Capitolo 23

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Uscita da scuola passai a comprarmi un frullato e mentre assaporavo quel freddo sapore di vaniglia non riuscivo a non pensarlo.

È tutto così confuso quando è la prima volta, l'ansia faceva padrona al mio corpo e quel bacio mi aveva incasinata. •arriverà e ti stravolgerà la vita• ripeteva sempre mia madre quando si parlava di amore, e se ora fosse arrivato il mio momento? Se è per questo che mi sento stravolta?. Lo pensavo improbabile visto che lo conoscevo da poco e non era mai successo niente di fuori dal normale ma poi ricordai un'altra frase di mia madre •non importa da quanto tempo lo conoscerai o quanto saprai di lui, il cuore saprà che è lui• era successo così anche a lei con mio padre.
Invasa dai miei pensieri mi ritrovai davanti casa ed una volta entrata l'unica cosa che volevo era vedere Jaden, posai le mie cose e mentre stavo salendo le scale per andare in camera sentì il campanello.
Il cuore lo sapeva era lui. Corsi ad aprire.

Siria: ti aspettavo. Dissi appena aprì la porta.
Vidi i suoi occhi farsi subito lucidi, il cuore mi batteva velocemente, sembrava una risposta a tutte le mie domande, e mi abbracciò. Mi mancava quel calore.
Siria: ehi piano così mi fai male. Risi
Jaden: si scusa hai ragione.
Siria: vieni entra. Dissi lasciandolo passare e chiudendo la porta.
Jaden/Siria: mi dispiace. Esclamammo insieme. Poi gli feci segno di parlare. Dovevo ascoltarlo ero stata dura con lui coinvolgendolo nel dramma con mio padre.
Jaden: So che non mi perdonerai e probabilmente non mi credi ma non è facile. Giuro è come se io stessi in lutto, è come se una parte di me se ne stia andando e non posso perdonarmi spero che tu mi capisca. Quindi dimmi che non sono abbastanza. Di che non troverò nessuna come te. Ma ti prego credimi.
Siria: io ti credo e ti perdono Jaden. Dissi iniziando a piangere. Quella fu la conferma uscita da sola dal mio corpo.
Jaden: ti prego non piangere. Mi rassicurò asciugandomi le lacrime.
Siria: scusami io..
Jaden: non scusarti per favore la colpa è solo mia, ed ora voglio dirti tutto.
Feci segno che l'avrei ascoltato.
Jaden: sai.. prese un respiro profondo... è la prima volta che mi sento così per una ragazza, i miei occhi non si sono mai gonfiati di lacrime, il mio cuore non è mai appartenuto a nessuna, e i miei pensieri non sono mai stati occupati. Ma con te è diverso dalla prima volta che ti ho guardato negli occhi ed ho sentito quel profumo di vaniglia sul tuo corpo che mi ha stravolto, ricordo la prima sera che siete venute a cena da noi quel vestito giallo ti accarezzava il corpo scendendo delicato su ogni tua forma. I tuoi sorrisi nascosti con le guance rosse di timidezza sono la parte migliore della mia giornata.
E tu sei come un tuono nel bel mezzo di un temporale arriva all'improvviso accompagnato da una piacevole luce facendoti sobbalzare, sei quell'adrenalina che si prova sulle montagne russe, sei quel calore davanti al cammino in un giorno di pioggia, sei quel buio che fa paura, sei quell'arcobaleno che contorna il cielo. Fino ad ora non avevo provato quel senso di vuoto in mezzo al petto dopo una litigata, quella solitudine in mezzo alla gente quando tu non c'eri , quelle lacrime che bruciano ogni parte del viso, quei battiti del cuore accelerati come dopo una corsa, quel contatto fisico che ti fa sentire di essere solo una persona. Voglio essere il tuo sorriso, voglio riempire i tuoi occhi, voglio che mi stravolgi i piani. Perché tu hai iniziato a farmi vivere.

Non dissi niente, lo baciai sentendo quelle umide guance ormai bagnate dalle lacrime sulle mie.
Jaden: buon compleanno vaniglia. Mi sussurrò all'orecchio.

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