29.

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Se avessi rifiutato questa opportunità avrei perso la possibilità di avverare un sogno. Però non riuscivo a stare lontano da lei, era come attratto da lei esattamente come un calamita, come se il mio cuore fosse dipendente di come lei fosse. Cambiare posto di lavoro mi avrebbe portato lontano da lei. Ed io ne sentivo così la necessità.. 

Però non potevo rifiutare ad un mio sogno per una donna che non avrebbe mai ricambiato ciò che io provavo, sebbene il mio cuore mi urlasse di scegliere lei. Forse avrei dovuto rifletterci meglio, era una decisione che mi avrebbe creato rimorsi in entrambi i casi ed io dovevo assumere sicurezza.

 
"Mi dia un po' di tempo per rifletterci e la chiamerò. " dissi al telefono a quell'uomo.
" Faccia come creda, il numero è questo. Non si lasci sfuggire questa opportunità. " disse l'uomo per poi riattaccare. 

Stamattina stavano succedendo troppe cose.


"Tutto apposto?" disse Harold.
"Si. " dissi ancora scosso dalla chiamata.
"È la prima volta che veniamo qui e vorremmo conoscere meglio la casa." disse Harold. Ricordai bene la frase di Dave, lei non aveva mai portato uomini a casa tranne me. E perché loro erano qui?
"No, Signorino Harold perfavore. La Signorina Fox vi ha fatto venire esclusivamente qui per dare spiegazioni a David e collaborare, ma non vuole che girovagate per casa o che tocchiate niente. " disse Nicole.
Che significava? Non avevo certamente bisogno dei babysitter.
" Assurdo. Ma perché deve fare così?? " dissi io sconvolto e arrabbiato.
" Sei il suo cane domestico. " disse Matt divertito ridacchiando.
" Peccato che il proprio cane non si scopa. " dissi irritato dalla sua affermazione.
" Cosa hai detto? " disse lui alzandosi di scatto dalla sedia e avvicinandosi a me per ammazzarmi. 

Mi alzai anch'io pronto per picchiarlo.

 
Un rumore improvviso della porta della cucina e di tacchi ci fece voltare rivelando la Signorina Fox con una ventiquattrore, sembrava abbastanza furiosa.
Si sedette a tavola come se niente fosse.
"Voi due potete anche andare. " disse fredda accendendosi una sigaretta. Sicuramente si riferiva ad Harold e Matt.
" Io e Matt? " disse Harold confuso.
" Si. " disse per poi poggiare le sue perfette labbra sulla sigaretta.
" Arrivederci. " dissero Harold e Matt all'unisono. Matt prima di aprire la porta mi fulminò con lo sguardo e se ne andò. Invece di prendersela con me, perché non affrontava Chloe e si esponeva? Poi pensai.. Ma da che pulpito! Ero il primo io ad essere un codardo.


" Cosa è successo in azienda? " chiesi curioso sedendomi accanto a lei.

 
Nicole ci osservava mentre sistemava le cose a tavola.

 
"Un' azienda ha della competizione nei riguardi della nostra e corrompe parte del nostro personale."  disse senza degnarmi di uno sguardo.

Aveva un'aria stanca. Sembrava non avesse riposato un attimo.


"Ah capisco, Signorina Fox. " dissi.


" Mi piace quando mi chiami Chloe. " disse quasi a sussurro, lasciandomi sorpreso.

 Il mio cuore batteva più forte del solito. Mi voltai per guardarla negli occhi, ma lei sembrava guardare nel vuoto.

 
Nicole che continuava ad osservarci, aveva un sorriso dolce stampato sul viso.

 
" Nicole, puoi lasciarci da soli? " disse spegnendo la sua sigaretta.
Nicole annuì e se ne andò.

 
"Hai dormito bene?" disse lasciandomi privo di parole. Era davvero interessata a me?

 
"Si, perfettamente. Lei? " dissi curioso.

 
" No, in realtà non ho chiuso occhio." disse versandosi del vino.

 
"Come mai? " chiesi.

 
"David, puoi darmi del tu se vuoi." disse prendendo una forchetta. 

Ero esterrefatto dalla sua affermazione e nel frattempo il fatto che lei teneva quella forchetta mi faceva pensare a ieri.
Lei mi sorprese a fissare la forchetta che aveva tra le mani e assunse un ghigno.

 
"Sai, David ho notato una cosa.. " disse mettendosi dell'insalata nel piatto.
"Cosa ti piace di più nei nostri rapporti?" disse divertita.

 
C'eravamo sempre limitati nella pratica ma mai nel parlarne.

 
"Tutto, ma credo che la cosa che più mi attrae sia il momento in cui il dolore si mischia al piacere. " dissi dando voce ai miei pensieri.

 
Mi guardò attentamente studiandomi.

" Interessante. " disse con un sorriso divertito per poi versarsi dell'altro vino.
" David, David, David.. Forse non siamo così diversi. " disse divertita.


" Cosa vuoi dire? " dissi e mi sentii così bene a darle del tu.

" Nulla David, molte cose se non sono facili da spiegare mettono solo terrore negli occhi delle persone. " disse lasciandomi confuso.

 
Poi entrò di nuovo Nicole in cucina.

 
" Scusate, prendo solo il mio telefono ed esco. " disse andando verso il tavolo e prendendo il telefono.
" No rimani pure, io vado un'attimo a sbrigare delle pratiche. " disse la Signorina Fox alzandosi dalla sedia, poi se ne andò.

 
"Non deluderla."  disse Nicole improvvisamente sorridendomi e quasi sovrappensiero.


Deluderla? Pensavo invece che sarebbe stata lei a deludermi.
Dopo aver finito di mangiare, lei ci raggiunse in cucina ma non rivolgeva alcuna parola , io nel frattempo la guardai attratto, come sempre, dal suo fascino. Poi uscimmo di casa e salimmo nella sua  Audi.
"Quindi Zac e Christian sono le spie in azienda? " dissi cercando di prendere parola e rompere il silenzio.
"Non si sa ancora."  disse guardando verso la strada.
"Come si chiama l'altra azienda? Consiste nello stesso settore? " dissi con la mia calda voce ancora assonnata.
" Azienda Hemmings. " disse con disapprovo.
Ah! 
Dovevo dirle che mi avevano chiamato per un eventuale assunzione?
"Sei diventato pensieroso. " disse, mi ero accorto di essermi immerso nei pensieri.
"Si.. " dissi, non sapevo se dirglielo.
" Siamo arrivati." disse, guardai dal finestrino e vidi casa mia.
"Arrivederci Chloe. " dissi aprendo lo sportello.
" Arrivederci David. " disse guardandomi negli occhi per interminabili secondi.

****

Ero sul divano, attendevo l'arrivo di Presley. Un bussare alla porta mi fece capire che lei era qui e quindi andai ad aprire.
" Hey. " disse Presley entrando in casa, aveva due birre in mano.
" Cosa si mangia? " dissi grattandomi la nuca imbarazzato.
Lei posò le birre sul tavolo, poi si voltò verso di me.
Si avvicinò al mio viso e mi baciò con un bacio casto. Teneva il mio viso con le sue piccole mani.
Presi le sue mani, le tolsi dal mio viso e mi allontanai.
"Presley, mi sono innamorato del mio capo. " dissi dispiaciuto di ferirla ma allo stesso tempo volevo essere sincero con lei. Lo dissi così su due piedi.


"Cos'ha più di me?" disse ferita.

 
"Un qualcosa che nessuno di me ha mai preso, il mio cuore. " dissi, non potevo più negare ciò che io provavo.

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora