15.

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Forse avevo esagerato. Non avrei dovuto.
"Chloe? " disse Matt accigliato. Forse ero addirittura l'unico a sapere il suo nome.
Lei continuava a guardarmi furiosa, leggevo molta rabbia nei suoi occhi. Ero seriamente nei guai. Non con Presley, ma proprio con il mio capo. Alle volte dimenticavo fosse tale.
" Venga con me Signor Kyle. " disse senza guardarmi negli occhi e aprendo la porta del mio ufficio.
Mi alzai dal posto sotto lo sguardo preoccupato di tutti.
"David non peggiorare le cose." Mi sussurrò Dave preoccupato.
"Se l'è cercato lui. " diceva Matt mentre uscivo dall'ufficio.
" David vieni. " disse la Signorina Fox con tono sgarbato prendendomi per il polso.
Camminammo verso il suo ufficio.
" Mi scusi. " dissi pentito mentre entravamo nel suo ufficio.
Mi tirò per la giacca vicino alle sue labbra. L'odore di menta mi dava alla testa. Era incredibile come solo la sua minima vicinanza mi suscitava un desiderio intenso e come bramavo il suo tocco. Volevo baciarla.
"Non lo fare mai più. " disse furiosa, stringendo ancora la mia giacca.
Ero ipnotizzato dalle sue labbra. Mi avvicinai per baciarla ma lei si scansò. Sembrava pensierosa e più calma adesso.
" Vuoi baciarmi? " disse con fare seducente avvicinando di nuovo le labbra di poco alle mie.
Annuii. Feci per baciarla ma si scansò di nuovo.
"Non si può." disse divertita.
Stavo impazzendo, volevo baciarla.
Cominciò a sbottonarsi la camicia, rivelando il suo seno ricoperto da un reggiseno rosso. La volevo.
"Vuoi toccarmi? " disse avvicinando la mia mano di poco al suo seno e guardandomi con lussuria.
" Si. " dissi con desiderio. Feci per toccarle il seno ma mi diede uno schiaffetto sulla mano.
" Non si tocca. " disse altrettanto divertita.
Stavo impazzendo volevo toccarla.
A che gioco stava giocando?
Mi prese per i capelli e mi alzò il viso guardandomi negli occhi.
"Meriti una punizione." disse stringendo con la mano sinistra il mio gluteo.
Era questa la punizione di cui parlava con Matt il primo giorno?
I suoi occhi trasmettevano una perversione senza limiti. Con violenza mi abbassò i pantaloni e le mutande, si chinò all'altezza del mio membro e cominciò a passarci la lingua sopra. Avevo desiderato da molto questo momento. Mi aspettavo di essere licenziato e invece stavo avendo un trattamento unico. Chi poteva aspettarselo? Sentivo le sue labbra a cuoricino avvolgermi. Il piacere stava prendendo il possesso di me. Mi leccava e succhiava in modo così esperto.. La sua lingua percorreva la mia lunghezza facendomi letteralmente impazzire dalla goduria. Sentivo il piacere percorrere tutto il corpo fino ad arrivare alla testa. Ero in estasi. Stavo arrivando al culmine, stavo per venire finché lei si fermò. Che succedeva?
Tornò composta come niente fosse, si aggiustò la gonna e mi guardò impassibile.
"Continui. " dissi eccitato al limite.
" No. Lei ora rimarrà così. Questa è la sua punizione. Cosa c'è di più brutto di un piacere negato? " disse divertita.
Non potevo crederci. Mi voleva morto. Mi stava togliendo qualcosa di mio.
" Ma lei non può. Perfavore.. " la pregai. Non avrei sopportato questa situazione.
" Io posso tutto. Qui comando io . " disse con superiorità e mordendosi il labbro. Perfida.. Mi stava stuzzicando. Le piaceva questo gioco.
"Lei ha chiamato una mia amica con il mio telefono quando non aveva il diritto di farlo e adesso mi lascia pure così?" dissi irritato. Avevo perso il senno.
"Come le ho già detto io posso tutto. " disse con la voce seducente per poi farmi un sorriso provocatorio.
Era decisamente arrogante, ma la cosa che mi preoccupava di più era il modo in cui malgrado mi affascinava in un certo senso. Era così cattiva ma anche così affascinante..
Era orribile sentirmi incompleto, il mio membro chiedeva ancora di lei.
"Continui con le pratiche. " disse accompagnandomi alla porta del suo ufficio per farmi uscire.
" Okay. " dissi cercando di nascondere la mia erezione infilando la mano nella tasca.
Si avvicinò al mio orecchio.
" Per questo sei il mio preferito. " Mi sussurrò con la sua voce melodiosa. Avevo i brividi.
Uscii dall'ufficio, mi voltai per salutarla mentre lei teneva aperta la porta dell'ufficio.
" Arrivederci Signorina Fox. " dissi ipnotizzato dalla sua bellezza e ancora interdetto.
" Arrivederci Signor disobbediente. " disse ridacchiando per poi farmi l'occhiolino. Chiuse la porta del suo ufficio e tornai nel mio ancora voglioso di lei.

"Signor Kyle, lei è assunto."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora