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- Hyung - si staccò dal bacio, ma io rimisi le mie labbra sulle sue, ora che il contatto era stato creato non riuscivo più a staccarmi. Alla fine però mi staccai, ma rimasi comunque a pochissimi millimetri di distanza dalle sue labbra. Il suo fiato affannato era sulle mie, volevo baciarlo e non staccarmi più da lui - Mi sono trattenuto troppo a lungo, Jisung - riuscii a dire alla fine. Misi una mano sul suo fianco e l'altra dietro la sua testa, poi lo spinsi ancora verso di me e lo baciai. Lo baciai ancora, e ancora, e ancora. Alla fine lui posò le sue mani sul mio petto e mi spinse via gentilmente - Hyung ascoltami un momento - mi fermai e annuii, così continuò: - Non mi stai prendendo in giro, giusto? - chiese, io scossi la testa mentre continuavo a fissarlo - Non mi hai mai preso in giro? - chiese ancora, scossi di nuovo la testa. - Che mi dici di Hwang Yewon? - allora lo guardai serio, fissai i miei occhi nei suoi. - L'ho già detto. Sono stato stupido a non accettare i miei sentimenti per te. E ho cercato di dimenticarti uscendo con Yewon. - lui abbassò lo sguardo. Misi di nuovo la mano sul suo volto e lo accarezzai - Ma per te sarei pronto a tutto, Jisung - lui accennò un piccolo sorriso. - Sei il mio Sole - dissi, baciandolo ancora una volta.

Quando lui riuscii a farmi smettere di baciarlo continuamente, ci alziamo da terra togliendoci la polvere dai vestiti - Jisung. - dissi prima di seguirlo fuori dall'aula - Vai a casa mia e aspettami lì - gli lanciai le chiavi di casa mia, che lui prese al volo - C'è ancora una cosa da fare. Tu vai. E giura che mi aspetterai - sorrise e annuì, stringendo le chiavi tra le mani, poi corse via.
Presi la mia borsa e andai al pianoterra, Yewon mi stava aspettando davanti alla porta, stava piovendo. Mi vide arrivare, notai dalla sua espressione che qualcosa non andava, ma lei sorrise comunque - Hai un ombrello? - mi chiese, io lo presi dal mio zaino e lo aprii, stava piovendo piuttosto forte - Vieni? - le chiesi notando che non mi aveva seguito - Ah si arrivo - corse da me.
Non si attaccò al mio braccio come faceva sempre e quando stavo svoltando per andare al karaoke, lei mi fermò - Ti va di andare lì? - indicò un piccolo bar in un angolo, io la guardai e annuii.

Chiusi l'ombrello e lo poggiai vicino la porta mentre entravamo nel bar. C'erano pochissime persone, noi ci sedemmo in un angolo. - Cosa c'è che non va, Yewon? - le chiesi, ma forse sapevo di cosa si trattava. - So tutto - disse in un sussurro, proprio come pensavo. - Volevo parlartene - abbassai lo sguardo - Hyunjin - disse poi, allora la guardai e aspettai che continuasse - Ha detto che mi stai usando per dimenticare Han Jisung - i suoi occhi iniziarono a diventare rossi. Mentre parlava guardava fuori dalla finestra, oltre la musica soft e chill che si sentiva a malapena nel locale, si sentiva solo il suono della pioggia e di qualche macchina che passava lì fuori.

- A riguardo... - mi schiarii la voce, lei mi guardò aspettando che continuassi. La guardai dritta negli occhi - Io--
- Ami Han Jisung, no? - annuii silenzioso - E c'era bisogno di usarmi così? Sei pessimo, Lee Minho. Ma sai cosa mi fa arrabbiare di più? - non dissi nulla e la seguii con lo sguardo mentre si alzava. Prese il bicchiere con l'acqua fredda che era sul tavolo di fianco al nostro, le persone la guardavano sorpresi e confusi allo stesso tempo. Rovesciò il bicchiere di plastica sulla mia testa, poi lo schiacciò tra le sue mani e me lo fece cadere in testa - Mi fa incazzare il fatto che tu abbia detto cose orrende a un ragazzo che ne ha passate già troppe, e questo perché? Perché non vuoi accettare il fatto di essere gay - chiusi gli occhi mentre i capelli gocciolavano, detto ciò lei prese le sue cose e andò via mentre tutti ci guardarono. - Tutto bene? - chiese la barista avvicinandosi con uno strofinaccio - Si - dissi riaprendo gli occhi e rialzandomi. Presi i soldi e pagai, infine presi le mie cose e andai via. - Yewon - la chiamai, lei si fermò. Mi avvicinai a lei - Prendi questo. Ciao - dissi lasciandole l'ombrello tra le mani, poi corsi via.

Cercavo le chiavi nello zaino, ma poi mi ricordai di averle lasciate a Jisung perciò bussai alla porta - Oi, Jisung - dissi appena venne ad aprire. Gli sorrisi, lui ricambiò timidamente. Aprii le braccia e venne ad abbracciarmi. - Mia madre torna domani mattina. Abbiamo la casa per noi - sussurrai, lui arrossì. Intrecciai le mie dite tra le sue e lo trascinai dentro - Hyung, non avevi un ombrello? - mi chiese - L'ho lasciato a Yewon. Era il minimo che potessi fare - dissi mentre toglievo la maglia bagnata. - Cos'è quella faccia preoccupata? - gli chiesi e mi avvicinai a lui per scompigliare i suoi capelli. - Ti fai la doccia con me? - chiesi.
Non gli diedi il tempo di rispondere perché mi precipitai su di lui e lo spinsi contro il muro.

Lasciai scivolare una mano sotto la sua maglia, sentii i brividi percorrere il suo corpo perciò ghignai. Avvicinai la bocca al suo orecchio che diventò rosso nell'istante in cui il mio respiro caldo era entrato a contatto con la sua pelle. - Jisung - gli sussurrai, mentre la mano scivolava sotto la sua maglia. Lui però mi allontanò - Hyung, sei sempre in calore? - chiese, io annuii - Se penso a te sì - a quel punto misi le mani sui suoi fianchi e lo tirai verso di me, poi lo spinsi sul letto. - Hyung? -
- Mh? -
- Dovresti prima farti una doccia. Ti prenderai un raffreddore così - allungò la mano verso di me che ero a cavalcioni sopra di lui e mi spostò i capelli dal volto - Se fai la doccia con me va bene - dissi sorridendo - Ci sto - allora ci alzammo dal letto e andammo in bagno.

✔︎𝑴𝒚 𝑺𝒖𝒏 ~ [𝘔𝘪𝘯𝘴𝘶𝘯𝘨]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora