CAPITOLO 31.

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È incredibile come galoppi veloce il tempo quando sei felice e, al contrario, quanto scorra lento, come regolato da un contagocce, quando sei giù.

Una questione psicologica, dicono.
Più la tua mente è legata ad un orologio, più crederai che quelle lancette si muovano a rallentatore.

L'ennesima estate sta per volgere al termine, tra una manciata di settimane sarà tutto finito di nuovo e si ritornerà alla vita di tutti i giorni.

Dovrò affrontare il mio ultimo anno di liceo, l'esame di maturità, la scelta dell'università da frequentare e, tra le altre cose, anche la relazione a distanza con Matt.

Non che questo sia un problema, alla fine parliamo di poco meno di un'ora di distanza tra Belfast ed il paesino dove vivono sia Matt che Cam... ma è qualcosa che mi preoccupa ugualmente.

Avrò tempo per gestire tutte queste cose?

Mi sfugge un sospiro mentre preparo, annoiata ed assonnata, qualcosa da mangiare per colazione.

Un caldo raggio di sole penetra dalla grande finestra di fianco a me, inondando la cucina di una luce splendente.

Facendo un bilancio di tutti gli eventi che si sono accavallati durate questi tre mesi, devo ammettere che è stata una bella estate.

Non credevo che sarei riuscita a divertirmi così tanto, visto la difficile situazione della mia famiglia, dopo la morte di papà.

Ed invece, contro ogni aspettativa, mi ritrovo più felice e appagata che mai, e mi piace pensare che è così perché lui non vuole più vedermi triste.

Mentre farcisco gli ultimi pancake, che ripongo poi su un grande vassoio, due possenti braccia mi cingono la vita e quel meraviglioso profumo, delicato ma deciso, mi riempie i polmoni.

- Buongiorno dormiglione -
- Buongiorno a te principessa - risponde Matt nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.

Potrei abituarmi a questi risvegli.

- Cosa prepari di buono? - aggiunge poi staccandosi da me e sedendosi su uno sgabello intorno al tavolo.

- Pancake! - affermo sorridente, mentre appoggio il vassoio sul piano.

Prima ancora che potessi sedermi sullo sgabello di fianco a lui, Matt mi blocca cingendomi la vita.

Mugugna qualcosa di incomprensibile sulla mia schiena e mi stringe a sé.

Così mi giro tra le sue braccia, in modo da poterlo guardare.

Penso che non riuscirò mai ad abituarmi alla sua bellezza.

- Qualcuno si è svegliato in vena di coccole questa mattina? - sussurro con un sorriso da idiota stampato in faccia, accarezzandogli i capelli.

- Ne abbiamo un po' da recuperare - risponde appoggiando il viso sulla mia pancia, godendosi le mie carezze.

- C'è tutto il tempo possibile per farlo - affermo, lasciandogli un bacio sulla guancia, con una dolcezza tale che stupisce anche me.

Che fine ha fatto la cinica Ellie di qualche mese fa?
Vaporizzata, svanita nel nulla.

Scuotendo la testa, avvicino il mio sgabello di fianco a Matt e inizio la mia colazione.

- Cosa vuoi fare oggi? - gli chiedo, addentando un pancake.

- Mmh - mugugna ingoiando - In realtà, la prospettiva di te che giri mezza nuda e noi due da soli in casa per tutto il giorno non mi dispiace affatto. - afferma poi con nonchalance, versandosi un po' d'acqua nel bicchiere.

"Ci vediamo tra nove mesi." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora