Capitolo 30

1.6K 47 10
                                    

Finì di lavarmi ed infilai una semplice tuta.

Javon: vuoi mangiare qualcosa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Javon: vuoi mangiare qualcosa. Mi chiese appena arrivai al piano di sotto.
Siria: non ora, in realtà se non vi dispiace vorrei rimanere un po' sola. Li guardai entrambi.
Evan: certo.
Javon: ti prego per qualsiasi cosa chiamami. Mi sfiorò il livido.
Appena uscirono dalla porta un pianto liberatorio si impossessò di me, mi mancava il respiro.
La porta si spalancò e vidi l'ultima persona che avrei voluto intorno a me.

Siria: che ci fai qui? Come sei entrato?
Jaden: ho fatto una copia della chiave
Siria: tu sei malato.
Si avvicinò a me osservando ciò che aveva provocato al mio volto. Si piegò sulle ginocchia lasciandomi cadere a terra iniziando a far scivolare delle lacrime sulla sua pelle perfetta. Non riuscivo a vederlo così anche dopo ciò che mi aveva fatto. Si alzò in piedi e con uno scatto di rabbia diete un pugno allo specchio sul muro, la mano iniziò a far scivolare lunghe righe di sangue che bloccai subito con un panno.
Siria: si può sapere che ti prende?
Jaden: questo non è nemmeno la metà di quello che ti ho fatto passare. Meglio che vada.
Lo bloccai e lo feci girare verso di me gli accarezzai delicatamente il viso e lui mise la sua mano sulla mia chinando leggermente il viso, mentre le lacrime attraversavano le nostra dita.
Siria: puoi abbracciarmi?
Scoppiò un bellissimo sorriso sul suo viso mentre si asciugava quell'acqua cristallina con la manica, e mi abbracciò.
Jaden: hai buttato la collana?. Scherzò nel mio orecchio
Siria: no ce l'ho sempre con me. La tirai fuori dalla tasca della tuta. La prese e si mise alle mie spalle scostando i capelli per poterla agganciare.
Jaden: sei bellissima. Tornò ad abbracciarmi
Siria: vorrei parlarti ora se non è un problema.
Jaden: certo ti ascolterò.

Prima di iniziare andammo a sederci sul mio letto.
Siria: voglio che tu capisca il motivo della scelta che ho appena preso. Sei il primo ragazzo a cui ho concesso il mio cuore, il primo ragazzo per cui ho pianto, il primo ragazzo con cui ho provato emozioni nuove, con te ho scoperto una parte di me che non sapevo esistesse, hai stravolto la mia vita i miei piani e sembra tu sia una droga per me, cerco il tuo sguardo ovunque, noto il tuo sorriso tra la gente, e anche quando tutto il mondo ti verrà contro io sarò dalla tua parte. Vorrei che fossi tu le mie prime esperienze, vorrei che fossi tu la mia prima volta perché sei importante per me. Ma dopo questo vorrei allontanarmi da te perché siamo veleno insieme. Fa male dirlo credimi ma penso sia la scelta giusta per non portarci a fondo.

Lo vidi fissarmi per qualche secondo le parole non uscivano dalla sua bocca per quanto ci provasse.
Jaden: ti capisco e ti credo piccola vaniglia. E se è questo ciò che vuoi rispetto la tua scelta non sopporto l'idea di farti altro male. E sai sono le prime esperienze anche me ho sempre solo scommesso sulle ragazze e non mi sono mai soffermato su nessuna di loro.

Lo baciai volevo sentirlo per un ultima volta mio, poi mi spogliai lentamente avvertendo il calore del suo corpo su di me. Il momento fu magico sparì ogni problema, ogni pensiero, perfino la stanza sembrò cambiare inondata da una luce calda arancione provocata dal tramonto che filtrava dalle tende sembrava essere un dipinto.
Ora i miei occhi si socchiudevano lentamente ed una piacevole coperta fresca copriva il mio corpo.

Jaden: l'amore è una trappola. Lo sentii sussurrare prima di uscire dalla porta della mia camera.

VanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora