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Capitolo venticinque di Difficult.

Capitolo venticinque di Difficult

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La mattina seguente.

Quando mi sveglio Vladimir è già in piedi, intento nel rivestirsi.

Questo nostro modo di risolvere, se così possiamo dire le cose, non può andare avanti.

Forse ho sbagliato io.
Non dovevo saltargli addosso.
Devo trovare assolutamente un altro modo per placare la mia ansia. Non posso ogni volta scopare con lui.

Mi alzo dal letto in silenzio e vado a riprendere i miei vestiti, iniziando a indossarli nuovamente rimanendo in silenzio.

Ma a ridargli la maglia non ci penso. Fuori fa freddo e se solo avessi avuto più tempo prima di uscire mi sarei coperta meglio. Ora che posso non ho intenzione di scoprirmi.

Quando si gira nella mia direzione punta gli occhi sul tessuto di quest'ultima ma, vedendo che ci chiudo la felpa sopra lasciandola mezza aperta, non so quale dio riesce a farlo stare zitto senza commentare.

«Andiamo a prendere il caffè e portiamolo anche a loro. Dopodiché vi riporterò in camera e staremo lì»

Queste sono le uniche parole che mi rivolge prima di uscire dalla stanza superandomi.
Faccio un lieve cenno con il capo per fargli intendere che ho capito e lo seguo sospirando.
La giornata inizia bene.


Quella sera.

Devo dire che la mattinata passata in compagnia di Vladimir e And non è stato male.
Tutti in silenzio, And concentrata sul suo computer, con le cuffie che non le lasciavano sentire nulla, e Vladimir su quel giochetto del cazzo a chi non smette mai di giocare.
Alla fine ho deciso di arrendermi all'idea di non avere compagnia per fare altro e ho deciso di dedicarmi allo studio anche io.

«Allora hai deciso cosa metterai stasera?» chiedo alla mia amica pulendomi la bocca subito dopo aver finito lo spuntino delle tre che cerco di non saltare mai.

«In realtà no. Ma sarà un evento semplice quindi non metterò nulla di elaborato»

Ah no. Queste sono le ultime parole che lei poteva dirmi.
Senza lasciarle finire la frase, mi alzo in piedi e vado dritta al suo armadio.
Cercare qualcosa da mettere è la mia parte preferita.
Iniziò a tirare fuori vari vestiti e li studio tenendoli fermi tra le mani.
Decido quale posare, mentre quelli che mi piacciono finiscono sul suo letto.

Lei mi si avvicina, alzandosi dalla scrivania e inizia a guardare quelli che ho selezionato.

«Stef non li metto questi, sono troppo-» inizia a parlare ma vedo subito che prima di continuare lancia un'occhiata a Vlad per assicurarsi che non ci stia osservando. Infatti guarda il telefono ma sono lo stesso sicura che le orecchie sono rivolte a noi. «Colorati» continua mandandomi un'occhiata per farmi capire, ed io so che non me lo dice per il colore ma per lo scollo.

IMPOSSIBLE: I can't love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora