23.

12.3K 262 11
                                    

"Presley, io non so cosa dirti." dissi spiazzato dalla sua dichiarazione.
"Lo so. Vai da lei, ti starà aspettando. " disse in modo distaccato.
La guardai per un po' negli occhi e feci per andarmene.
" Solo una cosa.. " disse Presley attirando la mia attenzione e facendomi voltare.
" Stai scegliendo una donna che ti usa ad una che ti conosce da anni. Spero solo che tu non ti penta di questa scelta. " disse guardandomi fisso negli occhi.
Questa frase mi fece riflettere molto.
"Sai una cosa? Ti dimostrerò che come puoi amarmi tu può farlo anche lei." dissi sicuro di me, forse fin troppo.
Annuì ed entrò nel suo appartamento. Davvero ci sarei riuscito?

Arrivato all' entrata dell'edificio, uscii e trovai la macchina della Signorina Fox posteggiata.
"Buongiorno. " dissi aprendo lo sportello e salendo in macchina.
Era bellissima, indossava una maglietta rossa con una scollatura particolare in mezzo al seno, un jeans scuro e dei tacchi a spillo rossi. Aveva anche gli occhiali da sole, ma li odiavo non avrei potuto guardare quel verde paradisiaco dei suoi occhi.
Non rispose al mio saluto, mise solo in moto la macchina e cominciò a guidare in assoluto silenzio.
"Ti piace la musica? " disse ad un tratto mentre continuava a guardare la strada.
" Si."
" Che genere? " disse e sembrava molto interessata al riguardo.
"Italiana." dissi, ed era vero. Mi aveva sempre colpito la musica italiana.
"Davvero? " disse voltandosi verso di me e abbassando leggermente gli occhiali. Finalmente vedevo i suoi splendidi occhi. Oggi erano più verdi del solito.
"Si. Lei?" dissi curioso.
"Musica lenta, dolce. Nulla di troppo rumoroso. E soprattutto nulla di insignificante. Penso che la musica sia anche un arte utile per trasmettere dei veri e propri significati. " disse con naturalezza. La guardai meravigliato, ero così attratto dal suo modo di esporsi e dai suoi modi di pensare. Era molto brillante come donna.
" Concordo. " dissi ammirandola.
" Siamo arrivati. " disse e scese dall'auto.
Una volta sceso anch'io, vidi che eravamo in un bellissimo angolo di natura dove c'era un piccolo fiume, degli alberi da quercia e una panchina.
" Vuole una mano? " dissi notando che stava prendendo una cesta dal portabagagli.
" No. È un altro tuo concetto di donna debole? " disse divertita. Si riferiva al mio colloquio. Che brutta figura!
Mi imbarazzai.
Cominciò ad incamminarsi verso la panchina e io la seguii.
Poggiò la cesta sul prato verde e si accomodò nella panchina togliendosi i tacchi. Sembrava una bambina mentre poggiava i suoi piccoli piedi nudi sull'erba.
"È bellissimo qui. " dissi sedendomi accanto a lei.
" Lo so. Forse perché questo posto l'ho scoperto solo io. Se l'avessero visto altri avrebbero già rovinato il bello di questa natura. " disse accendendosi una sigaretta, gesto un tantino incoerente.
" E quella cesta? " dissi indicandola.
" Non ho fatto colazione. Ho pensato di mangiare qui. " disse.
Oggi sembravamo quasi una coppia normale.
" Facciamo un gioco che facevo da bambina con il mio papà. Si chiama il gioco del vorrei. " disse fumando e guardando verso il fiume.
" Dobbiamo dire tutto ciò che vorremmo. " disse poi voltandosi verso me con un sorriso provocante.
" Ci sto. " dissi curioso.
" Inizio io. " disse buttando via il fumo dalla bocca.
" Vorrei una moto. " disse voltandosi di nuovo verso il fiume. Interessante.. Amava le moto come me. Io cosa avrei potuto dire?
"Vorrei darle del tu." dissi senza pensare.
Alla mia affermazione mi guardò attentamente e si accomodò sulla panchina voltandosi del tutto verso di me.
"Vorrei scoparti. " disse togliendosi gli occhiali e guardandomi con perversione. Cominciava ad esserci tensione sessuale tra di noi.
" Vorrei baciarla. " dissi sincero. Bramavo le sue labbra.
Mi guardò stupita e poi si morse il labbro.
" Vorrei sculacciarti su questa panchina. " disse avvicinandosi a me, sentivo il suo respiro soffiare sul mio. Mi stavo eccitando.
" Vorrei essere scopato su questa panchina. " dissi eccitato, avevo perso il senno.
Mi sorrise provocante.
" Vorrei farti male. " disse con la sua voce seducente e sfiorando le sue labbra con le mie.
Deglutii.
" Vorrei rischiare questo rischio. " dissi con il respiro pesante.
Alla mia affermazione prese a morsi il mio labbro inferiore.
" Vorrei non essere così dipendente da lei. " disse guardandomi attentamente negli occhi.
Cosa voleva dire?

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora