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Salii sulla moto e andai a tutta velocità verso la sua villa. Sapere che pian piano le distanze si sarebbero accorciate mi faceva stare bene. L'ansia mi divorava e non vedevo l'ora di poterla vedere. 

Vidi quella minuscola villa diventare sempre più grande e avvicinarsi sempre di più mentre non aspettavo altro che poterla solo vedere o toccare.

 Frenai di colpo davanti il marciapiede lasciai cadere il casco sul suolo e corsi alla sua entrata.

 Il cuore mi batteva sempre più forte. E se stessi facendo una cavolata? 

E se fossi corso fin qui per poi essere cacciato? 

Lei era sempre così bipolare e autoritaria. Non sapevo cosa mi stesse passando per la testa. Quella  donna mi aveva così preso il cervello che avevo smesso di metterlo in funzione.
Esitai davanti al campanello prima di premere quel dannatissimo pulsante. E poi decisi. 

Dovevo tirarmi indietro, stavo solo facendo una stupidaggine seguita da un gesto impulsivo.

 Mi voltai per raggiungere la moto e andarmene via quando sentii la porta aprirsi.

 
"David? " disse la voce di Nicole. Mi voltai e vidi Nicole con la sua borsa, pronta per uscire.

 
" Ciao, Nicole. " dissi agitato. 

Cosa potevo dirle? Ero venuto per guardare la porta e andarmene?

 
" Vuoi che ti chiami Chloe?" disse con fare gentile.

 
"Ehm.. No.. No.. Non c'è bisogno. " dissi in difficoltà. 

Nicole si accigliò, poi guardò alle mie spalle e vide la moto parcheggiata proprio lì. I suoi occhi cominciarono a brillare e mi rivolse un sorriso gentile.
"Ti chiamo Chloe." disse rientrando in casa. 

Cosa? Le avevo appena detto di no.

 
Spuntò lei davanti alla porta bellissima come sempre. I suoi capelli ricadevano lisci sulle spalle e indossava una maglietta nera stretta sul seno e un leggins dello stesso colore accompagnate da delle scarpe da tennis bianche italiane.

 
Ci guardammo per un po', lei sembrava confusa. Poi guardò alle mie spalle e rimase come incantata.

 
Presi tutto il coraggio che avevo e cercai di mettere in atto il motivo per cui ero lì.


"Vuoi avverare un tuo sogno? Lascia che io lo facci. " dissi guardandola negli occhi. 

Continuava a fissarmi pensierosa e i suoi occhi avevano una luce diversa. Una luce che non avevo mai visto, una luce che a me incantava quanto lei.

 
" Okay. " disse semplicemente, sembrava rimasta senza parole.

 
Chiuse la porta alle spalle e camminammo verso la moto. Salii e lei mi raggiunse subito dopo mettendosi dietro di me.

 
" Tieni. " dissi porgendogli il casco che indossavo. 

" E tu? " disse sorpresa. 

Sentivo il calore della sua pelle alle mie spalle e il suo dolce respiro sul collo.
" Non ha importanza. Tu proteggi quella tua bellissima testa. " dissi imbarazzato. Lei prese il casco dalle mie mani in assoluto silenzio. Avrei tanto voluto vedere la sua espressione..


" Pronta? " dissi accendendo il motore.
" Dai, voliamo nel buio David. " disse per poi avvinghiare le sue braccia attorno al mio busto.

 Sentii un senso di completezza in quel gesto e la sentivo così vicina, avrei voluto averla così stretta a me per sempre.

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora