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Capitolo ventuno di Difficult.

Ok ammetto di non essere del tutto lucida dopo questa serata, ma vedere Vladimir uscire di testa quando volevo andarmene con quel tizio

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Ok ammetto di non essere del tutto lucida dopo questa serata, ma vedere Vladimir uscire di testa quando volevo andarmene con quel tizio.

Neanche so come si chiamava.

«Ammettilo Voldy. Ti dava fastidio sapermi con quel tizio» continuo a provocarlo una volta arrivati in corridoio mentre lui mi supera dirigendosi alla mia camera.
«Non ho nulla da ammettere. Ho detto quello che penso. Fine.» mi risponde lui rimanendo di spalle.

«Allora magari torn-» non mi dà il tempo di finire quella frase. Mi afferra per un braccio trascinandomi in camera.

Chiude la porta poggiandoci i palmi delle mani sopra, bloccandomi contro la superficie di legno.

Dio mio.
Rimani calma. Rimani calma.

«Ora non parli più Stefanie?» mi sussurra abbassandosi ad un centimetro dal mio viso.
Deglutisco di rimando cercando di sostenere il suo sguardo.

Lui mi sonda tutto il viso soffermandosi sulle mie labbra prima di avvicinarsi velocemente e baciarmi all'improvviso.

Se fa così però non riesco a contenermi.

Ricambio il bacio allacciandogli le braccia al collo mentre lui mi solleva dalle cosce, iniziando a dirigermi verso il letto.

Interrompo il bacio solo per sfilarmi la maglia.
Subito ne approfitta per farmi stendere sul letto, scendendo con le mani a togliermi la biancheria.

«Voldy, ti voglio» è tutto ciò che riesco a dire. E non posso neanche provare a trattenermi dal dirlo.

Lui si abbassa velocemente i pantaloni e con loro le mutande, mentre prende dalla tasca della giacca il preservativo.
Dopo averlo aperto con i denti, lo infila velocemente e torna su di me.

Mi guarda per un attimo negli occhi, alla ricerca di un briciolo di risentimento che però non trova.

Posa la fronte alla mia reggendosi con una mano affianco al mio viso e in un attimo è dentro di me.

Alzo il mento chiudendo gli occhi, lasciandomi sfuggire un piccolo gemito che lo fa sorridere soddisfatto per poi scendere a catturare le mie labbra in un altro bacio, mentre continua a spingere regolarizzando i suoi movimenti.

«Non c'è altro, è solo sesso» pronuncio quelle parole tra un respiro e l'altro cercando di sfuggire con gli occhi al suo sguardo.
«Lo stai dicendo a me o a te stessa?» scende a baciarmi la mascella continuando a muoversi contro di me inondandomi di sensazioni.

Non riesco a rispondere. Non riesco più a pensare neanche a cosa dirgli.
Tutto ciò che so è che non ho mai fatto del sesso più bello di questo.


***


I raggi che entrano dalla finestra mi svegliano accompagnati dal rumore dell'acqua che sbatte sul pavimento della doccia.

Andromeda dev'essere tornata.

Cerco di tirarmi su togliendomi di dosso il braccio di Vladimir. Allungo la mano sulla scrivania e prendo la prima maglia che riesco ad afferrare, indossandola mentre scendo dal letto per raggiungere il bagno.

Entro al suo interno chiudendomi subito la porta alle spalle, allungando una mano per fare una mandata di chiave e mi giro a guardare il soffitto aderendo con la schiena alla porta.

«Che cazzo ho fatto...» esclamo incredula ripercorrendo gli ultimi avvenimenti.
«Racconta su» risponde lei girandosi allo specchio per finire di pettinare i capelli.

Le racconto tutto. Per filo e per segno.
Partendo dall'uomo che ho conosciuto ieri sera, come ballava con me, quando mi diceva che ero bellissima all'orecchio, come le sue mani stringevano i miei fianchi, fino ad arrivare a come sono finita nel letto con Vlad.

«Mi aspettavo che dopo aver scopato se ne andasse sul divano, invece è andato in bagno e poi è tornato a mettersi nel mio letto. Io quel ragazzo non lo capirò mai» finisco di parlare mentre mi spoglio per poi infilarmi subito in doccia.

Sento la porta del bagno aprirsi e chiudersi di rimando e capisco che Andromeda è uscita.

Prendo il solito shampoo e inizio a lavare i capelli quando sento il rumore della porta che si apre e richiude nuovamente.
L'acqua del rubinetto si apre e io ne approfitto per lavare velocemente i capelli prima che quella della doccia diventi ghiacciata-

«And mi passi l'asciugamano? Ho dimenticato di prenderla nel parlare»
In un attimo al di sopra della sbarra di ferro sbuca la mia asciugamano.
La blocco attorno al busto ed esco dalla doccia.

Per poco non scivolo sul pavimento bagnato quando, al posto dei capelli ramati di And, mi ritrovo davanti il biondo che fino a poco fa dormiva nel mio letto.
«Ma che fai?! Esci fuori, sei impazzito?» sbotto cercando di coprirmi il più possibile.

Un sorrisetto insolente spunta sul suo volto mentre, poggiandosi con le mani al bordo del lavandino, si gira verso di me. «Sai che se ieri sera ti ho vista nuda non cambia se ti vedo nuda anche ora? E poi sei coperta, a parte un paio di cosce non vedo nulla»
E così dicendo torna a guardarsi allo specchio, continuando tranquillamente a prepararsi come se non ci fossi.

È ufficiale.
Lo odio.


***


Andromeda entra a lezione poco dopo di me e non abbiamo il tempo di parlare che inizia subito la lezione.

Quando il professore conclude liberandoci da quell'inferno, mi affretto a raccogliere le mie cose per cambiare l'aula e seguire la materia successiva quando vedo And ferma a guardare il telefono.

«Chi è?» chiedo senza pensarci lasciando il sopravvento alla mia curiosità.
«Holden» risponde perplessa.
Corrugo la fronte cercando di capire cosa aspetta a premere quel tasto verde e rispondere alla chiamata, così le do un piccolo spintone incitandola.

Sorrido ascoltando solo le sue parole e intanto me la tiro via per raggiungere l'aula al piano di sopra.

Sono le quattro di pomeriggio quando finisco di studiare. Dopo le lezioni siamo tornati in camera e abbiamo mangiato un panino veloce prima di mettermi sotto.

Mi alzo dal letto chiudendo il pc e vado in bagno armandomi di tutto ciò che mi serve per fare la cera brasiliana.
Almeno una volta a settimana la faccio e stavolta con me proverà a a farla anche Phebe.

Metto a riscaldare la cera e vado ad aprire la porta della stanza per far entrare la mia amica.
Raggiungiamo il bagno sotto lo sguardo di Vladimir.

Le ha guardato il culo? Sono quasi certa di averlo visto chiaramente.
Che razza di porco!

IMPOSSIBLE: I can't love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora