25.

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Aprii il pacco e trovai uno smoking nero con i bordi della giacca argentati, un camicia e una bellissima cravatta di medesimo colore. Era stupendo e sembrava esattamente la mia taglia. Era incredibile come conoscesse bene il mio corpo. A volte pensavo che lo conoscesse più di quanto lo conoscessi io stesso. Questo smoking e questo suo cambiamento di idee mi aveva lasciato esterrefatto. Era stato merito mio? Perché aveva cambiato idea? Forse quando diceva che sto scombussolando la sua vita intendeva proprio questo. Forse la Signorina Fox che ho conosciuto all'inizio non l'avrebbe mai fatto. Speravo dentro di me che io fossi quel qualcuno che la rendesse migliore, che la travolgesse, ma quando aprivo bene gli occhi mi rendevo conto che forse era solo una mia illusione. Lei era così perfetta ai miei occhi, nonostante i suoi comportamenti vedevo un qualcosa di unico in lei che non sentivo di meritare né di raggiungere.

 
Cominciai a prepararmi. Lo smoking mi stava perfettamente. Ero un pò agitato, ancora non potevo crederci che avrei conosciuto questo Josh. Chissà cosa sarebbe successo e quali cose avrei scoperto quella sera. Ero talmente curioso e speravo davvero che sarebbe stata la volta giusta per svelare tutti questi misteri.
Suonarono alla porta e andai ad aprire. Che fosse stata lei? Mi avrebbe mandato un autista, come su scritto nel biglietto. Però speravo fosse venuta lei a prendermi. 

Aprii la porta. 

Era un uomo pelato sulla trentina, aveva gli occhi verdi e una leggera barba che gli incorniciava il viso.
"Sono l'autista della Signorina Fox, lei è David Kyle? " disse con tono abbastanza serio.

 
" Si, sono io. " dissi seccato, avrei preferito lei.

 
"Andiamo." disse voltandosi. Sembrava prepotente. 

Lo seguii e vidi una bellissima Lamborghini rossa. Era sempre stato uno dei miei piccoli sogni quando ero adolescente.
"Wow!! " esclamai. Avevo sempre sognato una macchina di queste, avevo sempre e solo avuto la possibilità di vederle appesi nei miei vecchi poster da bambino.
" Bella, vero? " disse la Signorina Fox aprendo lo sportello e scendendo dalla macchina. Se la macchina mi aveva lasciato senza parole, lei lo aveva fatto il triplo. Era stupenda. Indossava un vestito rosso senza bratelle e corto fino a metà coscia, i suoi occhi erano truccati da un nero brillantato che evidenziava il suo verde smeraldo, i suoi capelli ricadevano sulle spalle con delle leggere onde, per non parlare delle sue labbra che erano perfettamente evidenziate da un rossetto rosso acceso. Mi aveva lasciato senza fiato.
"Hai finito di fissarmi? " disse con un sorriso provocante.

 
" Sei.. Cioè lei. Lei è bellissima. Insomma.. Wow!! " dissi balbettando, sembravo un bambino. 


" Sali. " disse facendomi l'occhiolino. Pensavo fosse arrabbiata con me e invece sembrava tranquilla, questa donna non faceva altro che confondermi con la sua bipolarità.

Il tragitto era lungo.


"Per stasera puoi darmi del tu. " disse ad un tratto e lasciandomi sorpreso.

 
La guardai sorpreso, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Desideravo già da molto tempo di poterle dare del 'tu' ma pensai che me lo avesse chiesto solo per quella sera, sembrava un periodo di tempo troppo corto. Il suo nome era così bello ma non mi era mai stato permesso poterlo pronunciare in piena libertà.
"Okay, Chloe. " dissi.

Mi faceva effetto pronunciare il suo nome. Era la seconda volta che lo pronunciavo. L'avrei ripetuto ancora, ancora e ancora..
Lei alla mia affermazione si irrigidì e sembrò pensierosa.

 
" Siamo arrivati Signorina Fox. " disse l'autista aprendo lo sportello e interrompendoci.


Scesi dalla macchina e rimasi incantato.
" Di chi è questa strepitosa villa? " dissi meravigliato.
" Di Josh. " disse lei indifferente.

 
Era la sua villa? Era così ricco?

 
Fuori era pieno di persone vestite elegantissime, la villa aveva un'entrata ampia ed era enorme. Appena entrammo rimasi di stucco, aveva un salone grandissimo dove persone ricche e sofisticate ballavano il valzer.


Mi voltai da lei e la vidi nervosa e agitata. Istintivamente intrecciai la mia mano con la sua, lei mi guardò intensamente. Non sembrava più nervosa e sentii la stretta alla mano stringere, sentivo che lei aveva bisogno di me ed io ero lì per lei.

 
Camminammo per i tavoli sotto lo sguardo curioso di tutti.

 
"Chloe, non posso crederci. " disse sua madre venendo verso di noi e con gli occhi lucidi. Era felice di averla qui. Dopo aver guardato lei, guardò me con dolcezza come se volesse ringraziarmi. Ma io non avevo fatto nulla, almeno credevo.


L'abbracciò e lei sembrava indifferente a tutto ciò. Ma cominciavo a pensare che era il suo modo di essere, un modo per nascondere le sue fragilità. Una maschera. 

"Grazie. " Mi sussurrò la madre mentre poi mi salutava, notai poi accanto a lei un uomo. Aveva i capelli neri e gli occhi castani. Stava guardando attentamente la Signorina Fox mentre lei lo guardava con disprezzo. 

Non capivo.. 

Lui continuava a squadrarla con uno sguardo strano mentre lei continuava a guardarlo con un odio sempre più evidente.

 
"Ciao Chloe. Quanto sei cresciuta.. " disse baciandole le nocche. Lei lo guardava schifata dal gesto. La madre sembrava ignara della situazione mentre mi rivolgeva un sorriso.

 
" Lei è? " disse poi l'uomo rivolgendosi a me.
" È il suo fidanzato. " disse la madre entusiasta ricevendo un'occhiataccia dalla Signorina Fox. Alla sua affermazione l'uomo cominciò a fissarmi. Che avevo fatto di sbagliato? Forse mi stava semplicemente studiando.

 
" David Kyle, lei? " dissi porgendogli la mano e interrompendo l'imbarazzo creato.
" David Dallas, il suo patrigno. " disse stringendola con troppa forza. Supposi fosse un gesto protettivo.


" Andiamo, David. " disse la Signorina Fox prendendomi a braccetto.


" Okay. " dissi ammirando il suo splendido viso e il color smeraldo dei suoi occhi. 

La madre ci guardava con uno sguardo dolce, mentre il patrigno non sembrava contento della cosa.

 
" Chloe.. " disse una voce possente alle nostre spalle. Una voce che mi era già sembrato sentire.

 Ci voltammo e vidi un uomo giovane, abbastanza muscoloso, alto, con il viso incorniciato da una leggera barba come la mia che evidenziava il suo fastidioso ghigno. 

La cosa che più fece impressione erano i suoi occhi, erano identici ai miei, un azzurro che si avvicinava molto al mio. 

Mi somigliava molto tranne per i capelli, che su di lui lo evidenziavano come un cattivo uomo d'affari.
"Tu sei? " disse appena mi notò, era accigliato. 

Guardò la vicinanza che c'era con la Signorina Fox e mi guardò infastidito. 

" David Kyle. " dissi porgendogli la mano. Perché tutta la sua famiglia sembrava odiarmi?
" Josh Dallas. " disse guardandomi attentamente e stringendo con troppa forza la mia mano.  Era lui..

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora