CAPITOLO 21.

4K 181 40
                                    

- Forse non hai capito bene! - urlo, liberandomi con un violento strattone dalla mano con cui Matt mi teneva il braccio, trascinandomi dietro se.

Lui si gira di scatto, tentando di afferrarmi ancora, ma io faccio un balzo indietro, impedendoglielo.

- Non mi muovo da qui. - sibilo con voce ferma nonostante dentro stia fremendo.

"Prima si fa i suoi porci comodi con quella e poi viene da me?
Nemmeno per sogno."

Lui mi guarda, immobile davanti a me, mentre milioni di emozioni scorrono veloci dentro i suoi occhi.

- Su Matt. Vai da lei. Che stai aspettando? -

Lo fulmino con lo sguardo più omicida di cui sono capace, ma lui sta lì, a fissarmi zitto zitto.

"Mi sta dando sui nervi questa situazione."

Ci guardiamo, come due imbecilli che si promettono guerra ma al momento dell'azione, scappano in ritirata.

- Vaffanculo Matt. - sbotto, poi giro sui tacchi e faccio per tornare al pub.

- Forse quella che non ha capito sei tu. Ho detto che devo parlarti. - sbraita.

Mi volto per capire cosa vuole ma, in meno di due secondi mi ritrovo sulla sua spalla, a testa in giù e con il vestito quasi del tutto sollevato.

- Matt! Che stai facendo! Mettimi giù! Adesso! - urlo tempestandogli la schiena di pugni ai quali lui sembra totalmente indifferente.

Continua a camminare calmo, mentre io mi dimeno su di lui, e questa cosa mi fa infuriare ancor di più.

Gli altri ragazzi, che ci passano accanto, guardano la scena, alcuni incuriositi altri con gli occhi sgranati.

- È ubriaca - si giustifica lui con un gruppo li vicino.

- Non sono ubriaca! Mettimi giù! -
- No! -
- Ti Odio! -

Continua a camminare, nonostante io faccia di tutto per renderglielo impossibile.

Quando inizia a salire gli scalini, smetto di dimenarmi.

Tanto è impossibile anche solo pensare di vincere contro di lui.

- Ti sei calmata finalmente? -
- No. Sono furiosa. Mettimi giù! -
- Se lo faccio mi prometti che non scappi via? -

Esitò un po.

Ovvio che correrei via, non voglio stare con lui un secondo di più.

- Lo prendo come un no. - conclude lui al mio posto, stringendomi ancor di più le cosce con il suo braccio.

- Ti odio! -
- Lo hai già detto tesoro! -
- Non chiamarmi tesoro, stronzo, altrimenti do di matto. - urlo assestandogli un pugno appena sopra il sedere.

- Più di ora? Penso sia impossibile! - esclama lui non riuscendo a trattenere una risata.

Inutile dire che quel suono è come una miccia accesa dentro me.

Inizio a muovere le gambe, prendendolo a calci sull'addome e riprendo a tempestategli la schiena di pugni.

Non smetto nemmeno quando, dalla mia posizione a pipistrello, mi rendo conto che Matt ha appena varcato la soglia di casa sua, e si sta richiudendo il cancelletto in ferro battuto alle spalle.

- Lasciami! Io non voglio stare con te! Fammi andare a casa! - mi lamento continuando a colpirlo.
- Smettila di fare la bambina e sta zitta! - tuona lui con voce rabbiosa.

Chiudo la bocca all'istante, ferita da quelle parole piene di rancore.

Le lacrime minacciano di inondarmi il viso, le trattengo fin che posso ma, quando Matt mi mette giù, di fronte a se, e incontro i suoi occhi infuocati, non riesco più a controllarmi e scoppio in un pianto a dirotto.

"Ci vediamo tra nove mesi." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora