CAPITOLO 18.

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... Anche per tutta la vita, Matt.

"Ho aspettato 10 lunghissimi anni nella speranza di rincontrarti e adesso che sei qui con me, pensi che io ti lasci andare tanto facilmente?!"

Sospirando osservo ancora per un po la scia di polvere alzata da Matt, ormai una striscia in lontananza.

Dopo mi volto, apro il cancelletto ed entro.

"Ma una giornata tranquilla nella mia vita esisterà prima o poi?!"

Mi trascino pesantemente verso la veranda, ancora malconcia e un po dolorante.

- Ellie sei tu? -

Grace dall'interno della casa, quasi urla.

Cerco di avvicinarmi il più veloce possibile alla porta di casa, nonostante il fastidioso dolore alla caviglia.

Non appena metto una mano sulla maniglia, la porta si spalanca, facendomi precipitare in avanti, ma non arrivo a terra.

Grace mi stringe nell'abbraccio più soffocante di cui è capace tanto che faccio fatica anche a respirare.

- Ellie, sei una pazza. Dove sei stata? A che ora sei uscita? Stai bene? -

Mi stacco da lei il necessario per poter rispondere alla sua consueta raffica di domande.

- Si.. Sto bene, Grace.. Ma... -
- Oddio Ellie! - Grace mi interrompe con un urlo così stridulo che per un attimo temo mi abbia perforato entrambi i timpani.

- Ma che hai fatto al braccio? E alla gamba? Oddio perché hai la caviglia fasciata? - continua lei guardandomi sconvolta e stringendomi le braccia.

- Possiamo entrare? Ho tanto da raccontarti - sospiro esausta.

Grace annuisce e si scansa per farmi passare.

Mi avvio zoppicando verso il piccolo divano della cucina e mi stendo lì, sollevando la caviglia che già urla vendetta.

Grace prende una sedia dal tavolo da pranzo e la sistema di fronte al divano, in attesa della mia confessione.

Le spiego brevemente la mia mattinata di nuoto, dicendo che sono uscita di casa verso le quattro perché non avevo chiuso occhio per tutta la notte e che, non appena stavo per tornare a casa mi sono trovata davanti a Matt.

- E cosa ci faceva lui in spiaggia all'alba? -
- Si allena. L'ho scoperto una notte, sentivo tantissimo la mancanza di papà e ho provato l'esigenza di scendere in spiaggia. Quella notte rimasi fino all'alba e mi ricordo di aver visto Matt scendere le scale correndo e poi continuare sul bagnasciuga -

- Mm okay adesso si spiega da dove arriva il suo corpo statuario... Comunque, cosa é successo dopo? -
- Sono corsa via. - rispondo con una scrollata di spalle - Sono andata in una spiaggetta non troppo lontano da qui, mi ci portò lui quella sera quando tu andasti con Cam. -

Grace annuisce ricordando ciò a cui mi riferisco. - E quindi sei caduta mentre raggiungevi quella spiaggia? -

- No - dico scuotendo la testa - In quella spiaggia si scende superando dei grandi massi ripidi. Sono caduta lì -

- Oddio sul serio? Ma sei fuori?! - esclama Grace coprendosi la bocca con entrambe le mani - Potevi ammazzarti lo sai?! -

- Si lo so, ma non l'ho fatto. - rispondo roteando gli occhi.
- Posso continuare il racconto oppure vuoi ricoprirmi di insulti per la mia incoscienza? -

Grace inarca un sopracciglio - Per quando vorrei prenderti a pugni per la tua pazzia.. È meglio se mi racconti cosa è successo dopo.. Sono davvero curiosa di scoprire cosa centra Matt in tutta questa storia - risponde incapace di trattenere una risata.

"Ci vediamo tra nove mesi." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora