Capitolo 42

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Da quando Jaden se ne era andato i giorni sembravano essere tutti uguali mi alzavo andavo a scuola, il pomeriggio stavo con Jayla e Javon e poi tornavo a casa.
Era diventato tutto monotono, mi svegliavo in piena notte, mangiavo poco, cercavo luoghi isolati dove andarmi a rifugiare, i colori sembravano essere tutti uguali non vedevo spiragli di luce da nessuna parte io guardassi.

Era il giorno della vigilia di Natale i regali li avevo fatti e mancava solo un vestito per la cena a casa dei Walton. Uscì presto da casa, in giro si respirava odore di abeti e cioccolata calda, passando davanti le case sulla lunga via di negozi si poteva sentire il profumo dei biscotti alla cannella. Entrai in un piccolo negozio e mi innamorai subito di un abito lo pagai e tornai a casa per prendere la macchina e andare a casa di Celeste, avrei pranzato lì.

Celeste: buona vigilia piccola nostra. Disse facendomi entrare in casa.
Patrick: questo è per te. Mi diede un pacco che lo scartai immediatamente. Dentro c'era un nuovo laptop, il sorriso esplose sul mio viso e li abbracciai piena di calore.
Celeste: allora quando parti per raggiungere tua madre?. Mi chiese ormai a tavola per pranzare.
Siria: parto dopo il Natale
Patrick: prima passaci a salutare mi raccomando.
Celeste: dai Patrick starà via solo qualche giorno. Sorrise al marito.
Li sentivo come la mia seconda famiglia e non c'era posto migliore per sentirmi a casa.
Dopo pranzo facemmo dei giochi da tavolo ed aiutai Celeste a decorare la casetta di marzapane, poi li salutai e tornai a casa.

Incartai i regali per la sera è per ultimo lasciai quello di Jaden lo fissai qualche minuto prima di chiuderlo. Speravo davvero che ci fosse.
Poi feci un bagno rilassante, ed infine mi vestì.

Presi le buste con i regali ed andai nella casa vicina

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Presi le buste con i regali ed andai nella casa vicina.
Jayla: corri entra sei bellissima. Disse senza prendere fiato. Vieni Javon è di sopra.
Salutai i genitori dandogli i rispettivi regali e salì al piano di sopra.
Siria: questo è per te, e questo è per te. Sorrisi passandogli i regali sul letto.
Javon: quello è per Jaden vero?. Chiese guardando l'ultimo regalo rimasto nella busta.
Siria: si è per lui, ti prego non dirmi niente dovevo.
Javon: portalo in camera sua se vuoi.

Annuì e mi incamminai nella porta difronte aprendola lentamente. Venni sopraffatta dal suo profumo che mi fece mancare l'aria, socchiusi la porta alle mie spalle e mi andai a sedere sul letto annusando il suo cuscino. Scossi la testa come per far cadere i pensieri mi alzai e lasciando il regalo sul letto, raggiungendo gli altri al piano di sotto per la cena.
Jayla: mamma Siria dorme qui va bene?. Chiese mentre gli passava la ciotola dell' insalata.
Jessica: certo che va bene.
Javon: dormiamo in camera mie tutte e tre.
Siria: va bene. Dissi timidamente.
Finimmo di cenare e dopo aver aiutato a pulire salimmo, Javon mi aveva dato un cambio per stare comoda e Jayla aveva preparato delle coperte e film da vedere. Mi addormentai durante il primo film.

Nel ben mezzo della notte la suoneria del mio telefono mi svegliò.

Siria: pronto?

Sbiancai, e guardai Javon ormai sveglio vicino a me. Attaccai velocemente il telefono e mi girai su prendendo le mie cose.
Javon: Siria che succede?
Siria: mia madre ha avuto un incidente devo andare all'aeroporto.
Javon: aspetta ti accompagno io. Disse prendendo le chiavi della macchina.
Mentre guidava anche a lui arrivò una chiamata.

Javon: pronto?
Jaden: dove sei?
Javon: sto portando Siria all'aeroporto

Attaccò senza dirmi niente. Appena arrivata corsi a fare il biglietto e poi andai verso l'aereo in partenza abbracciando Javon.
Siria: ti chiamo quando arrivo. Sussurrai nel suo orecchio.

Mentre mi allontanavo guardando verso il mio amico ormai sfocato dalle lacrime vidi una figura correre vero la sua direzione. Era qui.
Jaden: cazzo io ti amo. Urlò facendosi sentire mentre entravo.
Anche io mi resi conto di amarlo.

Ci sono storie che non iniziano né finiscono mai. La mia era lui.

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