7

221 27 3
                                    

- Che succede hyung? - mi chiese. Ci fermammo sul tetto. - Dovrei essere io a chiedertelo, Jisung - lasciai andare il suo polso, poi posai una mano sul suo volto facendolo sussultare e lentamente feci passare il dito sotto i suoi occhi - Che è successo? - abbassò lo sguardo - Qualcuno ti ha dato fastidio? Devo occuparmene? Jisung, sai che a me puoi dire tutto. - lui scosse la testa - Woojin? E' stato lui scommetto, se lo prendo... - lui posò la sua mano sulla mia - Hyung, la persona che amo sta con qualcun altro, ecco perché ho pianto. Non è niente. - sentii il cuore bloccarsi in quel momento.
A Jisung piaceva qualcuno e quel qualcuno è già occupato - E ti va bene così? - gli chiesi, lui annuì e io sospirai mettendomi la mano sulla faccia - Vai e prenditelo chiunque sia. -
- Hyung, io sono gay e lui è etero - ribattè, e in effetti non credo sia facile convincere un eterosessuale. - Allora trovati di meglio - dissi.

Il sole illuminò il suo volto nel preciso istante in cui lui sorrise sia con le labbra che con gli occhi. - E' ciò che intendo fare - disse. Eccola di nuovo, quella sensazione in cui sento il cuore martellarmi nelle orecchie ripetutamente, echeggiando nella mia testa. La mia mente piena di pensieri che riguardano Han Jisung. Pensieri in cui lo bacio, in cui lo tocco, in cui gli faccio di tutto.

- Prima o poi morirò - dissi in un sussurro, allora mi guardò confuso. - Cosa? - scossi la testa scacciando per l'ennesima volta in una giornata quei pensieri e ricambiai il suo sorriso - Niente. Torniamo dentro, fa freddo - dissi alla fine, mettendo le mani nelle tasche e andando verso la porta seguito da Jisung.

- Hyung - disse una volta dentro, allora mi voltai verso di lui aspettando che continuasse la frase. - Grazie - si limitò a dire, poi venne verso di me sorridendo, si fermò davanti a me - Non giudicare - disse, io lo guardai confuso. Mi prese per la cravatta e mi tirò verso di sè e, prima che potessi realizzare, le sue labbra sfioravano la mia guancia dolcemente.
- Merda Han Jisung, hai la minima idea di quanto mi stia trattenendo? Specialmente questi ultimi due giorni... Se mi vuoi ai tuoi piedi sii diretto, invece di farmi prendere infarti del genere - e prima che potessi realizzare ciò che avevo appena pensato, lui era corso via verso la sua classe.

Tornai in classe anch'io per proseguire con le lezioni, ma dormii per due ore di fila saltando la pausa pranzo, poi un'altra ora la passai a disegnare cose a caso sul mio quadernino per poi realizzare di aver disegnato le labbra di Han Jisung. Chiusi subito il quadernino mettendomi le mani in faccia - Devo darmi una svegliata... - dissi a me stesso - Dovresti proprio, Minho. Perché non leggi tu? - intervenì il professore, di cui effettivamente avevo appena notato la presenza.

Finalmente finirono le lezioni, a dir la verità volevo che Jisung mi scrivesse chiedendomi di tornare insieme, ma non arrivò nulla; e proprio quando stavo per andare via, mi ricordai che ero stato convocato nell'ufficio del professor Kim.
Presi le mie cose e, sospirando, andai verso l'ufficio.
Bussai, l'uomo tossì per poi dirmi di entrare, cosa che feci piuttosto riluttante. - Come posso aiutarla? - chiesi, lui si schiarì la voce e mi fece cenno di sedermi sulla sedia di fronte alla sua scrivania, di fronte a lui.
- Sbaglio o ultimamente sembri dormire in piedi, Minho? - chiese mentre cercava qualcosa nei cassetti - Scusi, non dormo bene la notte -
- La passi a studiare, suppongo - annuii, ma tanto era una menzogna. - Trovato - disse, allora cacciò un foglio dal cassetto e lo posò sulla scrivania, spingendolo verso di me.

Presi il foglio e lo lessi lentamente - Cosa? - chiesi, una volta finito di leggere. Posai il foglio sulla scrivania - Hai capito bene, ragazzo mio. Hai una borsa di studio assicurata per la migliore università di musica in America - disse il professore con fare soddisfatto - Io-- fui zittito dal suo schiarirsi la voce dopo aver tossito per l'ennesima volta - Pensaci ragazzo, potresti diventare una star di fama mondiale se fumi lì. A te piace ballare, vero? Non credi sarebbe perfetto? - disse, ancora più soddisfatto di prima. Probabilmente mentre parlava chissà che film mentali si stava facendo, tipo: io che divento una star mondiale e lui che si vanta di essere stato il mio professore.
Poco ma sicuro.

- Ci penserò - dissi alla fine, prendendo il foglio e mettendolo nel mio zaino - Studia sodo! - disse entusiasta mentre chiudevo la porta. - Minho - mi voltai, si trattava di Chan. Gli sorrisi, lui ricambiò e venne verso di me - Che succede? - chiesi, mentre insieme scendevamo le scale, lui si fermò, allroa notai lo sguardo riluttante che aveva in volto. - Chan? - chiesi, allora alzò lo sguardo verso di me e sorrise - Borsa di studio verso l'università migliore in America? Intendi andarci? - chiese tornando solare e con il suo solito sorriso - Ci penserò. - dissi alla fine.
Sapevo che Chan ha sempre lavorato sodo per guadagnarsi quella borsa di studio. Ci ha sempre messo impegno. Io invece? Mai.

✔︎𝑴𝒚 𝑺𝒖𝒏 ~ [𝘔𝘪𝘯𝘴𝘶𝘯𝘨]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora