Con un balzo, mi affianco alla parete di una casa alla mia sinistra, evitando per un pelo la moto, che mi supera ad una velocità assurda.
Furiosa con il tipo, che almeno ha la decenza di rallentare e fermarsi poco più avanti, inizio a marciare, con le mani sui fianchi, per raggiungerlo e dirgliene quattro.
Una volta che gli sono abbastanza vicina, riesco a scrutare bene la moto, rimanendone subito affascinata.
È un'Harley Davidson, interamente nera opaca.
Ho sempre avuto una fissa per questo tipo di moto, era uno delle tante passioni che condividevo con papà, ma a mie spese, ho avuto anche modo di costatare che, nel novantanove per cento dei casi i proprietari, sono degli arroganti prepotenti che si credono i padroni del mondo solo perché hanno un bel pezzo di latta rombante tra le mani.
Il ragazzo scende dalla moto e, di spalle, si sfila il casco integrale nero per poi poggiarlo sul sellino in pelle, anch'esso nero, dell'Harley.
- Stavi per mettermi sotto! - sbotto raggiungendolo e assumendo il tono di voce più minaccioso che riesco a fare.
- Scusa dolcezza ma eri in mezzo alla strada - mi risponde lui, mentre spegne la moto, rimasta accesa fino a quel momento.Non appena faccio per ribattere, gonfiandomi il petto, pronta ad insultarlo, lui si volta ed è come se tutta la mia carica si spegnesse all'istante, lasciandomi lì, con un dito a mezz'aria invece che sul suo petto e le parole morte in gola, anziché urlate contro di lui.
Mentre lo fisso, più intontita che mai,
sento il corpo diventare una lastra di ghiaccio nonostante i trentuno gradi.Quegli occhi... Riconoscerei quei penetranti occhi verdi tra mille.
"Ci vediamo tra nove mesi"È lui. È davvero lui stavolta!
Non sto sognando, è proprio davanti a me!- Non rispondi più, dolcezza? - mi dice lui con un sorriso sornione stampato in viso, mentre si avvicina pericolosamente a me.
- Ti consiglio di chiuderla, altrimenti inizierai a sbavare - aggiunge poi mettendomi una mano sotto il mento, facendomi combaciare nuovamente le labbra schiuse per lo stupore.- Arrogante. - le parole mi escono di bocca così velocemente da non poterle fermare, togliendogli poi nervosamente la mano dalla mia faccia.
Arrossisco e lui sorride, soddisfatto.
Si avvicina ancora di più ed il mio cuore perde un battito per poi ricominciare a scalpitare, un secondo dopo.
- Comunque.. Sono Matthew Carter, piacere - allunga una mano ed io lo fisso interrogativa.
"Cosa?!"
"Mi prende in giro?"Quasi scoppio a ridergli in faccia, fissando alternativamente prima lui, poi la sua mano tesa verso di me.
Mi guarda divertito, forse abituato alle ragazze che lo guardano stupite, con l'unica differenza che il mio stupore non è provocato dalla sua innegabile bellezza, quanto dall'irreale situazione.
Insomma, eravamo bambini, ma io non ho avuto nessuna difficoltà a riconoscerlo!
- E tu, come ti chiami? - continua lui, esortandomi a uscire dallo stato di trance nel quale ero caduta.
Deglutisco, mandando giù il groppo che sento formarsi in gola, quando realizzo la cruda realtà: Si è dimenticato di me.
"Sono Ellie, la tua migliore amica. La stessa Ellie che hai lasciato quasi dieci anni fa con la promessa di farti rivedere nove mesi dopo. Quella Ellie che ha vissuto nella speranza di rivederti fino a questo momento."
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"Ci vediamo tra nove mesi."
ChickLit[COMPLETATA] [ REVISIONATA FINO AL CAPITOLO 11.] Si sa, da bambini, è tutto più semplice. Ricevere attenzioni, cure, carezze, baci. È anche più semplice stringere nuove amicizie perché i bambini non si fanno migliaia di problemi che finiscono per...