9.

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Non riuscivo a capire. Andava a letto con tutti i suoi assistenti? Forse quel 'Troia' se lo meritava in pieno. Mi sentivo ferito. Non so per quale motivo, ma volevo sentirmi speciale non un giocattolino che era stato manovrato come tutti gli altri.

"Come?? E perché? " dissi sconvolto e pretendendo delle spiegazioni.

" Per divertimento. Perché pensi che ad alcuni di noi ci abbia assunti?" disse Harold ridacchiando ma si leggeva nei suoi occhi quanto si sentisse ferito.

"Io non so neanche fotocopiare dei fogli. Mi ha preso solo perché mi ha visto attraente. " disse poi Christian irritato.

Perfida. Bella, potente ma ne abusava del suo potere. Il ciò la rendeva, non solo perfida, ma anche capricciosa.

Tornò Matt dal bagno.

" È tardi. Andiamo ragazzi. " disse serio senza neanche guardarmi.

Ci alzammo dai nostri rispettivi posti per tornare a lavoro.

****

Tra pratiche e continue email ero esausto. Finalmente ero a casa, disteso sul divano.

Non l'avevo più vista. Ogni tanto Matt stava lì ad osservarmi e quando io me ne accorgevo lui fingeva di guardare altrove.

"Quindi stasera cinese? " disse Presley.

Presley era la mia vicina. Dato che vivevamo da soli, ogni tanto veniva da me e ci tenavamo compagnia a vicenda. Ormai eravamo come fratelli, quasi ogni sera guardavamo un film e poi cenavamo assieme.

" Si tesoro. " dissi e mi cadde l'occhio sul suo bel fondoschiena che stava lì a piegarsi sotto il mio sguardo. Cercava il telecomando. Come avevo già detto, amavo le forme di una donna.

Cominciò a squillarmi il telefono.

Rispose Presley mettendo il vivavoce.

"Pronto? " disse Presley.

" Forse ho sbagliato numero. " disse una voce seducente.

Una voce conoscente. Era lei, il mio capo.

" Signorina Fox? " dissi io, sistemandomi meglio sul divano come se lei potesse vedermi.

" Si. Lei è il Signor David Kyle? " disse lei. La sua voce per telefono era altrettanto attraente.

" Si. Dica. " dissi curioso.

" Mi ha risposto una donna inizialmente.. " disse ma sembrava lo stesse dicendo più a se stessa. Sembrava pensierosa.

" Ehm.. Si.. Un'amica." dissi imbarazzato.

"Sto venendo da lei. " disse velocemente per poi riattaccare.

Cosa?

Mi precipitai nella mia stanza e cominciai a prepararmi.

" Sembrava una donna seducente dal suo tono di voce. " disse Presley, da fuori la porta della mia stanza.

" E sembrava gelosa. Hai una ragazza e non me l'hai detto? " continuò.

Non poteva mai essere gelosa, lei era così con tutti e ci conoscevamo a malapena. Però non riuscivo a capire perché dentro di me lo avrei voluto. Anche lo fosse stata sarebbe stato per una mania di potere.

Un'altro squillo interruppe i miei pensieri.

Mi precipitai in salotto e risposi.

" La aspetto giù. Scenda. " disse per poi riattaccare.

Chissà cosa voleva dirmi. Perché si era addirittura precipitata qui dal nulla? Ma un attimo.. Come faceva a sapere dove abitassi? Forse l'aveva visionato sul mio curriculum.

" Presley arrivo, a dopo. " dissi uscendo dalla porta velocemente senza neanche salutarla da vero e proprio maleducato.

Aspettai quel dannato ascensore. L'ascensore salì, si fermò al mio piano e le porte si aprirono.

Eccola, eccola ancora più affascinante. Non aveva la sua solita gonna e camicetta. Indossava una maglietta in pizzo bianca e un leggins nero. I capelli gli ricadevano sulle spalle. Era molto bella anche casual.

"Buonasera Signorina Fox. " dissi ammirandola ancora nella sua bellezza.

" Perché è venuta qui a quest 'ora? " dissi curioso osservandola di profilo mentre era rivolta verso le porte dell' ascensore.

" Perché lei è il mio preferito. " disse voltandosi, guardandomi negli occhi e sorridendomi in maniera provocante.

La guardai. Guardai la sua bocca sensuale e non potei fare a meno di desiderarla. Di nuovo.

Neanche il tempo di comprendere la situazione che lei mi prese per la nuca e mi cominciò a baciare con foga. Mi tolse la maglietta e io tolsi la sua. Lei allacciò le sue gambi ai miei fianchi. La spinsi con forza facendole sbattere la schiena contro la parete dell'ascensore mentre lei mi tirava i capelli e mi baciava con foga. La desideravo. Mi dava fuoco all'anima.  L'odore di menta, il suo seno vicino al mio petto, le sue labbra carnose.. Era incredilmente sensuale e perfetta. Avevo sempre odiato il fatto che io abitassi al ventiduesimo piano, ma adesso ringraziavo a Dio di abitare in un piano così alto. Solo così avrei potuto godermi questo momento paradisiaco.

Aggiornerò a breve. Continuate a seguire il mio libro e se volete commentate.

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora