesi - Fai paura, hyu...