Mi sembrava di essere in lui e che in lui ci fossi io.
Questo è quello che provai passandogli vicino.Jessica: sono felice che tu sia qui. Disse abbracciandomi. Vieni siediti è pronto.
Siria: grazie Jessica. Risposi sedendomi vicino a Javon.
Difronte avevo Jaden che più che mangiare giocava con la forchetta nel cibo, cercai di non alzare mai lo sguardo per non incrociare il suo a eccezione di quando mi parlava Jessica.
Finimmo la cena ed aiutai a sparecchiare.
Javon: mamma noi andiamo.
Jessica: andate alla festa del paese?
Javon: si viene anche Evan con noi. Si girò verso Jaden che strinse il pugno.
Jessica: allora ci vediamo lì. Ci salutò e uscimmo di casa.
Passammo a prendere Evan e poi andammo alla festa.Evan: mi fanno tornare bambino queste feste.
Javon: anche a me, ricordo da piccolo quando con Jaden facevamo a gara a chi vinceva più cose ai giochi.peccato Jayla non sia qui.
Siria: prendiamo dello zucchero filato?. Chiesi indicando la bancarella.Adoravo lo zucchero filato da quando ero piccola, quel modo delicato e soffice di colori che si facevano su nello stecco quasi come per magia mi incantava ogni volta.
Javon: tieni. Mi passò il dolce stecco.
Siria: grazie. Sorrisi
Mentre passeggiavamo tra le bancarelle stregata dalle luci ne notai una più forte delle altre. Quella della ruota panoramica ma non fu lei a stregarmi ma la persona sotto di essa.
Siria: Jaden. Sussurrai.
Evan: hai detto qualcosa?
Siria: no niente.
Javon: facciamo la ruota?
Siria: facciamola dopo andiamo aaaa... mi guardai intorno. A sparare. Conclusi la frase, non volevo andare verso di lui.Javon: te l'ho detto che ero bravo. Mi diete il peluche appena vinto.
Evan: andiamo nel labirinto? Vediamo chi esce prima tra noi tre.
Siria: ci sto.
Javon: ok al mio tre ci separiamo.E fu così che mi trovai a girovagare tra le alte mura di erba in cerca di un uscita, l'unica cosa che potevo sentire era il profumo dell'erba tagliata e la fresca aria che scorreva attraverso le piccole vite.
Jaden: ti sei persa?
Siria: no tranquillo. Mi guardai intorno
Jaden: dai vieni ti mostro l'uscita. Mi allungò una mano.
Siria: Jaden ti prego devi starmi lontano così è difficile. Lo guardai prima di prendere la sua mano.
Jaden: per me è difficile starti lontano, non ci riesco, ci sto provando, ma sei sempre nei miei pensieri, cerco il tuo profumo tra le persone. Iniziò a fissarmi negli occhi.
Siria: mi dispiace. Abbassai il volto prima di correre via.Javon: dove eri finita? Non ti trovavamo più
Siria: mi sono persa. Risi seguita da loro.
Evan: ora la facciamo la ruota ?
Siria: va bene ma poi andiamo a casa che domani c'è scuola.
Andammo sulla ruota e grazie alle grandi seggiole e la mia minuta forma entrammo tutte e tre insieme, davanti a noi si sedette Jaden con una ragazza bionda, non era Sasha di questo ne ero sicura.
Finito il giro andammo alla macchina e dopo aver accompagnato Evan a casa arrivammo anche noi, salutai Javon ed entrai. Mi spigliai velocemente e mi misi nel letto qualche minuto dopo mi arrivò un messaggio.Jaden: vuoi giocare a questo gioco?
Bene facciamolo.Ero scossa e delusa da quel messaggio, non risposi posai il telefono e cercai di addormentarmi.
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