Capitolo 20

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ATTENZIONE SCENE MOLTO DELICATE

Giuro che mi do fuoco.

Non sei da sola

<<Ma perché cazzo devi parlare quando sono con altri>>

Perché lui può aiutarti

<<Ma non voglio. Non sono pronta>>

Si invece

Chiedigli aiuto

<<Scordatelo. Mi impicco piuttosto>>

Sei forte

Sei debole

<<Cazzo non anche voi. Non ce la posso fare>> sedendomi per terra.

Ascolta me

Non riesci nemmeno a guardarle

Chiedi aiuto

<<Fatela finita. Non posso sopportare voci diverse. Non posso>>

Che patetica

E ragazzina

Sei più di questo

<<Ma si può sapere che avete? Siete tutti contro di me basta opporvi a vicenda>>

Voglio aiutarti

Nessuno vuole aiutarti

Sarai sola per sempre

<<Siete impossibili>>

Non pensavo che saresti caduta più in basso di così

Io non sono come loro

<<Non ho deciso io di mettere un'altra voce. Mi bastate voi cazzo>>

Ci hai traditi

Ti aiuterò io

<<Non ho tradito nessuno cazzo. Che storia è questa>>

Noi siamo stati sempre con te

E tu ci rimpiazzi con una voce manipolatrice

Non sono come loro credimi

<<Non ho deciso io cazzo. È arrivata>>

Ti ho aiutato a fermare una crisi

<<Sei arrivata a confondermi di più>>

Devi ascoltare noi

Non lei

Ascolta me

Non loro

<<Andate a fanculo tutti invece>> cacciandomi due pasticche e placarsi tutto. Non ce la posso fare. Non posso gestire centinaia di voci punitive e una cazzo di voce manipolatrice e invadente cazzo, specialmente quando litigano nella mia testa per attirare l'attenzione.

Non ho tradito nessuno cazzo, io non ho fatto nulla dio, è arrivata lei durante una crisi, è arrivata e mi ha aiutato senza chiedere. E come sempre c'è un prezzo da pagare per la gentilezza e la bontà, e io la sto pagando parecchio cara.

Prima o poi mi ritroverò in un manicomio, a dare testate a un muro ingabbiata su me stessa, per non far del male a nessuno o ma stessa, e parlare con loro in una stanza vuota. Me lo sento. Le voci hanno ragione come sempre, sono debole, sono patetica e una ragazzina. Non riesco ad affrontarli, non riesco a superare la paura dei loro sguardi. Ho paura di vedere in faccia la realtà, ovvero che ho chiuso con loro, ho chiuso con tutto quello che riguarda loro, me lo sento. Per questo non mi guardo allo specchio, perché quel vetro è la verità, è uno schiaffo per quello che sono e che sto diventando, è il male.

IL MIO MIGLIOR NEMICO IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora