Capitolo 36

1.5K 51 2
                                    


Facemmo un grande giro per la città e ci fermammo in un ristorante per pranzare e poi tornammo a casa che Javon aveva gli allenamenti.
Ero comoda sul divano immersa nella fantasia di un bel libro quando mi arrivò una chiamata.

Siria: Jaden cosa vuoi adesso
X: sei Siria?
Siria: si sono io
X: sono Henry un amico di Jaden.
Siria: lui dov'è?
Henry: è qui non sta bene ha detto di chiamare  te
Siria: dove siete?
Henry: Al campo  dovevamo allenarci
Siria: arrivo subito .

Attaccai il telefono e pensai che non poteva esserci giorno migliore per prendere la patente.
Chiusi casa velocemente e corsi in macchina iniziando a guidare preoccupata. Appena arrivata frettolosamente andai agli spogliatoi dove trovai Jaden sdraiato a terra, mi chinai vicino a lui.
Siria: cosa è successo?. Chiesi al cerchio di amici intorno a lui.
Henry: è arrivato ubriaco non smetteva di parlare di te, abbiamo provato a farlo smettere di bere ma non ci siamo riusciti, fino a quando non è caduto, ha detto di chiamare solo te.
Siria: aiutami a portalo in macchina per favore. Dissi preoccupata vedendolo così. Io ero la causa.
Lo trascinammo fino ai sedili posteriori e poi salii in macchina guidando verso casa, arrivata controllai non ci fossero in giro i suoi genitori o il fratello poi a fatica lo appoggiai su di me ed entrai in casa.

Siria: Jaden dai un piccolo sforzo ci siamo quasi. Dissi a fatica facendo le scale. Siamo arrivati. Esclamai accendendo la luce del bagno.
Accesi il getto d'acqua fredda della doccia e lo misi sotto entrai anche io con lui, non mi importava se avevo i vestiti, lui era importante.
Lo misi seduto ed io vicino a lui lo sostenevo, tra le mie braccia.
Siria: per favore riprenditi. Gli accarezzavo il viso bagnato.
Jaden: dove sono?. Aprì lentamente gli occhi
Siria: brutto cretino mi hai spaventato. Iniziai a piangere. Siamo a casa mia. Appoggiai la mia fronte sulla sua.
Jaden: sono qui con te. Mi sorrise.

Mi alzai a spengere l'acqua e lo aiutai ad uscire dalla doccia, andai in camera a prendere dei vestiti asciutti ed un paio di pantaloncini per Jaden che Javon aveva lasciato la sera che aveva dormito da me. Poi lo accompagnai sul mio letto, e lo feci sdraiare.
Siria: perché l'hai fatto?
Jaden: mi dispiace, mi vergogno di questo. Vedevo il suo sguardo deluso.
Siria: non devi mai vergognarti con me, ma non vorrei che tu facessi queste cose ti rovini la vita.
Jaden: la mia vita è già rovinata dal momento in cui ti ho persa.
Non sapevo cosa rispondere mi sdraiai vicino a lui e lo vidi addormentarsi.

Lo osservavo sembrava un personaggio uscito dai miei libri, i capelli bagnati li contornavo il viso lasciando un riflesso particolare sulla sua pelle dorata, le labbra carnose di un color rossastro, il suo respiro lieve gonfiava il suo addome così ben delineato. Passai l'indice su ogni suo neo unendoli, come da bambine si univano i puntini per formare un disegno. Ed infine mi misi tra le sue braccia e cullata dal battito del suo cuore mi addormentai.

Lui era la mia persona.

VanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora