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Capitolo diciotto e diciannove di Difficult.

Il tragitto per la stanza è stato una vera rottura di palle

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Il tragitto per la stanza è stato una vera rottura di palle.

Stefanie non faceva altro che commentare i miei vestiti, dicendomi che il nero sa di morto, che dovrei mettere qualcosa di più colorato. Mi ha consigliato il verde lime.

Il verde lime.
A me.

Una volta arrivati in camera Andromeda si è messa sul suo letto ad ascoltare musica mettendo a posto pile di fogli pieni di scritte, mentre Stef si siede alla scrivania aprendo dei libri.

Non so se sta studiando o leggendo, e poco mi interessa a dire il vero.

Accendo il display del mio telefono e apro la mia playlist di spotify avviando "this is CORPSE".
Allungo il braccio per prendere dalla scrivania di Stefanie una penna ed una matita ed inizio a "suonare la batteria" dei pezzi che più mi piacciono.

Stefanie di tanto in tanto si gira a lanciarmi occhiate. So che le do fastidio ma non ho intenzione di abbassare il volume, o spegnere la musica, o rinunciare alla mia batteria.

Non passa molto però prima che bussano alla porta ed Andromeda lascia entrare il fratello che mi sta meno sul cazzo.

A quel punto tolgo la musica e mi fermo posando la testa sul pugno, intento a guardarli.
Almeno c'è pizza per tutti.

Mentre loro due continuano a cercare di capire qualcosa sui documenti che hanno consegnato ad And, ognuno mangia la sua pizza, e solo in quel momento mi lascio leggermente andare iniziando a non soppesarlo con lo sguardo.

Quando lui va via, la voce di Stefanie prende il sopravvento della stanza, e prima che possa sentire quella domanda mi chiudo in bagno per lavarmi le mani.

Nonostante la porta che mi separa dalle due ragazze, riesco a sentire limpidamente la voce di Stefanie fare domande sui vestiti.

Passo le mani bagnate tra i capelli e mi guardo allo specchio cercando di dargli una parvenza di ordine.

«Voldy non uscire dal bagno» mi urla la biondina pronunciando per troppo tempo la o finale.

Sbuffo chiudendo l'acqua e continuo a guardarmi allo specchio. Di sicuro si staranno cambiando.

Quando finalmente finiscono e mi lasciano uscire, come immaginavo, mi avevano fatto rimanere in bagno per riuscire a cambiarsi tranquillamente.

Venti minuti più tardi siamo in questa casa infernale, piena di musica e luci colorate.

Rimango fermo a guardare Andromeda e Stefanie ballare quando mi raggiunge Noah. Non parla, salutandomi solo con un semplice cenno del capo.

In zero virgola due secondi mi sento qualcuno toccare la schiena e vedo al mio fianco una chioma bionda invadere Noah.

IMPOSSIBLE: I can't love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora