Mi svegliai dal suono della voce di mia, impiegai qualche secondo prima di realizzare che non fosse un sogno. Corsi di sotto.
Siria: mamma. Urlai
Anna: vieni qui piccola mia. Corsi ad abbracciarla
Siria: quando sei tornata?
Anna: in questo istante, vieni ti faccio vedere una cosa. Mi trascinò di fuori. Buon compleanno.
Vidi Javon appoggiato ad un macchina con sopra un grosso fiocco giallo.
Siria: è per me?. Chiesi felicemente.
Anna: certo vai a vedere.
Arrivata lì davanti Javon mi passò le chiavi ed entrai rimanendo meravigliata.
Anna: so che questi giorni hai studiato per prendere la patente e che oggi hai l'esame. Disse avvicinandosi alo sportello.
Siria: si me ero dimenticata. Ero euforica.
Javon: ti accompagno io all'esame non vado a scuola.
Siria: davvero lo faresti per me?
Javon: ma certo scema. Sorrise
Siria: allora corro a cambiarmi. Diedi un bacio a mia madre e corsi al piano di sopra a vestirmi. Misi un jeans ed un top e mi catapultai di sotto.Javon: andiamo?
Siria: si sono pronta.
Salutai mia madre e salì nella macchina di Javon ansiosa di fare l'esame.
Siria: ho paura, e se non sono brava? E se vado in confusione. Dissi ansiosa davanti il portone del grigio edificio.
Javon: andrà tutto bene. Io credo in te. Mi abbracciò prima di allontanarmi all'interno. Aspettavo il mio turno e decisi di tirare fuori dalla borsa la catenina di Jaden mi sentivo tranquilla indossandola.POV'S Javon
Sono passate ormai due ore da quando Siria è entrata, è una ragazza intelligente è in grado di superare ogni cosa, anche questa volta ce la farà.
Ed eccola lì che la vidi uscire l'edificio grigio dietro di lei ora era illuminato dal suo sorriso.Siria: ce l'ho fatta. Gli corsi in braccio.
Javon: lo sapevo che ce l'avresti fatta, ora sarai tu a portarmi in giro. Mi diede una spallata andando verso la macchina.
Siria: ed ora?. Chiesi mentre eravamo sulla via di casa.
Javon: ed ora dobbiamo festeggiare.
Arrivammo davanti a casa e vidi mia madre aspettarmi sugli scalini del portone.
Anna: allora come è andata?
Javon: ce l'ha fatta. Mi anticipò
Anna: lo sapevo, la mia bambina. Mi avvolse con le braccia.
Javon: ora vado ci vediamo dopo.Io e mia madre entrammo sedendoci al tavolo in cucina mentre pranzavamo.
Gli raccontai quasi ogni cosa, non volevo parlargli di Jaden, o di ciò che era successo, ma gli raccontai di Evan che a lei sembrò subito un bravo ragazzo.
La nostra conversazione venne interrotta dal telefono di mia madre che continuava a squillare incessantemente, così decise di alzarsi e rispondere. Guardavo le espressioni sul suo viso cercando di capire il motivo della chiamata e capii che non era nulla di buono.
Anna: devo...
Siria: lo so. La interruppi
Anna: è per lavoro mi dispiace tanto, si tratta di qualche settimana.
Siria: non fa niente tranquilla mamma so che lo fai per me. La rincuorai, prima di vederla andar via con la valigia tra le mani.Javon: dove sta andando?. Chiese arrivando alla mia porta.
Siria: deve andare via per lavoro. Mi feci triste.
Javon: dai va tutto bene, prendi le chiavi della macchina tocca a te portarmi in giro. Mi risollevò il morale.
Siria: hai ragione la macchina. Velocemente entrai prendendo la borsa e le chiavi ed entrammo in macchina.