La passeggiata con Javon mi aveva fatto bene, ma appena varcata la soglia di casa percepii di nuovo quell'enorme senso di vuoto dentro di me, per alleviarlo mi toccai il collo dimenticandomi di non indossare più la collana.
Stupidamente gli scrissi un messaggio che non ebbe mai risposta.Siria: mi dispiace.
Andai a letto con una strana sensazione quella sera, qualcosa stava per succedere.
Mi svegliai in preda ad un altro incubo ma la luce che entrava dalla finestre mi fece tranquillizzare. Mi feci una doccia e mi vestì per andare a scuola.Siria: che hai?. Chiesi a Javon vedendolo distratto.
Javon: mio fratello.
Siria: cosa è successo? Dov'è?
Javon: è andato via, è andato dai nonni ha detto che aveva bisogno di tempo.
In quel momento no n riuscì a rispondere, ero io la causa per cui se ne era andato?!
Siria: tranquillo sta bene. Cercai di rassicurarlo. Dai vieni. Lo tirai verso l'aula. E poi oggi hai l'incontro voglio vederti picchiare forte. Risi.
Quella mattina a scuola feci di tutto per rallegrargli la giornata anche se morivo dentro all'idea che Jaden fosse lontano da me.Javon: grazie. Disse scendendo dalla macchina arrivati a casa.
Siria: io ci sono per te come tu ci sei per me sempre. Risposi abbracciandolo.
Javon: ci vediamo dopo alla palestra. Mi salutò.Entrai in casa e la prima cosa che feci fu mandare un messaggio a Jaden. Ero arrabbiata con lui mi aveva lasciata qui da sola.
Siria: perché te ne sei andato?
Perché mi ignori?
Cazzo rispondi
Ti prego sto impazzendoNeanche a quei messaggi ci fu una risposta.
Mi feci un frullato per pranzo e dopo aver studiato aspettai l'orario per l'incontro di Javon guardando un film. Poi uscii di casa e sopra la macchina trovai un pacchetto, non me ne ero accorta prima essendo andata a scuola con Javon. Lo aprì e dentro trovai la mia collana che fece subito scivolare delle lacrime sulle mie guance. La indossai subito e lo sentii più vicino.
Guidavo verso la palestra guardando il cielo rosa del tramonto, mi sembrava di vedere il suo sorriso caldo e sincero.Senza rendermene conto arrivai davanti alla palestra dove vidi Jessica che mi aspettava fuori. Mi ricomposi e gli andai incontro.
Jessica: ciao tesoro vieni entriamo. Disse aprendo la porta.
Trovammo posto a sedere e mentre ero concentrata ad aspettare l'arrivo di Javon due braccia mi avvolsero da dietro.
Jayla: sorpresa ti sono mancata?. Urlò
Siria: oh mio dio Jayla. L'abbracciai sotto gli occhi felici di sua madre.
Jayla: come stai?. Mi chiese sedendosi vicino a me.
Siria: bene tu come stai? Ti sei divertita?
Jayla: Siria non mentirmi, non stai bene hai perso peso e si vede che succede?
Venimmo interrotte dalla voce profonda al microfono che annunciava l'entrata di Javon.
Non avevo mai tifato o urlato così tanto per qualcuno, ero fiera di lui, era un ragazzo magnifico e meritava il meglio che la vita poteva offrirgli.Dopo l'incontro andammo a cena fuori e grazie alla solarità di Jayla dimenticai tutti i miei problemi, facendomi tornare a casa serenamente e riuscire a dormire bene dopo molte notti tormentate.