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Capitolo quindici di Difficult.

Sono fermo in questa camera come tutti i giorni da ormai non so quanto tempo

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Sono fermo in questa camera come tutti i giorni da ormai non so quanto tempo. Non è molto ma già mi sembra un'eternità.

Dopo la scopata dell'altra sera Stefanie non ha voluto parlarne, non che sia nei miei interessi. Insomma, non va nemmeno a me.

Se però dovrò passare il resto dei giorni qui ignorandoci, con lei che guarda Netflix ed io nel silenzio più abissale... beh non mi va nemmeno questo.

Per mia fortuna quel silenzio cessa con il vibrare del mio telefono. Allungo la gamba a terra per estrarlo dalla tasca e, non appena leggo il nome di Noah, rispondo immediatamente andandomi a chiudere nel bagno.

«Dimmi»
«Sta salendo Andromeda. Di a Stefanie di raccogliere qualcosa per passare la notte e portale via. Non è sicuro qui» cerca di sembrare calmo dall'altro capo del telefono.

«Che succede?» non capisco come mai di tutta questa fretta. Le cose sono cambiate in pochi minuti.

«Alla porta c'è un tulipano. L'ennesimo. Dice che vuole vederla e che verrà a prenderla. Non può stare qui, né lei né Stefanie. Con il buio potrebbe scambiarla per And-»
«Ma rimango io con lei, al massimo si prende un pugno in faccia»

«Vlad. Portale via. Lascia Andromeda a casa mia e porta Stefanie da Martin. Non può venire da noi, c'è sua madre. Dalle il letto e non fare il maiale. È mia sorella. Toccala e sei morto» e così esordendo mette giù la chiamata.

Se solo sapessi, caro tesoruccio.

Esco dal bagno continuando a guardare il telefono. «Stefanie» alzo la voce per farmi sentire. «Raccogli le cose per passare la notte, un cambio per domani e alzati. Dobbiamo andare via»

Andromeda mi guarda ferma, già sa tutto e non farà domande.

D'altra parte mi meraviglio anche di notare come non faccia domande Stefanie. Forse vedendo l'amica ha subito chiara la situazione? Chi lo sa.

Guardo le ragazze mettere la roba nello zaino di fretta e furia, senza badare all'ordine per una volta.

Scendiamo le scale subito dopo, tutti e tre senza fiatare e, dopo averlo informato per messaggio, ricordandogli che ero senza macchina, raggiungiamo l'auto di Noah.

Apro lo sportello anteriore entrando subito dopo le ragazze. Non riesco a non notare il mordersi le unghie compulsivo di Stefanie, che mi dà leggermente sui nervi.

Noah continua a guidare senza fermarsi, fino ad arrivare sotto la piccola palazzina dove vivo con Andrew e Martin. Scendo dalla macchina dopo aver salutato, guardando Andromeda e Stefanie guardare fuori dal finestrino cercando di inquadrare il luogo in cui ci troviamo.

Senza fiatare faccio il giro dell'auto fino ad arrivare alla portiera posteriore, dov'è seduta Stefanie. La apro sotto il suo sguardo confuso e le faccio un cenno con il capo, invitandola a scendere dalla macchina. 

IMPOSSIBLE: I can't love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora