⚠ATTENZIONE SCENE DELICATE⚠
Due mesi dopo...
<<Servono due giorni almeno>> le urlo per la millesima volta.
Sono passati due mesi da quando ho detto solo stronzate e ferito le ragazze, ma almeno adesso so che sono al sicuro e lontano da me.
Quando ho messo piede in Italia mi sono precipitata da Silvia per sapere che stava succedendo, scoprendo che lui era in America nemmeno un giorno dopo il mio arrivo. Lo stiamo tenendo d'occhio da mesi ormai, da quando lo hanno scovato da un volo dalla Svizzera. A quanto sembra mi sta seguendo, cioè prima mi faceva seguire da qualche suo scagnozzo ma da quando mi hanno persa mi segue lui personalmente.
Pensavo che dopo il mio rientro lui mi seguisse, invece è restato in America, lontano da loro ovvio, ma al solo pensiero che siano nello stesso Stato mi fa male e non va bene. Così ho deciso di attivare il piano che avevamo deciso di fare se le cose si complicavano ma a quanto pare Silvia è troppo offuscata dal sentimento che prova per me.
Lei ha accetta il fatto che mi farò catturare, ma non il fatto che dovrà stare ferma due giorni, ad ascoltare e vedere che mi torturino.
<<Non se ne parla. Meno di 12 ore>> scherza vero? Si faranno scoprire dio. Guardo Angelo in cerca di un appoggio e lui scuote la testa stanco e per niente felice di questa decisione.
<<Silvia. Dovresti sapere anche te che se agisci poco dopo il mio rapimento pensano che sia stato progettato e questa l'unica cosa che non devono pensare. Due giorni Silvia, ce la posso fare. Ho sopportato due anni di tortura e abusi, due giorni non saranno nulla>> cercando rassicurarla. Con lei bisogna manipolarla con la comprensione e assecondandola.
<<Angelo non dici niente?>> ecco. Pensa davvero che mio fratello mi volterebbe le spalle? Sa cosa voglio fare, sa cosa ho passato, sa cosa ha visto sulla mia schiena.
<<Silvia ascoltala. Ha ragione. La mettiamo più in pericolo intervenendo prima che dopo, come ha detto lei sa cosa fare e cosa dire per farsi toccare il meno possibile. Le ho fatto una promessa appena l'ho conosciuta, l'avrei appoggiata in tutto, perché è l'unico modo per farsi aiutare, non posso impedirle questo. È la sua decisione>> abbracciandola. Sapevo che lui sarebbe stato dalla mia parte, lo sarebbe stato anche dopo la mia morte.
<<OK. Ma ti riempiremo di cip e microfoni>> puntandomi un dito contro e uscendo dalla stanza. Stava piangendo, non le andava giù questa situazione e la mia fine.
<<Alla fine ci sei riuscita>> sorridendo triste.
<<Non ci credo. Libererò tutte quelle anime spezzate o spente, darò pace a delle famiglie che hanno sofferto. Sarò libera dopo ventotto anni>> ridendo al solo pensiero. Sarò libera. Me ne andrò felice di aver fatto felice e liberato famiglie, bambini e il mondo da persone come loro.
<<Non mi piace questa idea. Ma ho visto tutto di te, mi hai fatto soffrire, ho sentito cosa hai provato e cosa stai provando. Sei in gabbia e ti devi liberare e ti appoggio. A costo di perdere la mia sorellina, la mia famiglia>> abbracciandomi fin troppo stretta facendomi ridere.
<<Vai a vedere Silvia>> spingendolo via. Adesso ne aveva più bisogno lei di io, io so cavarmela benissimo da sola.
Ho già sistemato tutto, mi ero svuotata di più lavoro possibile, ho avvisato la mia assistente che sarò inattiva per qualche giorno quindi deve fare lei. Ho fermato progetti ancora prima di iniziare con scuse banali, ho parlato con Erik e ho scritto tutto quello che devono fare dopo che me ne sarò andata.
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IL MIO MIGLIOR NEMICO II
ChickLitCosa succede se due persone che non si sono mai sopportate e che si sono ferite a vicenda si ritrovassero dopo otto anni nella stessa città, nello stesso posto per lo stesso motivo? Beh, per Emily è tutto un malinteso, una punizione per essersene an...