7.

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"Voglio sentirti urlare 'troia'." disse continuando a cavalcarmi.

Ero al culmine. Si sentivano i nostri gemiti.

"Troia. " urlai venendo.

"Josh." urlò lei.

Chi era Josh?

Si alzò da dosso senza indossare la sua camicetta e andò verso la sua scrivania. Sembrava indifferente, si comportava come se non fosse successo niente. Prese una sigaretta se la portò alle labbra. L'ammirai, ancora nudo seduto sulla poltrona, nella sua inestimabile bellezza.

Si avvicinò alla vetrata guardando al di fuori e fumando la sua sigaretta.

"Quello che è successo qui in ufficio rimarrà tra noi. " disse sottovoce guardando ancora verso la vetrata.

" Chi è Josh? " dissi curioso e forse anche un po' infastidito.

" Non sono affari suoi. " disse buttando fuori il fumo.

"Non capisco. Cosa c'è che non va?" dissi confuso.

Non comprendevo il suo comportamento menefreghista e attraente allo stesso tempo.

"Molte cose non vanno in me Signor Kyle. " disse guardando verso la vetrata, riuscivo a vedere dal riflesso il suo sguardo perso nel vuoto.

"Sei bella come un angelo. " dissi senza pensare.

Si voltò verso di me.

Mi guardò con attenzione.

"Un angelo a cui hanno tagliato le ali. " disse con la sua voce sensuale, guardandomi dritto negli occhi.

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora