CAPITOLO 24.

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Ci sono dei bambini.

Tanti bambini.

Con grandi occhi verdi e splendenti capelli biondi.

Mi guardano, mi sorridono e mi vengono incontro.

Sono alti per essere così piccoli, mentre io sono minuscola, indifesa e sola.

Le pareti della camera si fanno improvvisamente strette, soffocanti.. asfissianti.

Non riesco quasi a respirare.

"Mamma! Mamma sei qui!" urlano tutti in coro.

Mamma?

Mamma.. io?

Istintivamente indietreggio ma vengo subito bloccata dalla parete alle mie spalle.

"Mamma, mamma!"

Mi vengono incontro tendendo le loro braccia verso me.

"Mamma, mamma, mamma!"

Il mio cuore scalpita dentro il petto e la voce mi muore in gola ogni volta che provo a urlare.

Indietreggio ancora, il senso di vuoto che mi riempie lo stomaco, l'ansia ed il terrore che mi stringono le corde vocali.

- No! -

A stento riesco a riconoscere la mia voce quando quel monosillabo prorompe nel silenzio della mia camera da letto.

Ho il respiro pesante, il cuore a mille, gli occhi vitrei e la fronte imperlata di sudore.

"Oddio."

Non riesco a vedere nulla di fronte a me se non i volti di quei bambini cosi simili a me e Matt.

"Mamma! Mi chiamavano mamma!"

D'istinto abbasso lo sguardo sul mio ventre.

"E se...?"

Al solo pensiero un brivido mi percorre la schiena ed il mio corpo, come attraversato da una scarica di corrente elettrica, inizia a tremare.

"No no no no no no no"

- Ellie! Ellie guardami! Ellie! –

Scuoto la testa e chiudo forte gli occhi.

Quando li riapro riesco finalmente a mettere a fuoco il volto della mia migliore amica che adesso mi squadra con gli occhi verdi sgranati e pieni di terrore.

- Grace! –

Prima che possa accorgermene mi trovo soffocata dalle sue braccia, che mi stringono e mi rassicurano come niente al mondo.

- Tranquilla è stato solo un brutto sogno, va tutto bene –

Mi accarezza la schiena, come una mamma fa con una bambina piccola, e sotto il suo tocco il mio cuore sembra rallentare fino a riprendere la velocità regolare.

Mi porge un bicchiere d'acqua e aspetta che lo abbia bevuto tutto prima di chiedermi cosa abbia sognato.

Prendo un respiro profondo e raccolgo il coraggio necessario per raccontare tutto a Grace.

A lei non posso di certo nasconderlo.

- Ha dimenticato il preservativo. – sbotto d'un tratto attorcigliandomi le mani in grembo.

- Cosa?! –

Grace mi fissa a bocca aperta, con uno sguardo tra lo scioccato e il terrorizzato che non fa altro che angosciarmi di più.

Comprendendo la gravità della situazione e ciò che essa comporterebbe per me, Grace mi abbraccia nuovamente, stringendomi forte a se.

- Okay. Allora, facciamo un piccolo test. Nausee? – esordisce poco dopo.
- Emh no.. –
- Giramenti di testa? –
- No.. –
- Fame improvvisa? –
- No Grace no! – esclamo, rovesciando la testa all'indietro e soffocando una risata, improvvisamente più calma.

"Ci vediamo tra nove mesi." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora