"David." disse con la sua voce sensuale, quella voce che tanto mi era mancata.
"Chloe? " disse Cassandra e mi voltai istintivamente verso di lei. La conosceva?
"Cassandra.. " disse Chloe con disprezzo.
"Quanto tempo.." disse Cassandra. Si conoscevano?
"Non sei cambiata affatto, sempre attaccata come una sanguisuga agli uomini. " disse Chloe con odio.
Perché c'era questa tensione tra loro?
"Beh non sono io quella che si scopa metà della sua azienda." disse Cassandra con sfida.
Lei sapeva? Che risposta.. Onestamente era vero.
"Si ma io al contrario tuo non lascio agli uomini il comando su di me e né piango tra le braccia di mia madre. " disse Chloe divertita facendo impallidire Cassandra.
Che carattere!
"Vi conoscete?" dissi io guardando Cassandra, non volevo perdermi nello sguardo di Chloe. Se l'avessi fatto sarei stato vulnerabile e invece io volevo farmi rispettare.
"Siamo cugine. " disse Chloe rispondendo al posto di Cassandra.Cugine? In effetti erano simili se non fosse stato per gli occhi. Entrambe carnagione chiara e capelli rossi, anche molti lineamenti simili.
"La conosci, David? " disse Cassandra curiosa.
"Si." rispose Chloe.
"No." risposi io contemporaneamente.
Chloe si voltò di scatto verso di me furiosa, io la ignorai.
"Io vado. " disse Cassandra preoccupata, come se si sentisse di troppo.
Appena se ne andò, Chloe mi prese per il polso e si mise difronte a me. Solo all'ora mi immersi nei suoi occhi. Erano stupendi ma riuscivo a leggere tutta la sua rabbia.
"Cosa significa? " disse furiosa.
"Che cosa vuoi, Chloe? Non sono un tuo assistente e né altro, non vedo il motivo per cui debba parlare con te. " dissi fingendomi indifferente ma dentro di me morivo dalla voglia di baciarla e dirle che mi era mancata."Noi dobbiamo parlare. " disse accigliandosi.
"Non voglio parlarti. Che c'è? Matt non c'è? " Sputai con disprezzo.
"Tu e Matt siete più simili di quanto credi. Due coglioni gelosi. Ma con me la gelosia non deve esistere. " disse alzando un pò il tono."E perché non dovrebbe?" dissi confuso.
"Perché io non posso essere solo di un uomo, devi imparare a condividere." disse cercando di mantenere la calma.Stava scherzando?
"Però io non posso essere condiviso. Dimmi che stai fottutamente scherzando. " dissi mettendomi le mani tra i capelli esasperato. Era la prima volta che le parlavo così e mi sentivo un po' strano.
Rimase in silenzio a fissarmi, immersa nei pensieri.
"Ti devo dire una cosa importante. " disse dopo con tono serio.
"Non voglio sentirla." dissi facendo qualche passo per andarmene.
"Se cambi idea, sono dove c'è la piscina. " riuscii a sentirle dire per poi andarmene.
Ero curioso di sapere cosa avesse da dirmi però avevo paura di essere preso in giro, di nuovo.
Mi godetti la serata tra risate e donne che rimorchiavo, ma una vocina nella mia testa diceva che dovevo andare da lei. La curiosità stava cominciando ad averla vinta su di me. Ma la verità era che anche pur di litigare io morivo dalla voglia di vederla e starle vicino.
Strano l'amore, no?Un attimo prima ti senti ferito ma poi nonostante ciò senti quel forte istinto e desiderio di aver vicina quella persona.
Come se fosse diventata parte della tua vita e non sapresti viverla serenamente se non sapendola parte di essa. Ed io ero così.
Ero quell' uomo un po' bambino che si era innamorato di una donna dannatamente sbagliata ma allo stesso tempo per lui giusta.
Mi alzai dal tavolo.
"Dove vai? " disse Presley pensierosa.
"Torno subito. " dissi per poi dirigermi verso la piscina. Cosa avrà da dirmi?
STAI LEGGENDO
"Signor Kyle, lei è assunto."
ChickLitCosa fareste se il vostro capo fosse una donna attraente e perversa? David, aspirante imprenditore, conoscerà il suo capo. Cosa accadrà?