ANGELO
Mi sento uno schifo.
Non dovevo soccorrerla.
Dovevo lasciarla andare.
Invece ho pensato che lei potesse farcela.
Che trovasse ancora quella piccola forza che le rimane per combattere per se stessa.
Ha passato tutta la vita a non pensare mai a se stessa. Nemmeno una volta.
Adesso che ha finito, invece di lottare per guadagnarsi quella felicità, adesso che è libera da lui, decide di farla finita.
Mi ha fatto male quello che mi ha detto in quella casa lo ammetto, ma sapevo che era in preda a un delirio pazzesco, tra il dolore, la droga, Logan presente non la aiutavano moltissimo. Ma pensavo che vedere Logan, vedere quella bambina, vedere me, vedere quei pezzi di merda finiti la aiutasse a ragionare.
Invece si è sparata cazzo. Ma non sulla testa, non sul cuore, o comunque in punti mortali, no sul fianco. E io la conosco abbastanza bene da pensare che lei non passerebbe le pene dell'inferno, non lascerebbe il tempo per agire e salvarla. No, l'avrebbe fatta finita una volta per tutte, senza ma senza se, senza tentativi falliti.
Forse pensava che la droga che aveva in circolo l'avrebbe fatta sanguinare più in fretta, oppure pensava che morire lentamente la facesse sentire libera, voleva sentire quella leggerezza che non ha mai avuto.
Non lo so. So solo che mi sto, o ci stiamo pentendo di averla salvata in quella dannata casa. Ogni giorno, di ogni secondo di ogni mese è una tortura, adesso capisco perché voleva che non la salvassimo. Perché come sempre lei pensa a noi, pensa al nostro benessere, alla nostra felicità, pensa alla nostra libertà, quella che noi le abbiamo negato.
È in coma da ormai due mesi. Due mesi di decisioni di merda, due mesi di alti e bassi, due mesi di litigate con Silvia, due mesi che vedo Logan in quella dannata sedia sempre con Zoe in braccio a lui.
Da quando la bambina ha assistito a quello che si è fatta Emily, lei non si è mai allontanata da Logan, si è opposta ai servizi sociali e a Silvia. A quanto pare prima di farsi sparare H ha detto che poteva fidarsi solo di Logan, che lui poteva aiutarla, di darle una famiglia, di darle la felicità e che doveva aspettarla con lui e solo con lui. Beh indovinate lei lo ha fatto, per le prime due settimane, dormiva solo in braccio a lui, mangiava solo con lui, teneva sempre la mano di H quando lui aveva bisogno di aria. In poche parola era la sua piccola ombra.
Abbiamo riso all'inizio, perché nonostante lui avesse dei nipoti da parte dei suoi amici a lui non piaceva proprio i bambini, cioè era negato proprio. Ma poi con il tempo e la sua costante attenzione sono diventati inseparabili, ridono, scherzano, giocano.
Lo ammiro molto. Perché nonostante tutto, nonostante quello che le ha detto in faccia, la sua mancanza di rispetto nei suoi confronti lui la cerca ancora, lui la ama ancora. Ci ho visto giusto quel giorno, lei è il punto fisso, la sua ragione di felicità, perché per quanto lei lo voglia negare ha fatto del bene a tutti noi e io voglio che si svegli per rendersene conto.
<<Ehi ragazzino. Come sta?>> entrando in stanza e fissandola. È sempre stesa, sempre con gli occhi chiusi, sempre addormentata, sempre non attiva.
<<Stanotte ha avuto un'altra crisi. Indovina un po', non sono serviti sedativi o droghe, solo la mia cazzo di voce e tocco. Ma non si vuole svegliare cazzo, ma si oppone anche quando non è cosciente e questa cosa mi fa incazzare>> alzando la voce. Capivo perfettamente, lei si opponeva a tutto pur di non ferite o "sporcare" le persone che ama.
<<Lo so. Devi avere pazienza. La piccoletta dov'è?>> cercandola con lo sguardo.
<<Sono riuscita a farla mandare a casa con Silvia nella speranza che riposi un po'. Ma perché cazzo mi ha dato quella bambina dio, perché>> era la sua domanda da mesi ormai. Ogni giorno, ogni mattina. Io avevo una mezza idea, come Silvia, ma credo che ognuna sia diversa. Cioè io penso che lei lo abbia fatto nella speranza che lui la renda felice, Silvia pensa che la bambina sia una sua seconda possibilità. Ma ci sono mille altre ipotesi e solo lei può darci la conferma, se si sveglia.
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IL MIO MIGLIOR NEMICO II
ChickLitCosa succede se due persone che non si sono mai sopportate e che si sono ferite a vicenda si ritrovassero dopo otto anni nella stessa città, nello stesso posto per lo stesso motivo? Beh, per Emily è tutto un malinteso, una punizione per essersene an...