11.

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Eravamo al piano di sopra, eravamo appena entrati nella sua stanza da letto.

Era una stanza grandissima, aveva al centro un letto matrimoniale con ai lati posti dei comodini, la stanza era arredata piuttosto bene e il muro floreato posto dietro al letto rendeva la stanza sofisticata.

"Perché siamo qui? " dissi confuso. Mi aveva portato qui senza nessuna spiegazione ed ero al quanto confuso.

"Preferiva la compagnia della sua amica?"  Chiese lei.

"No. Solo non capisco. " dissi sinceramente.

" Cosa c'è da capire Signor Kyle? Stasera avevo voglia di lei. " disse lei con un sorriso provocante spogliandosi.

Un pensiero mi passò per la mente. Perché non aspettare domani?

"Devo spogliarmi? " dissi fissando le sue gambe.

" Mmh.. Lei e il suo continuo parlare, mi faranno uscire pazza. Stia un po' zitto. " 

Il suo seno pronunciato ricoperto da un reggiseno in pizzo bianco, la sua pancia piatta, il suo ventre, le sue lunghe gambe erano da ammirare. Non esistevano abbastanza parole per descrivere la sua inestimabile bellezza.

Si avvicinò a me a passo lento, guardandomi come se io fossi una sua preda. Cominciò a togliermi la cintura con le sue mani esperte. Me la tolse, non distoglieva il suo sguardo dal mio. Mi provocava con i suoi occhi che trasmettevano lussuria e sicurezza. Mi abbassò i jeans mentre nell'altra mano continuava a tenere la mia cintura.

Si morse il labbro facendomi impazzire. Mi guardava come se io fossi l'agnellino e lei la tigre che non aspettava altro che sfamarsi.

Mi tolse la maglietta. Il suo sguardo continuava ad essere inchiodato sul mio.

All'improvviso mi prese in maniera rapida e violenta dalla nuca e cominciò a baciarmi con foga. Nel suo bacio c'era qualcosa  di disperato, di primitivo. Sentivo che aveva bisogno di me per qualche ragione, in quel preciso momento, e non mi ero mai sentito così desiderato e necessario.

Era triste, sensuale e spaventoso allo stesso tempo.

Con una mano abbassò le mie mutande mentre con l'altra continuava a tenere la cintura. Dopo di che strinse con forza il mio gluteo e mi spinse più vicino a lei. L'odore di vaniglia e menta si mischiavano tra le mie narici mandandomi fuori di testa. Si staccò da me e cominciò a camminarmi intorno squadrandomi dal basso verso l'alto.

Un improvvisa scossa e bruciore mi fecero un male allucinante. Potevo sentire il sangue ribollermi nei glutei.  Mi aveva appena colpito con la mia cintura.

"CAZZO. " urlai dal dolore.

" È meglio se stai zitto tesoro se non vuoi che colpisca anche quello. " disse lei con un sorriso perverso.

Leggevo fin troppa lussuria nel suo sguardo.

" Mi fai male. " dissi guardandola negli occhi.

" Questo è solo dolore seguito poi dal piacere reciproco. Il vero male non è questo. Ci sono mali nel cuore che non possono essere guariti né rimarginati Signor Kyle. " disse guardandomi con occhi vuoti.

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora