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capitolo 29 di Difficult.

«Che hai deciso di metterti?» chiedo guardando Andromeda, posando il mento sulla mano mentre rimango stesa sul letto con le gambe incrociate a guardarla sorridendo

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«Che hai deciso di metterti?» chiedo guardando Andromeda, posando il mento sulla mano mentre rimango stesa sul letto con le gambe incrociate a guardarla sorridendo.

«Penso che opterò per la gonna a quadri» la prende dall'armadio guardandola.

«Ti prego dimmi che sopra metterai un bel top» chiudo gli occhi sospirando; so già che non lo farà però ci provo lo stesso a dirglielo perchè starebbe benissimo, e perchè dovrebbe provare a superare i suoi limiti.

Di fatti prende una maglia a maniche lunghe nera.
Stef la guardo abbastanza inorridita ma lei mi ignora conoscendo già il mio pensiero.

Dopodiché va a chiudersi in bagno per finire di sistemare i capelli ed io do una veloce occhiata a Vlad che rimane impassibile con lo sguardo sul telefono.

Quando lei esce per andare a guardarsi allo specchio io sono seduta alla mia scrivania, che ho decorato con uno specchio enorme proprio davanti alla seduta, e sto finendo di arricciare l'ultima ciocca di capelli.

«Mi piace» esclama Vladimir alle nostre spalle, con lo sguardo fisso su Andromeda.

A me non ha mai questi complimenti, con quel tono di voce poi.
«Grazie Cerbero» si limita a rispondere lei facendomi segno di non spegnere il ferro.

Mi limito a scuotere la testa ma alla fine mi tocca ammettere che come look non è niente male.

Quando prende il mio posto, in modo da arricciare giusto la punta dei capelli, io mi alzo in piedi e passo le dita tra i ricci che ho creato dalla radice, in modo da rendere il tutto più naturale.

Poi prendo il vestito rosa pastello che avevo già deciso di mettere il pomeriggio e mi dirigo al bagno per prepararmi. La doccia ormai l'avevo già fatta quella mattina ma non volevo rimanere esposta sotto lo sguardo attento di Vladimir.

Dopo quel mezzo avvertimento in cucina ha fatto finta di non rivolgermi lo sguardo, anche quando abbiamo mangiato tutti e tra i cibo cinese che lui stesso aveva ordinato per pranzo.

Sono certa però che anche se faceva finta di non guardarmi, saprebbe dirmi tutto quel che ho fatto quel pomeriggio. Anche quante foto ho modificato per il professore, o quanti outfit ho deciso di creare abbinandoli e facendo poi l'ordine per farmeli arrivare.

Quando sono vestita esco dal bagno, e And si alza subito andando verso le giacche all'ingresso.

«Prendo di nuovo il tuo cappotto» esclama dandomi le spalle.
«Ma se non fossi diventata la tua compagna di stanza come avresti fatto? Saresti morta di freddo tutto l'inverno?» chiedo con un leggero tono ironico, nascondendo però un reale pensiero, mentre mi metto l'altro cappotto di un rosso sgargiante.

Lei scuote la testa abbastanza divertita, ma alla fine non risponde uscendo in corridoio, seguite da Vladimir che si occupa di richiudere la porta della camera.




IMPOSSIBLE: I can't love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora