𝘖𝘯𝘭𝘺 𝘠𝘰𝘶. |JJK|

Capitolo 34 |Bam ✔️

940 words

<<Il battito è eccellente, credo proprio possa essere l'ultima ecografia per questa piccola creaturina>> disse la ginecologa passando un panno sulla pancia piena di gel di Hami.

I due coniugi erano andati comunque a fare degli accertamenti per controllare il piccolo.

<<Si muove in continuazione>> scherzava Hami.

<<Agitato eh? Ti fa dormire la notte??>> ridacchiava la dottoressa.

Hami fece una smorfia e scosse la testa.

<<Non tanto>> ridacchiarono poi.

Salutarono e ringraziarono la dottoressa.
Lasciarono lo studio.

<<Ti va di andare al nostro piccolo parco?>> domandò Hami ricordando il parco di uno dei primi incontri dei due ragazzi.

<<Non fa un po' freddo amore?>> si preoccupò Jungkook.

<<Naaaah, staremo bene>> sorrise lei.

Così andarono a quel piccolo parco, era mattina perciò i bambini erano tutti a scuola.

<<Per il gelato fa troppo freddo>> ridacchiò Hami.

Jungkook era d'accordo.

Passeggiavano circondati dalle solite guardie.

Hami sembrava una regina accanto al suo re Jungkook.

Lei con un cappotto lungo e grigio che faceva risaltare il grande pancione coperto e al caldo, dei guanti neri finissimi per proteggere le delicate dita dal freddo, una sciarpa attorno al suo collo per aumentare il calore corporeo e delle scarpe alte a mo'di stivaletto.

Jungkook era anche lui sempre bello, con un completo elegante da lavoro, i capelli in riga, tirati con il pettine dietro le orecchie.

Durante la loro passeggiata chiacchieravano.

<<Ma come potremmo chiamarlo quindi questo signorino?>> chiese Jungkook poggiando la mano coperta dal guanto sulla pancia.

<<Ci hanno proposto così tanti nomi!>> disse Hami.

<<Che confusione>> aggiunse sospirando.

Una breve riflessione e poi.

<<Dohyun! Come tuo nonno paterno>> esclamò mordendosi il labbro sorridente Hami.

Il corvino sgranò gli occhi dall'emozione.

Fu Jeon Dohyun insieme a suo padre a fondare l'azienda dei Jeon, all'inizio piccola e misera ma poi nel giro di poco diventato un vero e proprio impero asiatico!

Era morto giovane Dohyun, lo avevano ucciso, Minjoon era adolescente, il più grande di sei fratelli, tutti maschi, fu lui a diciassette anni a prendere le redini dell'azienda, fu un colpo di grande responsabilità per un ragazzino ancora così giovane e inesperto.

<<Mio nonno era un grande uomo! Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma mio padre me ne ha sempre parlato come se fosse l'uomo migliore al mondo! Ti amo così tanto Hami>> era pieno di gioia.

<<Anche io Kook>> fece un dolce sorriso.

<<Sei un grande uomo come lui e nostro figlio sarà grande come voi>> gli poggiò un bacio sulla guancia.
Quel respiro caldo a contatto con la guancia fredda di Jungkook lo fece riscaldare e riempire allo stesso tempo di brividi di piacere.

<<Non merito una donna come te al mio fianco, sei perfetta, sei la mia regina>> incastrò gli occhi nei suoi, grandi e neri, profondi, un mondo parallelo vi era dietro di essi.

Hami in risposta poggiò un delicato bacio sulle labbra per poi sorridergli a denti in vista e splendidi.

Quel momento fu interrotto da un piagnucolare secondario.

Hami alzò un sopracciglio girandosi verso la zona dal quale proveniva quel lamento.

<<Sembra essere di un piccolo animale>> disse Jungkook.

Videro un cumulo di rami e foglie secche cui celavano una scatola, in condizioni pessime.

Hami si avvicinò.

<<Aspetta vado io>> disse Jungkook temendo per l' incolumità di sua moglie.

Andò piano verso quel pianto delicato.

E vedendo in quella scatola trovò in mezzo a degli stracci un piccolo cucciolo di cane, sembrava un Dobermann.

Jungkook si abbassò alla sua altezza e con il pollice delicatamente mise a tracciare cerchiolini sulla testolina delicata del cucciolo.

<<Che cos'è?>> chiese Hami avvicinandosi.

<<Un cucciolo di cane, qualche stronzo l'ha abbandonato>> disse Jungkook.

<<Non possiamo lasciarlo qui, povero cucciolo chissà quanto avrà freddo>> Hami si mise ad accarezzarlo.

Il cucciolo sembrava essersi calmato un po', piangeva per il freddo ghiacciante.

<<Ha bisogno di caldo>> disse Hami togliendosi la sua preziosa sciarpa.

Prese il cucciolo, pesava poco niente.

Lo avvolse delicatamente e portandoselo al petto lo scaldava nella sua sciarpa.

Jungkook sorrise al suo fare materno, pensò immediatamente e ancora che sarebbe stato fin dal principio un'ottima madre.

<<Portiamolo da un veterinario>> disse Jungkook.

Andarono in una clinica privata, distante qualche chilometro da quel parco, Jungkook la conosceva perché sua madre da anni portava tutti i suoi Spitz per le visite.

<<Signorino Jeon, che piacere rivederla!>> disse un veterinario ormai vicino alla pensione.

<<Salve dottor Hwang>> sorrise cordialmente il corvino e strinse la mano.

<<Come posso aiutare lei e la sua bellissima moglie>> sorrise anche ad Hami che ricambiò il sorriso.

Hami fece intravedere dalla sciarpa il piccolo cucciolo intorpidito dal freddo.

<<Qualche senza cuore ha abbandonato questo cucciolo>> spiegò il ragazzo.

<<Lo avete salvato! Potete definirvi come i suoi angeli>> sorrise il dottore.

Hami poggiò sul lettino il cucciolo, continuandolo ad accarezzare.

Il veterinario incominciò la visita.

Il cucciolo si graziò di un bel bagno caldo, una bella lustratina e tante coccole e amore.

<<Questo piccolo è sano come un pesce!>> disse il medico.

<<Per fortuna!>> sorrisero tutti.

<<Ha bisogno di un bel nome! Non risulta avere nessun microchip nel suo corpicino>> spiegò.

<<A me piace il nome Bam>> sorrise Jungkook.

<<Anche a me!>> disse Hami euforica.

<<Ecco a voi il piccolo Bam!>> esultò il dottor Hwang.

Hami continuava a coccolare quel piccolino, così dolce e così bisognoso di affetto.

Jungkook sorrise a quella dolce vista e gli balenò in testa un'idea.

<<Che ne dici se diventassimo i suoi genitori?>> chiese ad Hami che subito alzò la testa euforica.

<<Lo possiamo adottare Kook?>> domandò felice come una bambina.

Jungkook acconsentì.

Così i due erano non solo quasi genitori di un piccolo umano, bensì anche quasi genitori di un piccolo cucciolo peloso!