- Minho, puoi andare a comprare queste cose per piacere? - mi chiese mia madre, e così feci. Mi alzai dal letto e presi la lista della spesa dalle sue mani, poi presi i soldi, le chiavi e infine uscii. Arrivai al 24h in fondo alla strada, è sempre bello averne uno vicino, specialmente se tua madre ti manda a fare le commissioni alle nove di sera. - Benvenuti - disse il commesso, e appena lo vidi mi bloccai - Hyunjin? - il ragazzo alzò lo sguardo, e infatti sotto al cappellino verde con la visiera che indossano i commessi si nascondeva proprio il biondino. - Hyung...? - mi guardò inizialmente confuso, poi intimorito. - Lavori qua? - chiesi, iniziando a girare intorno cercando le cose che erano scritte sulla lista - Si, da ieri... - disse balbettando - Avete le bevande energetiche? - chiesi, guardandolo - No, sono finite. Però ci sono quelle che sono abbastanza simili. Io le bevo spesso - disse indicando un mucchio di bottiglie - Grazie - dissi dirigendomi da quella parte.Mentre cercavo una bevanda con un gusto che mi piacesse, sentii suonare la campanella del negozio e Hyunjin dare il benvenuto a un altro cliente.
Nel momento in cui avevo trovato qualcosa di decente, proprio quando allungai la mano per prendere la bevanda a cui avevo mirato, qualcuno la prese prima di me e le nostre mani si sfiorarono proprio come succede sempre nei drama. Eppure quelle mani le conoscevo bene.Abbassai lo sguardo, scrutando il ragazzo alla mia destra, il quale aveva bevanda in mano. - Hyung - disse, io sorrisi - Ci incontriamo ovunque, Jisung - lui guardò la bevanda e me la porse - Ecco - disse - Tienila tu, ti farà bene - dissi alla fine, e lui se la tenne senza fare troppe storie.
- Hyung, c'è una domanda che voglio farti da sta mattina... - iniziò, stringendo a sé ma bottiglia.
In quel momento però qualcuno dall'altra parte dello scaffale andrò a sbattere contro di esso facendo traballare tutto.Alcune bottiglie iniziarono a cadere facendo spargere il contenuto tutto a terra. Io e Jisung facciamo per allontanarci ma scivolati, finendo su di lui che d'istinto MiSE una mano sul mio fianco. Sbattei una mano a terra, di fianco la sua testa sotto alla quale avevo messo l'altra mano per non farlo sbattere.
E allora sento di nuovo quella sensazione in cui mi batte forte il cuore e io riesco chiaramente a sentirlo. Le mie gambe erano intrecciate con le sue, lui teneva una mano sul mio fianco e l'altra a terra.- Hyung - disse improvvisamente, mentre ci stavamo ancora fissando. - Mi-- le sue parole vengono bloccate comunque dall'entrata in scena di un certo qualcuno - Hyung, tutto ok?! - arrivò Hyunjin totalmente in panico. Io non risposi e continuavo a fissare Jisung dritto negli occhi, continuavo a fissarlo anche mentre Hyunjin aiutava me ad alzarmi, per poi aiutare il più piccolo.
- State bene? - Jisung annuì silenzioso, poi guardò me realizzando probabilmente che lo avevo fissato per tutto il tempo. Lui arrossì e distolse lo sguardo, e allora realizzai che lo stavo praticamente mangiando con lo sguardo. Alla fine presi di fretta quello che mi mancava e andai a pagare senza dire nulla, poi andai via senza salutare.- E così ti è crollato lo scaffale addosso? - chiese mia madre sorridendo mentre preparava la cena.
Cenavamo sempre così tardi, lei tornava sempre tardi da lavoro, e io la aspettavo tutti i giorni, anche quando sapevo che sarebbe tornata il mattino seguente.
Sin da quando sono piccolo, io e lei ce la siamo sempre cavata da soli.
Mio madre era morto suicidato quando avevo soli quattro anni, ma ancora lo ricordo.Riesco a ricordare ancora il suo sorriso, la sua risata, la sua voce, il suo odore, tutto di lui. Eppure nessuno tra me e mamma sapeva che lui aveva tutti quei debiti, perciò si suicidò appendendosi al lampadario con una sciarpa, e lasciò i suoi debiti a mamma. Riguardo mia sorella maggiore, mamma l'ha mandata dai nonni per fare in modo che crescesse bella e sana almeno lei. Non mandò me, però, perché non riusciva ad abbandonarmi. O almeno così ho sempre creduto, ma non le ho mai chiesto il motivo.
- Minho - disse, riportandomi alla realtà - Domani lavoro tutto il giorno, perciò sarai a casa da solo. - io sorrisi e annuii.
Dopo aver mangiato andai a farmi una bella doccia calda. Mi chiusi in bagno e sistemai la vasca, una volta riempita mi misi comodo al suo interno.
Lanciai un sospiro di sollievo mentre a occhi chiusi mi lasciavo scivolare all'interno della vasca.
Mi concentrai così tanto da non realizzare che mi ero addormentato. E mentre dormivo feci un sogno, sognai lui. Si, ancora lui. Il ragazzo che vaga nella mia testa dal momento in cui l'ho conosciuto.Sognai di nuovo qualcosa di sconcio. Eravamo nella vasca, come lo siamo già stati. E nel momento in cui lui mi sorrise io smisi di trattenermi e lo baciai. Le mie mani vagavano sul suo corpo alla ricerca di qualcosa, non so di cosa. Lui mise le braccia intorno a me e iniziò a baciarmi il collo, io alzai la testa e mi godevo quel momento al meglio, come mani sui suoi fianchi, mentre i nostri petti nudi si scontravano, vedevo ogni suo livido scomparire nel momento in cui ci passavo sopra con la mano. E quando ogni macchia nera era scomparsa, la sua pelle era bianca, illuminata dalla fioca luce del bagno. I capelli gli cadevano sul volto, bagnati, e lui sorrideva felicemente. "Ti amo, Han Jisung" avevo detto io, e proprio nel momento in cui lui stava per rispondermi, riaprii gli occhi.
Di nuovo il cuore che mi martellava in testa. Guardai l'orologio e realizzai che erano passati solo dieci minuti. E nel giro di questi dieci minuti io mi ero accorto dei miei sentimenti. Ma davvero li provavo?
Nella mia testa c'era solo confusione, e sapevo che quel ragazzo fosse la causa di ogni cosa. Dovevo allontanarmi da lui, o allontanare lui da me. In un modo o nell'altro, doveva stare lontano da me.Avevo paura di fargli del male in qualche modo, io faccio sempre del male a qualcuno.
Ma prima avevo altro di cui occuparmi: le pulsazioni in mezzo appe mie gambe.
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✔︎𝑴𝒚 𝑺𝒖𝒏 ~ [𝘔𝘪𝘯𝘴𝘶𝘯𝘨]
FanfictionIl suo sorriso era luminoso come il Sole, rallegrava ogni mia giornata. Lo amavo più di chiunque altro al mondo. 𝙏𝙧𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙖𝙡 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙤 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 - Guardami - dissi, ma fece cenno di no con la testa - Perché? - chiesi - Fai paura, hyu...