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Capitolo quattordici di Difficult.

Dopo una serata di merda ad una di quelle feste del cazzo, siamo tornati in camera e non ci è voluto molto per addormentarmi

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Dopo una serata di merda ad una di quelle feste del cazzo, siamo tornati in camera e non ci è voluto molto per addormentarmi.

Quando apro gli occhi mi guardo intorno. Con la coda dell'occhio vedo la porta del bagno chiudersi e, vedendo solo Stef e Noah in camera, deduco che sia And quella che ci si è appena chiusa.

Stefanie dorme beatamente mentre Noah si muove leggermente. Se non si sveglia solo ora lo sveglio io.

Per sua fortuna, e per mia sfortuna però, Noah apre gli occhi e si mette a sedere sul letto di Andromeda. Ora mi sente.

«Buongiorno zuccherino» lo sbeffeggio contraendo un angolo della bocca.
«Chiudi il becco stronzo» sbotta subito. Pensa che voglia solo prenderlo in giro? Non sa dove sto andando a parare.

«Usciamo di qui, prima che debbano andare a lezione. Altrimenti non ce la faccio in tempo ad accompagnarle»
«Usciamo? Tu devi andare a fare la consegna, non ti serve un accompagnamento» già, la consegna. Non dovrei coinvolgerlo, ma è l'unico modo per parlare con lui da soli.

«Dobbiamo parlare Noah. Verrai con me e basta»
Dalla sua faccia capisco che ha inteso essere una cosa seria. Non scherzo spesso, soprattutto su queste cose.

Mi alzo andando alla scrivania di Stefanie, dove la sera prima ho lasciato i vestiti rimanendo in boxer per la notte, mentre Noah si alza a prendere i suoi. Rimettiamo i vestiti della sera precedente e usciamo dalla stanza dopo che Noah ha avvisato And, ancora chiusa nel bagno, di non muoversi fino al nostro rientro.

Scendiamo in strada dirigendoci fino al punto d'incontro che ho lasciato a questo ragazzo, Max, e nel mentre inizio a parlare portandomi una sigaretta alle labbra, accendendola.

«Noah, sai che non puoi legarti a lei in quel senso vero?!» sbuffo una nuvola di fumo senza rivolgergli lo sguardo.
«Si.» risponde lui secco.

«Allora spiegami che cazzo significa quello a cui ho assistito stanotte! No perché a me non sembra tu abbia capito. Pensi che non vi abbia visto ieri sera su quel portico?! E come l'ho visto io poteva vederlo chiunque testa di cazzo!» non dico queste cose alla cazzo. Se siamo in questa situazione è solo per parare il culo a quelle due. Di certo non voglio che vada tutto a puttane per uno stupido errore.

«Senti ci sto provando, non ci riesco però ok?» si passa una mano sul viso.
«Quella ragazza ti sta fottendo il cervello» faccio un tiro e sbuffo l'ennesima nuvola di fumo.

«Non dirlo neanche per scherzo!» sbotta fermandosi di scatto. «Sei il primo che ha fatto un sacco di stronzate a causa di-»
Mi giro di scatto io a guardarlo questa volta. «Non provare a nominarla» corrugo le sopracciglia. Cerco di assumere il tono sicuro che uso per intimorire le persone mentre lo guardo dritto negli occhi. Pensa bene di stare zitto.

Non deve esagerare con le parole, e non deve nominare lei. Nessuno la deve mai nominare.
«Ti aspetto ai dormitori.» esclama serio infilando le mani in tasca.
«Si. Meglio così.»

Mi giro senza aspettare che vada via e riprendo a camminare. Con l'indice colpisco il mozzicone della sigaretta lanciandolo a terra. Gli lancio un'occhiata veloce per assicurarmi che non sia andato sull'aiuola mezza morta. Non voglio causare incendi involontari. Che divertimento ci sarebbe se non fossero volontari?!

Arrivo al punto che avevo selezionato con Max e mi fermo vicino ad un muretto. Prendo il telefono e controllo l'ora. Già doveva essere qui. Ora mi tocca anche aspettare.

Apro clash e avvio una battaglia. Di sicuro riesco a farne anche due prima che arrivi.

Puntuale come un orologio svizzero, dopo sette minuti passati a giocare Max arriva.
«Hey bello, scusa ma la sveglia non ce la fa a svegliarmi prima di una certa ora»

«Si senti non me ne frega un cazzo della tua sveglia. Prendi questa merda, dammi i soldi e sparisci dalla mia vista prima che non ti faccia fuori» estraggo dalla tasca della giacca una piccola bustina contenente le pasticche e gliela infilo velocemente nella tasca del piumone che ha come giubbotto.

Fa un passo indietro barcollando ma non arriva a perdere l'equilibrio. Tasta la tasca e, quando alza gli occhi a me ne approfitto per squadrarlo meglio. Occhi rossi, occhiaie e borse sotto agli occhi. È fatto. Senza alcun dubbio.

«Oh grazie amico» abbozza un sorriso rimanendo con gli occhi socchiusi e si gira per andarsene, ma solo dopo aver fatto due passi, si rende conto che non può muoversi dato che lo tengo fermo per il retro della giacca.

«Mi devi 150 dollari, o non vai da nessuna parte» lo strattono all'indietro facendogli scontrare la schiena con il muro.
«Te li darò, ma ora non li ho» deglutisce a vuoto provando a mantenere il contatto visivo con scarsi risultati.

«Non ho intenzione di aprire conti con te. I soldi. Ora. O puoi dire addio alla roba» gli afferro il bavero della maglia tirandolo verso l'alto.

L'unica volta che ho provato ad aprire un conto non è finita bene. Se Elijah e gli altri vogliono farlo a loro rischio e pericolo a me non frega un cazzo.
E in effetti non frega un cazzo neanche a loro dato che alla fine a risolvere i loro casini ci penso io.

«Ok, fanculo riprenditela. Non ho soldi con me adesso»
Gli infilo velocemente una mano in tasca riprendendo ciò che poco prima ci avevo infilato.
«Facciamo domani, qui alla stessa ora» si risistema la maglia guardandomi.

«Vedrò. Tu vieni. Se non mi vedi qui vuol dire che il treno è passato» mi giro per andarmene, lasciandolo lì come uno stoccafisso a guardarmi le spalle.

Lo sento esclamare qualcosa, molto probabilmente rivolto a me. Ma non è nel mio interesse girarmi e vedere cos'altro vuole.

Se domani tornerò qui?
No di certo.
Manderò Elijah. È meglio che se la veda lui con queste teste di cazzo.

Non voglio problemi e già ne ho abbastanza.













SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti ragazze, so che oggi non è giovedì ma purtroppo sono in un periodo in cui sto preparando esami.

Quindi non seguirò il normale programma nella settimana.

Non so dirvi in che giorni usciranno i capitoli, ma continuerò a pubblicare!

Detto ciò... cosa ne pensate del capitolo? Vi è piaciuto?
Spero di si. 

Lasciate una stellina e un commento.

Vi aspetto come sempre con il box domande su instagram e sul gruppo telegram per commentare insieme.

Un bacio!

IMPOSSIBLE: I can't love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora