⚠ATTENZIONE SCENE DELICATE⚠
Una settima. È passata una settimana da quando mi sono trasferita qui, da quando ho iniziato a seguire come un cagnolino il signor Green per vedere e imparare al meglio. Studiare già i registri, studiare i fascicoli dei dipendenti, l'andamento di tutte le sede e il fatturato. Le banche, i fornitori, i finanziatori, i donatori, tutto quello che manda avanti questa enorme catena.
Una settimana da quando ho detto tutto, che mi sono tolta un'enorme peso ma che le voci e la voce non mi lasciano in pace. In particolare la voce che mi parla e mi costringe a fare cose che non farei e non direi mai, come parlare con Logan dei miei problemi, andare da lui, farmi abbracciare da lui, toccare da lui. Farmi sentire bene. E la cosa più incredibile è che se lo faccio se ne va via fino al giorno dopo con un'altra manipolazione.
Una settimana che non sento le ragazze. Logan mi tratta come se non avessi detto nulla, anzi, mi stuzzica, mi provoca, mi sfida. Diciamo che lo vorrei vedere morto ma mi è mancato sia lui che il suo atteggiamento da coglione.
<<No. Non se ne parla>> sono in ufficio che sto litigando da mezz'ora con il signor Green per fare una festa. Io non voglio essere al centro dell'attenzione, non voglio fare una festa per annunciare il nuovo capo, no cazzo.
<<Andiamo. Non posso mandare una mail e annunciare la cosa. È triste. In ogni caso sono ancora io il capo e decido io. E decido che si fa la festa. Sabato>> uscendo dall'ufficio. Mi ha fatto una testa per mezz'ora per poi fare tutto da solo? Davvero questo ha la vecchiaia che lì dà al cervello.
<<Incredibile>> parlo da sola e ritorno a lavorare. Dopo tutto sono ancora a capo della mia di sede in Italia e i clienti vogliono i progetti. Ma non faccio in tempo a rimettermi a lavorare che mi suona il telefono.
-Che fai a natale allora? – mi chiede Silvia. È da tre giorni che mi sta assillando per sapere che faccio a natale e personalmente voglio solo stare a casa e non pensare a nulla. Ma non posso fare questo a Zoe, dopo tutto è il suo primo natale felice e vero. Glielo devo.
<<Non lo so ancora tu?>> stanca di quella maledetta domanda.
-Volevo venire a trovarvi. Secondo te Logan lo accetterà? – ridendo al pensiero che scatti.
<<È la mia vita. Non la sua. Se voglio vedervi vi vedo, non devo chiedere il suo permesso>> sbottando per il fastidio. Ma perché tutti devono pensare che dipenda da lui? Che aspetti la sua accettazione?
-Lo so. Ma forse vuole passarla con voi e le ragazze? Oppure vuole portarti dalla sua famiglia- facendo diverse ipotesi. Ma decido io non lui. Se non lo voglio vedere non lo vedrò semplice.
<<Non decide lui. Ma io. Se voglio vedere voi e non lui faccio così. Non dipendo da nessuno Silvia e tu lo sai>> tagliando corto il discorso. Non ho voglia di discutere in ufficio, devo lavorare.
-Ok. Parlo con Angelo e dopo ti dico a che ora abbiamo il volo e a che ora arriviamo- annuisco facendo un bel respiro.
<<Ok. Devo andare ciao>> e riattacco. Devo lavorare cazzo, si può lavorare senza interruzioni?
*
<<Emily. Ho trovato un nuovo amico>> venendomi incontro Zoe. Amico? Dov'è andata scusa? La guardo stranita. È felice più che mai, con una tuta bianca e capelli sciolti e occhi che brillano come non mai.
<<Che vuoi dire Zoe? Dove sei andata?>> studiando il suo sguardo. Ma perché non sta ferma un attimo scusa?
<<Da nessuna parte. Logan doveva lavorare. Ho conosciuto un bambino, si chiama Jase ed è una amico di Logan. Vieni>> prendendomi per mano e tirandomi in cucina. Ok adesso non ci capisco un cazzo. Appena metto piede in cucina mi blocco, con le borse e i progetti in mano. Ci sono tutti, anche i bambini. Ok adesso siamo alla fine. È stato bello conoscervi.
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IL MIO MIGLIOR NEMICO II
Romanzi rosa / ChickLitCosa succede se due persone che non si sono mai sopportate e che si sono ferite a vicenda si ritrovassero dopo otto anni nella stessa città, nello stesso posto per lo stesso motivo? Beh, per Emily è tutto un malinteso, una punizione per essersene an...