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Capitolo ventidue di Difficult.

Capitolo ventidue di Difficult

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Martedì sera.

«Sono passati venti minuti e sto stronzo ancora non arriva» mi lamento sbuffando riferendomi a quell'idiota di Elijah.

«Sta calmo Vlad» si rivolge a me Martin lanciandomi un'occhiata di sbieco.

Non appena torna a guardare avanti a se, vedo entrare Elijah seguito da una biondina, che se non ricordo male dovrebbe essere Cassie.
La vedo spesso a quelle feste a cui mi trascina la mia di biondina.

Non importa chi è o chi non è però.
Scatto in piedi guardandolo male mentre mi avvicino a lui. «Ti sei fottuto il cervello per caso?»
Lo sa benissimo che non si devono portare persone esterne alle nostre riunioni e lui che fa?
Ovviamente si presenta con una persona esterna.

«Vladimir sta seduto, E tu...» mi arriva la voce di Martin alle spalle. Girandomi a guardarlo interrogativo vedo che si sta stringendo il ponte in mezzo alle sopracciglia tra due dita «Chiudila in camera, le nostre conversazioni sono al quanto private.»

Dopo aver sentito le parole del boss torno a sedermi e tutti aspettiamo El che obbedisce senza battere ciglio.

«Direi che ci siamo tutti, volevo parlar-» nemmeno il tempo di finire che Elijah interrompe Martin. «Non aspettiamo Noah?»

«No Noah non verrà» precede la mia risposta quella di Andrew, con tono serio gli riserva un'occhiata per zittirlo. Si giro verso Martin come per fargli capire che può andare avanti.

«Come ben sapete, Noah ieri ha sostituito Andrew in una delle sue commissioni. La persona in questione non è da sottovalutare dato che occupa il mio stesso ruolo dall'altra parte del paese. Si fermerà in città per un po' di tempo, mentre il suo vice manterrà le redini del gruppo. la cosa fondamentale e che loro non sono come noi, hanno più persone che comandano, e dobbiamo essere preparati. Avremo a che fare con ragazzini di cui il più grande ha forse la stessa età di Vladimir. Il tempo di permanenza non è chiaro, ma di certo dovremo ancora trattare con lui per svariati motivi. Le uniche due persone con cui resterà in contatto sono ovviamente Noah che ha già visto ed Andrew, come doveva essere fin dall'inizio»

Non ho ancora capito perchè non potevo essere io al posto di Noah. Di solito siamo io e And quelli che vengono presi subito in considerazione.

A quel punto però, la domanda che pone Andrew cattura la mia totale attenzione.
«Con la questione di Brokenbone? Hai avuto notizie?»

«Dopo che Vlad ha incontrato Nikki, nessuno si è fatto vivo. Appena mi daranno informazioni, sarete i primi a saperlo» risponde il capo.
Al suono del suo nome la mia pelle viene invasa da brividi e odio il mio corpo che continua ad avere reazioni a quel dannato nome.

Passo una mano tra i capelli e cerco di apparire il più calmo possibile. Non devono capire che crea ancora determinate cose per me.
And però, sembra essersene accorto perchè si avvicina a me e cerca di rassicurarmi posandomi una mano sulla spalla.

Come se potesse essere d'aiuto.

Mi alzo di scatto e raggiungo il piccolo mobiletto ricolmo di liquori che Martin ha in salotto. Agguanto una bottiglia e torno con gli occhi su di lui. 

«Biondino, versa qualcosa anche a noi, sii gentile» dice sarcastico Andrew avvicinandosi a me con due bicchieri. L'altro sicuramente per Martin.

«Sei una rottura di cazzo Bass»
Bass.
Quel soprannome che uso da una vita, ma che da quando ho la barba ho iniziato ad usare solo quando sono arrabbiato e voglio fargli capire che non ce l'ho con lui.

Iniziai a chiamarlo così dopo averlo visto suonare il suo basso elettrico.
Cazzo quel basso l'ho sempre voluto, ma alla fine anche lui ha preferito insegnarmi a suonare la chitarra, in modo che sporadicamente potessimo suonare insieme.

Controvoglia gli verso il liquido arancione nei bicchieri ma prima che possa portare il bicchiere alle labbra, Elijah si alza.

«A questo punto posso far uscire Cassie no?!» ma prima che possa raggiungere l'altra stanza And lo blocca.

«Verrà a tutte le nostre riunioni? Non è una scelta molto arguta da fare, converrebbe che restasse dove l'hai trovata.»

Alla sua solfonando però risponde Martin, che con tono deciso e serio, lo sguardo ridotto in due fessure, parla ad El.

«Senza avvisare non accadrà più, altrimenti dovremmo prendere dei provvedimenti» incastra la sigaretta tra le labbra e porta una mano a coppa attorno all'accendino per poterla accendere.

Da dove sono riesco a vedere i muscoli del collo di El rendersi prima di annuire ampiamente al boss.
Lo sappiamo che ha paura che Martin gli stacchi il cazzo.

Una volta finita la conversazione va in camera dove è chiusa quella biondina. Per fortuna non era la mia ma quella di Andrew, e tornano insieme in salotto.


***


Martin è uscito a fare varie cose, lasciando me e Andrew seduti sul divano a guardare Cassie ed Elijah fare porcherie.

Mi sono reso conto che nel mentre lei non si tratteneva dal lanciare occhiate languide a me e al mio amico.
Non so And ma per quanto mi riguarda qualche sguardo l'ho anche ricambiato.
Sembra una che ci sa fare e di certo non me ne priverei.

Siamo ancora soli quando El si alza tirando la ragazza dal polso.
«Noi andiamo» esclama parlando per entrambi.
Ma lei, inaspettatamente, sfila delle cose dalla sua borsa abbassandosi sul tavolino davanti a noi a scrivere qualcosa su dei pezzetti di carta.

Si avvicina a me e al mio amico e ce li lascia addosso.
«Questo è il mio numero. Chiamatemi se volete compagnia, magari vi sentite soli qualche volta»

«Dovrei chiamarti quando sono solo o vuoi entrambi non sto capendo» la guardo interrogativo alzando un angolo delle labbra mentre Andrew la guarda con un leggero sdegno.

«Anche insieme va bene» esclama la bionda sorridendo mentre Elijah sbuffa spazientito.

«Hai così poca considerazione di te stessa?!» la guarda accigliato il mio amico. Anche se ricordo bene che di solito non batte ciglio per una scopata.

«Per me stessa valgo quanto per me varrebbe una scopata con te Daddy, e fidati non è poco»

Va bene basta. Devo tornare da Stef.

IMPOSSIBLE: I can't love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora