CAPITOLO 12.

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Dei colpi alla porta mi riscuotono dal sonno.

Mi stiracchio e provo un forte dolore alla schiena, sicuramente dovuto all'intera notte trascorsa attaccata al muro freddo.

Mamma fa capolino alla porta con in mano un sacchetto di carta.

- Posso? - chiede ed io annuisco tirandomi su a sedere, scuotendo poi Grace, che dorme ancora, accoccolata nel suo letto.

Mamma entra e poggia il sacchetto sul comodino che separa il mio letto da quello di Grace.

- Oh, buongiorno signora Williams. - farfuglia assonnata, passandosi una mano sul volto e ricevendo un'occhiata torva da parte di mia madre, che si siede ai piedi del mio letto.

Odia essere chiamata Signora, soprattutto da Grace che è diventata ormai una seconda figlia.

- Ehm.. Buongiorno Lauren - si corregge lei, rossa in viso per l'imbarazzo, facendo ridere mamma.

- Vi ho portato la colazione - dice lei facendo un cenno alla busta.

La ringraziamo entrambe all'unisono, ma notando il suo sguardo triste, le chiedo subito se c'è qualcosa che non va, preoccupandomi all'istante.

- Ragazze vorrei parlarvi - sospira lei è noi annuiamo, rimandano in silenzio.

- Ieri mia sorella Teresa è passata a prendermi per andare in centro e... Ecco, allontanarmi da qui per un giorno mi ha fatto capire quanto questo posto mi faccia soffrire per l'assenza di papà - ci spiega con voce tremante.

Mi avvicino a lei e le cingo le spalle con un braccio, mentre anche Grace si aggiunge a noi, salendo sul mio letto e prendendo una mano di mamma.

- Quindi spero capirete la mia decisione:
Tra quindici minuti mia sorella viene a prendermi per riportarmi in città con lei.
Voi, ovviamente, potete restare qui, ho già pensato a lasciarvi tutto ciò di cui avrete bisogno.
Quando volete ritornare, basterà una sola chiamata ed io verrò a prendervi. - conclude reprimendo un singhiozzo.

Grace ed io ci precipitiamo subito tra le sue braccia, stringendola forte e lei ricambia, abbracciandoci a sua volta.

- Vi voglio bene - sussurra, lasciandosi sfuggire qualche lacrima, poi si alza dal letto e si dirige alla porta.

- Vado a preparare le ultime cose - annuncia con un debole sorriso in viso, mentre un'orribile sensazione di vuoto mi assale.

- Ah, Grace - dice proprio appena averla raggiunto la soglia
- Sono davvero contenta che tu abbia al tuo fianco un bravo ragazzo come Cameron. - dice sorridendo e Grace s'illumina, sussurrandole un sincero "grazie"

Non appena mamma esce dalla camera, mi lascio cadere sul letto, rassegnandomi al fatto che questa sarà l'ennesima giornata pesante della settimana.

- Non preoccuparti tesoro, andrà tutto bene. Ci sono io qui con te. - mi dice Grace raggiungendomi e sedendosi ai piedi del letto.

Mi metto su a sedere e l'abbraccio - Non so se ho la forza di continuare così - sussurro nascosta tra i suoi capelli.

- Non pensarci neanche! - esclama lei stampandomi un bacio sulla guancia e sorridendomi in quel suo modo rassicurante.

Non appena sentiamo il rumore di un clacson, ci alziamo contemporaneamente, consapevoli che quella non può che essere zia Teresa.

- Ragazze sto andando - annuncia infatti mamma dal giardino, così corriamo a raggiungerla.

La abbracciamo ancora una volta mentre lei ci da un bacio ciascuno.

- Ci vediamo a casa tesori miei - dice sorridendoci dolcemente avviandosi verso il cancello.

"Ci vediamo tra nove mesi." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora