Capitolo 41

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ATTENZIONE SCENE ESPLICITE E DELICATE

Faccio fatica a credere che io sia in paradiso o comunque bene. Non so se per chi mi sta stringendo, o perché non sento alcun malessere, mi sento più leggera, più... felice diciamo.

Ho ben a mente che cosa sia successo prima o ieri, perché ad essere sincera non so che ore sono e non so per quanto ho dormito, quindi... meglio mettere le mani avanti.

Come stavo dicendo, so cosa è successo, ogni parola, ogni colpo, ogni offesa, ogni sguardo, ogni reazione, tutto e ne ho assimilato ogni colpo nella mia oscurità. Lo so che non dovrei per la mia sanità mentale e per i miei problema, ma è l'unico modo, soffro meno e sono sento meno i sensi di colpa.

So di essere a Milano da Angelo, so di essere svenuta fuori da casa di Claudio, so che sono a letto, solo non so se questo peso siano le coperte o qualcuno.

Cerco di girarmi ma sembra alquanto impossibile, ma chi c'è sopra di me, e che sono girata a pancia in giù. Aspetta perché sono a pancia in giù? Non lo sono mai per colpa della schiena. Giro la testa verso il letto e lo trovo vuoto. Come mai è vuoto? Chi c'è sopra di me allora? Giro nuovamente la testa e cerco di far leva in modo chi ci sia sopra cada nel letto senza farsi male. Mi blocco quando sento qualcuno lamentarsi e sistemarsi sopra di me. Ma che ci fa Zoe sopra di me? So che ha posizioni strane, come dormire coccolata sopra di me, oppure dormire dalla parte opposta del letto, o addormentarsi sulla schiena di Logan quando è disteso.

<<Vedo che ti sei svegliata?>> parlando sotto voce per non svegliarla. Si avvicina a me cercando di nascondere il sorriso per la situazione attuale per poi aiutarmi a spostarla.

<<Come ci è finita sopra di me?>> girandomi e sedendomi. Lui si siede difronte a me e mi prende il collo per avvicinarmi a lui e prendersi il suo bacio.

<<Non ne ho la più pallida idea. Stanotte non si è mai staccata da te, quindi presumo che ci sia finita quando io sono sceso>> stanotte? Ma che ore sono? Mi giro, prendo il telefono, le dieci, cazzo. Ho un sacco di lavoro da fare e chiamate da recuperare, merda, non ci voleva proprio.

<<Merda>> alzandomi. Lo supero e mi precipito fuori dalla stanza fregandomi delle mie condizioni attuali. Entro in cucina, prendo il computer e lascio che si accedi mentre richiamo un po' di persone versandomi un po' di caffè.

<<H buongiorno>> lo ignoro e bevo un rigoroso sorso per poi aspettare la voce dall'altro campo del telefono.

-Signorina Rovera? -chi vuoi che sia scusa?

<<Si mi dica. Le chiedo scusa ma ero impegnata>> sperando che li basti.

-Non si preoccupi. In ogni caso volevo informarla che il progetto del signor Cosimo è finito. Adesso contatto gli interni, l'elettricista, il giardinieri e il cliente per proseguire. Volevo sapere se voleva essere coinvolta o aspettare che sia tutto sistemato- me ne ero completamente dimenticata.

<<No faccia pure. Ma mi raccomando lo coinvolga il più possibile, ama il protagonismo>> facendo una smorfia.

-Va bene. Buona giornata- bene una è fatta. Sarà una lunga giornata.

*

Dopo aver passato tutta la mattina e gran parte della giornata a lavorare, finalmente ho finito, cioè non ho finito, finito perché c'è sempre una telefonata inaspettata. Ma le chiamate perse, le mail da rispondere, fatture da inviare le ho fatte.

<<Hai finito?>> sedendosi difronte a me e fissandomi. Io in risposta chiudo il computer, sbuffo e mi stropiccio gli occhi.

<<Voglio solo sdraiarmi e avere silenzio>> massaggiandomi le tempie. Che dolore dio.

IL MIO MIGLIOR NEMICO IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora